Regno Unito verso la regolamentazione obbligatoria delle criptovalute: convergenza con gli Stati Uniti, divergenza dall’Unione Europea

| 30/04/2025
Regno Unito verso la regolamentazione obbligatoria delle criptovalute: convergenza con gli Stati Uniti, divergenza dall’Unione Europea

La ministra delle Finanze Rachel Reeves annuncia nuove leggi per portare gli operatori crypto all’interno della cornice regolatoria. In arrivo norme su trasparenza, protezione dei consumatori e resilienza operativa. Londra rafforza il dialogo transatlantico, ma prende le distanze dal modello MiCAR europeo.

Il Regno Unito si appresta a compiere un passo decisivo nella regolamentazione degli asset digitali. La ministra delle Finanze Rachel Reeves ha annunciato che le criptovalute e le attività connesse saranno soggette a regolamentazione obbligatoria, in un quadro legislativo che verrà finalizzato entro la fine del 2025. La bozza di legge, presentata questa settimana, estende il perimetro normativo della regolazione finanziaria tradizionale alle piattaforme crypto, allineando Londra all’approccio statunitense, in chiara contrapposizione rispetto all’impianto normativo più specifico e su misura adottato dall’Unione Europea con il regolamento MiCAR.

Criptovalute come strumenti finanziari: il modello statunitense arriva in UK

La nuova normativa britannica si basa su un principio chiave: trattare le criptovalute come titoli finanziari, ponendo sotto supervisione soggetti come exchange, dealer e agenti crypto. “L’obiettivo è colpire gli operatori non conformi e al contempo sostenere l’innovazione legittima”, ha dichiarato il Ministero delle Finanze in una nota ufficiale.

Le imprese che offrono servizi crypto a clienti britannici dovranno rispettare requisiti rigorosi in materia di trasparenza, protezione dei consumatori e resilienza operativa, un cambiamento che rafforzerà la credibilità del mercato ma che segna anche una svolta nella politica industriale e regolatoria post-Brexit.

Un asse con Washington per la finanza del futuro

La decisione arriva a valle di un incontro bilaterale tra Rachel Reeves e il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti Scott Bessent, tenutosi la scorsa settimana a Washington. Le due potenze finanziarie hanno concordato di intensificare il dialogo regolatorio sulla crypto economy, con un nuovo round di discussioni previsto per giugno. Questo consolidamento dell’asse anglo-americano sulla regolazione delle criptovalute si colloca in un contesto globale segnato da approcci divergenti.

Negli Stati Uniti, il presidente Donald Trump ha recentemente espresso supporto per il settore crypto, promettendo un rollback di molte restrizioni normative introdotte negli ultimi anni. Al contrario, nell’eurozona, i ministri delle Finanze hanno espresso preoccupazione per l’adozione favorevole statunitense, temendo ripercussioni sulla sovranità monetaria e la stabilità finanziaria del blocco.

Rischi sistemici e architettura normativa: il ruolo delle stablecoin

Il quadro normativo in via di definizione si estenderà anche agli emittenti di stablecoin, ma solo se basati nel Regno Unito. Si tratta di un segmento particolarmente sensibile, in quanto le stablecoin, ancorate a valute fiat o ad altri asset, possono avere impatti sistemici significativi, pur essendo attualmente regolamentate in modo frammentato. Il governatore della Bank of England, Andrew Bailey, ha più volte sottolineato i rischi legati a bitcoin come asset speculativo, pur riconoscendo la necessità di vigilare stabilmente sulle stablecoin, considerate più vicine al concetto di moneta digitale sistemica.

Rischio percezione: regolazione e fiducia nei mercati

Uno dei temi più dibattuti riguarda il rischio che la regolazione possa indurre una falsa percezione di sicurezza da parte dei cittadini nei confronti di asset estremamente volatili o privi di valore intrinseco. Alcuni critici temono che l’inclusione di questi strumenti nel perimetro legale possa legittimarli agli occhi del grande pubblico. Tuttavia, per molti esperti del settore legale e finanziario, tra cui Nick Price di Osborne Clarke, il nuovo disegno di legge rappresenta “una risposta semplice, chiara e necessaria” per assicurare certezza giuridica, stabilità e tutela degli investitori.

Un tassello nella strategia di rilancio della piazza finanziaria britannica

Il disegno di legge si inserisce nella più ampia strategia delineata da Rachel Reeves per rafforzare la competitività della City di Londra e dell’intero comparto finanziario nazionale. Il prossimo 15 luglio, la ministra presenterà al Mansion House l’atteso piano per il rilancio del settore, in un discorso che concluderà un percorso di consultazione avviato nel novembre 2024. Nella precedente edizione del Mansion House speech, Reeves aveva già criticato l’eccessiva avversione al rischio da parte dei regolatori britannici negli anni successivi alla crisi finanziaria globale, aprendo alla revisione strutturale dell’approccio al rischio regolamentare.

Regolazione estesa, ma flessibile

L’iniziativa del Regno Unito rappresenta una svolta strategica nel posizionamento internazionale del Paese nel settore delle criptovalute. Con una regolazione estesa, ma flessibile, Londra mira a coniugare sicurezza dei mercati, attrattività per gli investitori e innovazione responsabile, distinguendosi tanto dalla prudenza europea quanto dall’apertura americana.

L’esito finale della riforma dipenderà dalla sua attuazione concreta e dalla capacità del sistema britannico di tradurre la cornice legislativa in un ecosistema operativo affidabile e competitivo. In un contesto globale in rapido mutamento, la regolazione crypto non è più solo una questione tecnica: è un banco di prova per la sovranità economica digitale e la leadership industriale del XXI secolo.

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