La posta in gioco è altissima: in assenza di una revisione del piano, l’Italia non riuscirà a rispettare le scadenze concordate con l’Unione Europea e rischia così di perdere un’occasione fondamentale per colmare il divario digitale, con gravi ripercussioni sulle prospettive di crescita e sulla credibilità del Paese in Europa.
È ormai evidente che il progetto “Italia a 1 Giga”, parte fondamentale della strategia del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), non sia in linea con le tempistiche e gli obiettivi fissati. Come abbiamo spesso ribadito, Open Fiber rischia di non portare a termine i lavori entro i termini previsti, se non verrà prontamente rivista la pianificazione delle attività.
Cosa rischiamo?
La posta in gioco è altissima: in assenza di una revisione del piano, l’Italia non riuscirà a rispettare le scadenze concordate con l’Unione Europea. Si aprirebbero così scenari rischiosi per il nostro Paese, in un momento storico in cui i fondi del Recovery Plan sono cruciali per la modernizzazione dell’infrastruttura digitale.
Cosa potrebbe accadere?
Da un lato, verrebbero meno le risorse necessarie a sostenere la ripresa economica e l’innovazione. Dall’altro, si aprirebbe la questione delle ingenti penali che Open Fiber dovrebbe corrispondere per il mancato rispetto delle tempistiche: un ulteriore ostacolo a una già complicata sostenibilità economica.
Quali conseguenze?
L’inevitabile ripercussione sarebbe un conseguente rallentamento, se non un blocco, dell’intero progetto. Senza l’adeguamento del piano non sarà possibile per Open Fiber delineare un nuovo Piano industriale sostenibile. Questo, a cascata, limiterà l’accesso alle risorse finanziarie che consentirebbero di potenziare le infrastrutture e completare i cantieri aperti.
In altre parole, la mancanza di fiducia dei soci e dei potenziali investitori potrebbe tradursi in difficoltà nella ricapitalizzazione, ponendo un serio problema di continuità e stabilità per l’azienda stessa.
Conclusione
In conclusione, appare difficile (possiamo dircelo?) che la Commissione Europea possa accettare una revisione sostanziale del Piano e, ancor di più, che possa avallare la copertura delle abitazioni non servite da Open Fiber tramite il satellite di Elon Musk. L’Italia rischia così di perdere un’occasione fondamentale per colmare il divario digitale, con gravi ripercussioni sulle prospettive di crescita e sulla credibilità del Paese in Europa.