Trump rilancia l’industria del carbone: tra rinascita energetica, AI, crittografia e scontro climatico

RedazioneRedazione
| 09/04/2025
Trump rilancia l’industria del carbone: tra rinascita energetica, AI, crittografia e scontro climatico

Con una serie di ordini esecutivi firmati alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump ha ufficialmente riaperto la partita energetica americana, puntando sulla resurrezione dell’industria del carbone. Una mossa che sfida apertamente la narrativa dominante sulla transizione ecologica e che si innesta in un contesto di domanda elettrica in forte espansione, trainata da settori ad alta intensità computazionale come l’intelligenza artificiale, i data center, i veicoli elettrici e il mining di criptovalute.

Carbone e AI: un’alleanza inattesa

L’impennata dei consumi energetici legati all’adozione massiva di tecnologie emergenti sta ridefinendo la geografia della produzione elettrica. Secondo l’EIA (Energy Information Administration), il mix energetico statunitense ha visto la quota del carbone scendere dal 50% nel 2000 a meno del 20% nel 2024. Ma l’espansione esponenziale dei modelli di intelligenza artificiale generativa, delle blockchain decentralizzate e della mobilità elettrica sta creando una pressione senza precedenti sulla rete elettrica nazionale.

La scelta dell’amministrazione Trump di utilizzare il Defense Production Act del 1950 per designare il carbone metallurgico come “minerale critico” è strategica: non solo punta a garantire la sicurezza energetica interna, ma ricollega l’estrazione carbonifera alla produzione di acciaio, fondamentale per difesa, infrastrutture e industria high-tech.

Sussidi, investimenti e impatto finanziario

Gli ordini esecutivi prevedono nuovi incentivi, riduzione delle restrizioni ambientali e la possibilità per il Dipartimento della Giustizia di intervenire contro gli Stati federati che ostacolano lo sviluppo delle fonti fossili. L’obiettivo dichiarato è riportare i minatori al lavoro, in un settore che ha perso oltre 30.000 posti negli ultimi dieci anni.

La manovra, però, ha anche implicazioni profonde per i mercati finanziari: gli analisti prevedono nuove rotazioni settoriali nei portafogli energetici, con un ritorno di capitali verso le utility tradizionali, l’industria pesante e i produttori di carbone. Le azioni delle aziende minerarie statunitensi hanno già registrato un balzo significativo alla notizia degli ordini presidenziali.

Geopolitica delle risorse: carbone e autonomia strategica

Nel pieno di una nuova guerra fredda tecnologica tra Stati Uniti e Cina, il ritorno del carbone viene interpretato anche come strumento geopolitico di sovranità energetica. La pressione su Taiwan, la competizione su semiconduttori, terre rare e AI sta rendendo le materie prime – incluse quelle energetiche – strumenti chiave di potere nazionale.

Il carbone, insieme al gas naturale e al petrolio, potrebbe tornare a essere un asset negoziale nei rapporti commerciali internazionali. La retorica dell’autosufficienza e del “Make America Strong Again” passa anche dal ripristino della capacità estrattiva e produttiva, non solo nel settore tech, ma anche in quello energetico.

Un colpo alla transizione ecologica?

La decisione dell’amministrazione Trump rischia di incrinare gli impegni internazionali degli Stati Uniti sul clima, già messi in discussione da un’agenda orientata a rilanciare il settore fossile e rallentare la transizione green. Mentre l’Europa e parti dell’Asia accelerano su solare, eolico e idrogeno verde, gli Stati Uniti scelgono una linea di rottura che potrebbe generare frizioni nei summit climatici internazionali, oltre che impatti sui flussi di investimento ESG (Environmental, Social and Governance).

Il ritorno del carbone non va letto come semplice restaurazione. Nell’era della tecnologia energivora, l’equilibrio tra innovazione, crescita economica e sostenibilità si fa più fragile. Trump scommette su un modello energetico high-input per sostenere l’infrastruttura digitale del Paese. Ma il prezzo ambientale e politico di questa scelta resta elevato e ancora tutto da calcolare.

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