Du e Microsoft accelerano la trasformazione digitale degli Emirati Arabi: accordo da 2 miliardi di dirham per un hyperscale data center

RedazioneRedazione
| 23/04/2025
Du e Microsoft accelerano la trasformazione digitale degli Emirati Arabi: accordo da 2 miliardi di dirham per un hyperscale data center

Siglato durante la Dubai AI Week, l’accordo strategico tra Emirates Integrated Telecommunications Company (du) e Microsoft punta a rafforzare l’infrastruttura digitale degli Emirati Arabi Uniti, consolidando il ruolo del Paese come hub globale per l’innovazione e l’intelligenza artificiale.

Un investimento infrastrutturale da 2 miliardi di dirham (circa 544 milioni di dollari) segna una svolta per il panorama digitale del Golfo. La Emirates Integrated Telecommunications Company PJSC (du) ha annunciato la costruzione di un nuovo hyperscale data center che avrà Microsoft come principale tenant. L’infrastruttura sarà realizzata e operata in fasi successive e rappresenta uno dei più ambiziosi progetti cloud mai lanciati negli Emirati Arabi Uniti.

L’accordo è stato formalizzato nel contesto della Dubai AI Week, a sottolineare il forte allineamento tra sviluppo tecnologico e posizionamento strategico del Paese nel nuovo ordine digitale globale. Secondo il CEO di du, Fahad Al Hassawi, “questa iniziativa rappresenta un salto strategico fondamentale nel nostro obiettivo di rivoluzionare l’ecosistema digitale degli Emirati.”

Infrastrutture digitali e sovranità tecnologica: un nuovo asse strategico

Gli hyperscale data center rappresentano il pilastro infrastrutturale della trasformazione digitale. Progettati per offrire servizi cloud e capacità di archiviazione dati su larga scala, questi impianti sono oggi considerati asset strategici tanto quanto porti, aeroporti o hub energetici. Il coinvolgimento diretto di un colosso come Microsoft non è soltanto un segnale della solidità tecnica dell’iniziativa, ma anche della rilevanza geopolitica dell’operazione.

In un contesto globale segnato dalla corsa alla sovranità digitale, gli Emirati Arabi Uniti si candidano a diventare punto di riferimento per l’AI e il cloud computing nell’area MENA (Middle East and North Africa), al di fuori delle tradizionali sfere di influenza tecnologica USA-Europa-Cina. La sinergia tra big tech globali e operatori regionali rafforza inoltre il modello pubblico-privato adottato da Abu Dhabi e Dubai per catalizzare investimenti a lungo termine in infrastrutture intelligenti.

Implicazioni legali, normative e industriali

La costruzione del data center apre a una serie di questioni legate al diritto dell’innovazione, alla compliance normativa e alla protezione dei dati. La collocazione geografica dell’impianto all’interno degli Emirati implica infatti che Microsoft dovrà operare nel rispetto delle normative locali in materia di data sovereignty, cybersecurity e interoperabilità dei sistemi cloud.

Parallelamente, l’operazione potrà beneficiare del quadro normativo favorevole che gli Emirati stanno progressivamente delineando in ambito AI, con zone franche digitali, sandbox regolamentari e incentivi fiscali per gli investimenti in tecnologie emergenti.

Dal punto di vista della politica industriale, il nuovo data center non rappresenta solo un’espansione infrastrutturale, ma anche un acceleratore per l’intero ecosistema di startup, PMI tecnologiche, istituzioni accademiche e pubblica amministrazione, favorendo lo sviluppo di soluzioni locali in ambito fintech, healthtech, smart cities e public governance.

Una visione a lungo termine

Attualmente, du gestisce cinque data center distribuiti sul territorio degli Emirati. Con il nuovo impianto, l’operatore rafforza significativamente la propria capacità di offrire servizi digitali mission-critical a clienti pubblici e privati, con un occhio rivolto ai mercati emergenti vicini (Africa Orientale, Asia Meridionale), in cerca di partner stabili e compliant.

In sintesi, l’accordo tra du e Microsoft non è solo un investimento tecnico, ma un atto politico-industriale che ridefinisce il ruolo degli Emirati nel futuro digitale globale. Una mossa che conferma la centralità dell’infrastruttura digitale come leva di potere, competitività e autonomia in un’economia sempre più basata sui dati.

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