Mercedes-Benz chiede un nuovo equilibrio tra UE e Cina sull’auto elettrica: “No ai muri tariffari, sì a soluzioni eque per un mercato davvero competitivo”

RedazioneRedazione
| 24/04/2025
Mercedes-Benz chiede un nuovo equilibrio tra UE e Cina sull’auto elettrica: “No ai muri tariffari, sì a soluzioni eque per un mercato davvero competitivo”

Il CEO Ola Källenius invita Bruxelles e Pechino a trovare un compromesso che stimoli l’innovazione e garantisca parità di condizioni nella sfida globale della mobilità elettrica. La strategia della casa tedesca tra nuovi lanci, tariffe UE e pressione concorrenziale cinese.

In occasione del salone dell’auto di Shanghai, Ola Källenius, CEO di Mercedes-Benz, ha lanciato un appello deciso all’Unione Europea: “Serve una soluzione equa per bilanciare il mercato dei veicoli elettrici prodotti in Cina. I muri tariffari sono lo strumento più rozzo: solo il dialogo può creare un vero level playing field tra le due sponde dell’Eurasia”.

Dopo l’aumento delle tariffe UE fino al 45,3% sulle auto elettriche cinesi dello scorso ottobre, la Commissione Europea e le autorità di Pechino hanno avviato negoziati per evitare un’escalation e trovare alternative, come i price undertakings (impegni sui prezzi minimi all’import). Il caso interessa da vicino anche altri settori, tra cui il vino e il cognac francesi, anch’essi colpiti dalle misure ritorsive di Pechino.

Competizione aperta, innovazione e pragmatismo industriale

Källenius ha sottolineato che “la storia insegna: i mercati esposti alla piena concorrenza sono i più innovativi”. La posizione di Mercedes-Benz riflette un orientamento pragmatico: la protezione tramite barriere tariffarie può offrire sollievo temporaneo, ma rischia di indebolire la competitività e la capacità d’innovazione dell’industria europea nel lungo periodo.

“Vogliamo che UE e Cina trovino un equilibrio: il confronto è legittimo, ma deve essere costruttivo. Le trattative sono in corso e siamo fiduciosi che un’intesa sia possibile”, ha aggiunto il CEO della casa di Stoccarda, che proprio a Shanghai ha presentato in anteprima mondiale la nuova gamma di van di lusso elettrici Vision V, alcuni dei quali saranno prodotti in Cina.

Scenario tariffario e rischi geopolitici

La partita commerciale tra Bruxelles e Pechino si gioca su tariffe differenziate. In parallelo, la diplomazia industriale cerca una via d’uscita: la Commissione Europea ha dichiarato la disponibilità a soluzioni negoziate e il rischio di una nuova guerra commerciale resta elevato anche per effetto delle politiche protezionistiche statunitensi.

In questo scenario, Mercedes-Benz guarda al futuro con realismo: il segmento premium dei veicoli elettrici è destinato a crescere, ma il CEO prevede la coesistenza di modelli plug-in hybrid ed EV almeno fino al 2030. L’obiettivo è adattare l’offerta alle diverse esigenze e velocità dei mercati globali, senza rinunciare al ruolo guida nell’innovazione di prodotto e processo.

Sfida cinese e prospettive di mercato

Come molti altri costruttori occidentali, anche Mercedes-Benz sta subendo la concorrenza di nuovi player cinesi e il rallentamento economico interno della Cina, con vendite sotto pressione. L’azienda punta quindi a rilanciare il proprio posizionamento attraverso il lancio di veicoli ad alto valore aggiunto, innovazione tecnologica e una presenza manifatturiera più integrata con i mercati asiatici.

L’approccio di Källenius suggerisce una visione industriale di lungo termine, orientata alla collaborazione piuttosto che allo scontro. Solo un equilibrio tra apertura dei mercati, tutela degli investimenti e regole condivise può garantire la sostenibilità della transizione green nell’automotive europeo e globale.

Il ruolo strategico del dialogo UE-Cina per l’innovazione automotive

Nel contesto di una competizione mondiale sempre più accesa e di tensioni geopolitiche crescenti, la posizione di Mercedes-Benz apre un dibattito cruciale: la protezione tariffaria può offrire vantaggi nel breve termine, ma la vera forza competitiva si costruisce con politiche industriali integrate, investimenti in R&S e cooperazione internazionale.

La sfida ora è trasformare il confronto in opportunità, per un settore automotive che resta al centro delle strategie economiche, tecnologiche e industriali dell’Europa.

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