Apple tra promesse mancate sull’AI, pressioni normative e minacce tariffarie: il WWDC 2025 in un contesto critico

RedazioneRedazione
| 09/06/2025
Apple tra promesse mancate sull’AI, pressioni normative e minacce tariffarie: il WWDC 2025 in un contesto critico

La conferenza annuale degli sviluppatori si apre in un momento strategico: ritardi nelle innovazioni AI, sfide antitrust per l’App Store e nuove tensioni commerciali con la Cina ridefiniscono il posizionamento competitivo dell’ecosistema Apple.

La conferenza annuale di Apple dedicata agli sviluppatori (WWDC 2025), in programma questa settimana, si apre sotto il segno delle incertezze. A Cupertino, i vertici del colosso tecnologico si preparano a salire sul palco in un momento in cui l’azienda affronta simultaneamente criticità tecniche, pressioni regolatorie e minacce geopolitiche, mettendo a rischio il tradizionale vantaggio competitivo del suo ecosistema integrato.

Intelligenza artificiale: le promesse disattese

Un anno dopo aver annunciato un piano ambizioso per l’introduzione dell’intelligenza artificiale nei suoi sistemi, Apple si presenta al WWDC con un bilancio incompleto. Molte delle funzionalità attese – come un nuovo Siri potenziato dall’AI – sono state rimandate al 2026. Nel frattempo, concorrenti come Google e Microsoft hanno continuato ad accelerare, rilasciando soluzioni AI multimodali in grado di elaborare contemporaneamente testo, immagini e audio.

Apple ha integrato solo parzialmente le funzionalità AI annunciate nel 2024, affidandosi anche a partner esterni come OpenAI per l’elaborazione testuale e la generazione di immagini. Secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg, l’azienda potrebbe quest’anno aprire i propri modelli in-house agli sviluppatori, ma resta indietro nella competizione su AI generativa integrata a livello hardware.

Smart glasses e la sfida a basso costo di Meta

La scelta di Apple di puntare sul visore Vision Pro, dal costo superiore ai 3.500 dollari, si scontra con il successo crescente dei Ray-Ban Meta e degli occhiali smart più economici. Questi ultimi, più leggeri e accessibili, sono progettati per utilizzare l’intelligenza artificiale in contesti di realtà aumentata, grazie a fotocamere integrate e comandi vocali naturali.

Google, con il progetto Gemini, è pronta a lanciare nuovi dispositivi in questo segmento e molti analisti sottolineano che Apple rischia di trovarsi esclusa da un mercato in rapida espansione. Ben Bajarin, CEO di Creative Strategies, osserva: “Apple non è attualmente nella posizione per competere con dispositivi che offrono AI contestuale in tempo reale, tramite l’interazione visiva e vocale”.

Regolamentazione e App Store: fine di un’era?

Le difficoltà non sono solo tecnologiche. Le corti statunitensi ed europee si preparano a riformare in profondità il modello di business dell’App Store, giudicato da molti come troppo restrittivo e poco trasparente. Le pressioni per abbattere le commissioni obbligatorie e aprire a marketplace alternativi crescono, anche da parte di aziende che in passato sostenevano Apple.

Il rischio per la Mela è che venga scardinata una delle sue fonti principali di ricavo ricorrente, con impatti significativi sul bilancio e sulle relazioni con gli sviluppatori.

Minaccia dazi USA e impatto azionario

A complicare ulteriormente il quadro interviene la politica commerciale. Il presidente Donald Trump ha minacciato l’introduzione di dazi fino al 25% sugli iPhone prodotti in Cina, in un contesto di tensioni con Pechino. Una mossa che potrebbe ridurre drasticamente i margini operativi sui modelli più venduti di Apple e danneggiare il fragile equilibrio della sua supply chain globale.

Le azioni Apple hanno perso oltre il 40% da inizio anno, una performance decisamente peggiore rispetto a Microsoft e Alphabet, che beneficiano del sentiment positivo legato all’AI.

Prospettive e considerazioni strategiche

Nonostante il ritardo, alcuni analisti – come Bob O’Donnell di TECHnalysis Research – sottolineano che la massa degli utenti non basa ancora le proprie decisioni d’acquisto su funzionalità AI avanzate. “Per il consumatore medio, il fattore AI non è ancora determinante – almeno non ora” afferma.

Tuttavia, la trasformazione dell’hardware in interfaccia AI è in corso. Apple, tradizionalmente prudente, dovrà decidere se accelerare l’integrazione di partner strategici come OpenAI o rilanciare la propria roadmap interna. Senza una risposta credibile ai nuovi paradigmi – smart wearables, AI contestuale, modelli multimodali – l’azienda rischia di perdere centralità in un mercato in profonda trasformazione.

Video del Giorno

Il Consorzio Italia Cloud lancia un appello alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai ministri competenti: “Servono politiche urgenti per difendere la sovranità digitale nazionale”

"Ma la terra con cui hai diviso il freddo mai più potrai fare a meno di amarla"

Vladimir Majakovskij

Articoli recenti

Tecnologie in video

Drone View

Barberio & Partners s.r.l.

Via Donatello 67/D - 00196 Roma
P.IVA 16376771008

Policy
Privacy Policy
Cookie Policy
Termini e Condizioni
iscriviti alla nostra newsletter
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e la Informativa sulla Privacy di Google, nonché i Termini di Servizio sono applicabili.