Con oltre 11 milioni di veicoli elettrici venduti all’anno, i produttori cinesi dominano per quota di mercato e copertura della gamma zero emissioni. Lo scenario globale impone ai competitor occidentali una rapida accelerazione per evitare l’erosione competitiva.
Il mercato globale dei veicoli a zero emissioni (ZEV) è sempre più dominato dai costruttori cinesi. Secondo un nuovo rapporto pubblicato dall’International Council on Clean Transportation (ICCT), le case automobilistiche con sede in Cina hanno conquistato le prime cinque posizioni per copertura della gamma ZEV e occupano cinque dei sei posti principali per quota di vendite EV a livello mondiale.
Il dato più emblematico: nel 2024 BYD ha superato Tesla per vendite globali di veicoli elettrici a batteria (BEV), registrando un incremento del 25% nelle vendite BEV e un +47% nelle vendite combinate BEV e PHEV (plug-in hybrid electric vehicles) rispetto all’anno precedente.
Dominio cinese: numeri, strategia e impatti sistemici
Attualmente, oltre l’11 milioni di veicoli elettrici venduti ogni anno provengono dalla Cina, pari a più del 50% del totale mondiale. Questo risultato è frutto sia di una forte domanda interna, sia di strategie di internazionalizzazione mirate, supportate da un ecosistema industriale altamente integrato.
Marchi come Geely e SAIC hanno già raggiunto la quota del 50% di vendite EV, obiettivo fissato inizialmente per il 2025. Questo conferma la capacità delle aziende cinesi di anticipare le roadmap normative e industriali, consolidando il proprio vantaggio competitivo globale.
Gli effetti sul sistema auto globale: tra disruption e convergenza
Per i grandi player occidentali, lo scenario delineato dall’ICCT rappresenta un campanello d’allarme strategico. “L’espansione globale dei costruttori cinesi mette sotto pressione gli altri produttori, che devono accelerare la propria transizione per non perdere terreno competitivo,” ha dichiarato Drew Kodjak, presidente e CEO dell’ICCT.
Il settore automotive non è più semplicemente in fase di transizione: la competizione è già in atto e la capacità di risposta sarà decisiva per la tenuta di intere filiere industriali, soprattutto in Europa e Nord America.
Implicazioni tecnologiche, normative e geopolitiche
La supremazia cinese nei veicoli elettrici è sostenuta da diversi fattori:
- Controllo sulle materie prime critiche per batterie e motori
- Politiche industriali e sussidi mirati per ricerca, sviluppo e export
- Integrazione verticale tra produzione di celle, piattaforme e software
- Avanzamento nella componentistica digitale, comprese architetture per guida autonoma.
Parallelamente, l’Unione Europea e gli Stati Uniti stanno valutando contromisure normative e industriali, come dazi anti-dumping, schemi di reshoring e incentivi per la produzione domestica. Tuttavia, il gap tecnologico e di scala con i campioni cinesi resta significativo.
La corsa al sorpasso: come reagiscono i competitor
Tesla, pur rientrando ancora tra i “Leaders” del rating ICCT, ha visto la propria quota relativa erosa nel 2024. I grandi costruttori tradizionali – come Volkswagen, Stellantis, Ford e Toyota – stanno accelerando sulle piattaforme dedicate EV, ma restano indietro per velocità e penetrazione di mercato.
L’esigenza di sinergie pubblico-private nella creazione di infrastrutture, supply chain resilienti e innovazione nel battery management system è oggi più urgente che mai.
Strategia, scala e rapidità
La fotografia emersa dal report ICCT certifica il vantaggio sistemico delle case automobilistiche cinesi nel comparto ZEV. Non si tratta più soltanto di “raggiungere target ambientali”, ma di preservare la competitività industriale nazionale e continentale.
Chi saprà rispondere non solo con prodotti, ma con ecosistemi industriali interconnessi, potrà aspirare a una posizione di rilevanza nella nuova geografia dell’automotive elettrico globale.