Nonostante le sfide del contesto internazionale e le recenti tensioni commerciali con Pechino, il gruppo aerospaziale statunitense migliora le performance operative e finanziarie, punta al cash flow positivo e alla leadership industriale nella “turnaround year” 2025.
Boeing torna al centro della scena industriale mondiale con una trimestrale che sorprende positivamente il mercato: perdita minore delle attese, aumento della produzione di jet e strategia proattiva nella gestione dei rischi geopolitici. In un contesto segnato da guerre commerciali tra Stati Uniti e Cina, qualità interna sotto scrutinio e volatilità finanziaria, il CEO Kelly Ortberg ha ribadito l’impegno dell’azienda nella salvaguardia della crescita e del posizionamento globale.
Il primo trimestre 2025 si chiude con una perdita rettificata di 49 centesimi per azione (rispetto a -1,13 dollari di un anno prima), a fronte di un consensus che stimava una perdita ben più ampia. Il free cash flow negativo è stato contenuto a 2,3 miliardi di dollari, nettamente migliore rispetto alle previsioni degli analisti (-3,6 miliardi). Gli investitori hanno premiato la solidità dei risultati con un rialzo del titolo del 6% nella giornata di mercoledì.
Tensioni commerciali e strategia di mitigazione
La trade war tra Washington e Pechino si conferma la principale variabile esogena per il business dei grandi costruttori di aeromobili. L’imposizione di dazi reciproci superiori al 100% ha già avuto un impatto concreto: due aerei destinati alla Cina sono stati recentemente restituiti a Boeing, mentre gli ordini dal gigante asiatico rappresentano il 10% del backlog commerciale.
Ortberg ha rassicurato gli stakeholder sulla capacità di ricollocare i velivoli presso altri vettori internazionali, in un mercato dove la domanda rimane forte. “Abbiamo evitato danni sistemici da parte dei dazi e siamo in costante dialogo con la Casa Bianca e gli alleati europei per monitorare ogni possibile sviluppo,” ha spiegato il CEO, sottolineando che la Cina è al momento il solo mercato con problemi significativi di delivery.
La società continua comunque a pagare dazi su componenti importati dal Giappone e dall’Italia, costi che prevede di recuperare attraverso l’export dei prodotti finiti.
Produzione in aumento e rilancio operativo
Il punto di forza della trimestrale è rappresentato dalla crescita della produzione del 737 MAX, il modello di punta per il segmento narrow-body: la produzione mensile è oggi “nei bassi 30” e punta a raggiungere il limite regolatorio di 38 al mese entro la fine del 2025. Questo salto di qualità sarà fondamentale per la generazione di cassa, elemento chiave per la riduzione del debito e il rafforzamento finanziario.
Ortberg ha definito il 2025 la “turnaround year” di Boeing, con il ritorno al flusso di cassa positivo previsto nella seconda metà dell’anno, grazie anche alla vendita di asset non core – come la recente cessione della divisione Digital Aviation Solutions e della storica Jeppesen per oltre 10,5 miliardi di dollari.
Difesa, innovazione e scenario competitivo
Nel segmento della difesa, Boeing ha registrato un ritorno all’utile operativo (155 milioni di dollari), sostenuto anche dalla recente aggiudicazione del contratto per la realizzazione del nuovo caccia F-47 destinato all’US Air Force. Sul fronte dello spazio, il programma Starliner dovrebbe registrare nuove missioni nel corso dell’anno, contribuendo a rafforzare la reputazione di Boeing come player di primo piano nella space economy.
Il quadro competitivo resta tuttavia segnato dalle difficoltà del 2024: scioperi, problemi di qualità e l’incertezza delle politiche commerciali globali hanno costretto il gruppo a rivedere la strategia, spingendo verso una maggiore disciplina nella gestione operativa e nel dialogo istituzionale con i decisori pubblici.
Governance industriale e resilienza geopolitica
Il caso Boeing dimostra come, in un contesto globale caratterizzato da volatilità commerciale, pressioni regolatorie e guerre dei dazi, la capacità di adattare rapidamente produzione, supply chain e strategie di engagement politico-istituzionale sia fondamentale per la sopravvivenza e la crescita.
Con la “turnaround year” in corso, Boeing si candida non solo a tornare profittevole, ma a rafforzare la leadership industriale globale, puntando su efficienza operativa, innovazione e relazioni internazionali robuste. Il prossimo semestre sarà decisivo per verificare se il piano di rilancio potrà resistere alle tempeste geopolitiche e consolidare il posizionamento competitivo dell’azienda.