Venture Capital in Italia: crisi, declino degli investimenti e opportunità mancate

RedazioneRedazione
| 10/03/2025
Venture Capital in Italia: crisi, declino degli investimenti e opportunità mancate

Il 2024 segna un anno nero per il Venture Capital in Italia, con investimenti in netto calo e un mercato che fatica a tenere il passo con il resto d’Europa. Dopo il boom del 2022, quando il settore aveva raggiunto i 2,4 miliardi di euro, il crollo è stato verticale: nel 2024 gli investimenti sono scesi a 1,1 miliardi, segnando una contrazione del 55%. Mentre il resto d’Europa mostra segni di stabilizzazione con un leggero aumento dell’1%, l’Italia scivola sempre più indietro, rappresentando appena il 2% del mercato europeo del Venture Capital.

Le cause di questo declino

Le cause di questo declino sono molteplici.
Uno dei problemi più evidenti è la scarsa attenzione verso le startup nelle fasi iniziali.
Il 69% del capitale investito è stato assorbito da aziende in fase avanzata, mentre i fondi destinati alle startup emergenti sono crollati: gli investimenti early-stage sono scesi del 46%, quelli seed del 34%.
Senza un flusso costante di nuove imprese innovative, il sistema rischia di svuotarsi, lasciando spazio solo a un ristretto numero di aziende già consolidate.

Un altro problema cruciale è la mancanza di investitori internazionali. In Francia e Germania, i fondi nordamericani rappresentano una parte consistente del mercato, mentre in Italia il loro peso si ferma appena al 4%. Questa chiusura verso il capitale estero riduce le possibilità di crescita delle startup italiane e le costringe a cercare finanziamenti altrove, con il rischio che le migliori idee si sviluppino fuori dai confini nazionali.

FinTech e E-Commerce in fase di crisi

Anche i settori storicamente dominanti del VC italiano stanno vivendo una fase di crisi. Il FinTech, che solo pochi anni fa rappresentava il cuore degli investimenti, ha subito un drastico ridimensionamento, così come l’E-Commerce.
Al contrario, stanno emergendo nuovi settori con un potenziale di crescita significativo. Il CleanTech ha visto un aumento del 71%, la Space Technology è cresciuta del 233%, mentre la Robotica e i Droni hanno registrato un’impennata del 443%. Questi dati indicano una trasformazione del mercato, ma senza un adeguato supporto finanziario e strutturale, il rischio è che anche queste opportunità vengano sprecate.

Dove il VC mostra segnali di maturazione

Nonostante le difficoltà, il Venture Capital italiano mostra segnali di maturazione in alcuni ambiti. Le università giocano un ruolo sempre più attivo nel sistema, con startup fondate da ex studenti del Politecnico di Milano e della Bocconi che hanno raccolto oltre 6 miliardi di euro tra il 2020 e il 2024. L’adozione dell’intelligenza artificiale per l’analisi degli investimenti sta crescendo, anche se il settore è ancora in una fase iniziale e deve trovare un equilibrio tra dati e valutazioni umane.

Per evitare un declino irreversibile, il sistema italiano deve cambiare radicalmente approccio. È necessario aumentare gli investimenti nelle fasi iniziali per creare un ecosistema di startup sostenibile. Bisogna attrarre più investitori internazionali, aprendosi ai capitali esteri e incentivando la partecipazione di fondi globali. Le istituzioni devono rafforzare il loro sostegno con politiche fiscali più incisive e strumenti come Smart&Start Italia, che potrebbero dare una spinta decisiva al settore. Inoltre, l’eccessiva burocrazia deve essere snellita per facilitare l’accesso ai finanziamenti e accelerare la crescita delle startup.

Il 2024 potrebbe essere ricordato come l’anno della crisi per il Venture Capital italiano, ma anche come l’ultima chiamata per invertire la rotta. Se non verranno prese misure concrete per rilanciare il settore, l’Italia rischia di perdere definitivamente il treno dell’innovazione, rimanendo indietro rispetto agli altri paesi europei. Tuttavia, con le giuste strategie, c’è ancora la possibilità di trasformare questa crisi in un’opportunità e costruire un ecosistema di Venture Capital più forte e competitivo a livello globale.

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