Dalla sperimentazione alla strategia di ownership: Alphabet e la competizione tecnologica e industriale tra Stati Uniti, Asia ed Europa.
Waymo, la divisione di Alphabet specializzata in veicoli a guida autonoma, ha aperto la porta all’ipotesi di robotaxi di proprietà privata in futuro, secondo quanto dichiarato dal CEO Sundar Pichai durante la recente conference call post-earnings. La mossa potrebbe segnare una svolta nel modello di business e nelle prospettive di mercato della mobilità autonoma, in un momento in cui la concorrenza si fa sempre più serrata, soprattutto con Tesla.
Waymo: un pioniere nella mobilità autonoma, ora pronto all’evoluzione commerciale
Nata come progetto sperimentale di Google nel 2009 e poi spin-off all’interno del gruppo Alphabet, Waymo si è consolidata come leader tecnologico negli Stati Uniti nella corsa all’autonomia dei veicoli. Attualmente, la flotta Waymo conta oltre 700 veicoli (di cui 300 operativi a San Francisco) ed è l’unica azienda americana ad aver implementato un servizio robotaxi senza conducente e a pagamento. Secondo i dati più recenti, la società gestisce più di 250.000 corse autonome a settimana nelle città di San Francisco, Phoenix, Los Angeles e Austin, con piani di espansione su Atlanta, Miami e Washington D.C.
L’ipotesi di passare da un modello esclusivamente B2B o B2B2C (fleet e ride-hailing) a una strategia che preveda la vendita diretta di robotaxi ai privati rappresenterebbe un cambiamento di paradigma, con impatti su regolazione, supply chain, responsabilità civile e governance tecnologica.
Tesla e la sfida della scalabilità: due modelli a confronto
La dichiarazione di Sundar Pichai arriva mentre Tesla si prepara a lanciare i propri robotaxi in alcuni Stati americani, puntando su un modello industriale che privilegia la produzione su larga scala e la riduzione dei costi. La principale differenza tecnologica risiede nell’approccio all’autonomia: Waymo utilizza un mix avanzato di sensori, tra cui lidar e telecamere, per una ricostruzione 3D dell’ambiente, mentre Tesla si affida a una combinazione di intelligenza artificiale e visione artificiale, rinunciando al lidar e puntando a contenere i costi di produzione.
Questa divergenza di strategia implica anche differenze significative nella struttura dei costi: secondo Elon Musk, i robotaxi Tesla potrebbero essere prodotti a una frazione del costo Waymo, favorendo la rapida diffusione del servizio anche tramite una piattaforma di ride-hailing aperta ai proprietari privati.
Barriere tecnologiche, normative e responsabilità
Il mercato della guida autonoma resta estremamente complesso: il fallimento di Cruise (General Motors) dopo un grave incidente e le indagini federali sugli incidenti di Tesla hanno evidenziato la delicatezza delle tematiche di sicurezza, responsabilità e regolazione. Waymo, grazie a un approccio più cauto e partnership strategiche con operatori come Uber, Moove, Hyundai, Zeekr e Jaguar, ha scelto una crescita graduale e basata su collaborazioni.
Sotto il profilo regolatorio, la transizione dalla gestione diretta della flotta alla proprietà privata dei robotaxi aprirà nuove sfide su assicurazioni, gestione della responsabilità in caso di sinistro, cybersecurity dei veicoli e compliance alle diverse normative locali e internazionali.
Finanza, partnership e modello industriale
Dal punto di vista finanziario, Waymo rappresenta ancora una quota minoritaria del valore di Alphabet, ma il potenziale impatto disruptivo della mobilità autonoma potrebbe ridefinire sia la struttura dei ricavi sia la strategia di investimenti dell’intero gruppo. La crescita attraverso partnership industriali rafforza il posizionamento di Waymo come fornitore di tecnologia e servizi, più che come costruttore automobilistico diretto – una differenza sostanziale rispetto ai competitor del settore automotive tradizionale.
Secondo diversi analisti, l’eventuale apertura della proprietà privata passerebbe comunque da accordi con produttori automobilistici esistenti, in linea con il modello partnership-based che caratterizza la strategia di Waymo.
Geopolitica e leadership tecnologica globale
Il futuro della guida autonoma avrà un impatto rilevante anche sul piano geopolitico, considerando la crescente competizione tra Stati Uniti, Asia (Cina e Corea del Sud in particolare) ed Europa nella corsa all’innovazione. La capacità di normare, produrre e diffondere robotaxi in modo sicuro ed economicamente sostenibile sarà determinante per la leadership dei diversi blocchi economici, anche in relazione alla gestione dei dati e della proprietà intellettuale.
La possibile apertura di Waymo alla proprietà privata dei robotaxi rappresenta un tassello chiave nell’evoluzione del settore della mobilità autonoma. L’esito della competizione tra modelli diversi – partnership, verticalizzazione, piattaforme di sharing – avrà effetti profondi su catene del valore, diritto dell’innovazione, politiche industriali e equilibri di potere nel panorama automobilistico globale.