Huawei sfida Nvidia: la Cina rilancia con il chip AI 910C mentre gli USA irrigidiscono i controlli sull’export

RedazioneRedazione
| 22/04/2025
Huawei sfida Nvidia: la Cina rilancia con il chip AI 910C mentre gli USA irrigidiscono i controlli sull’export

Il chip Ascend 910C di Huawei sarà spedito in massa ai clienti cinesi già dal prossimo mese. Una risposta strategica alle restrizioni statunitensi che escludevano la Cina dai semiconduttori più avanzati di Nvidia.

Huawei Technologies è pronta a iniziare la distribuzione su larga scala del suo chip per intelligenza artificiale Ascend 910C a partire dal prossimo mese. Alcune spedizioni sono già state effettuate, segnando un punto di svolta per l’ecosistema tecnologico cinese che cerca di emanciparsi dalla dipendenza dai semiconduttori occidentali, in particolare quelli prodotti da Nvidia.

La notizia arriva in un momento cruciale, dopo che l’amministrazione Trump ha imposto l’obbligo di licenza per l’esportazione del chip H20 di Nvidia, una mossa che ha drasticamente limitato l’accesso cinese a tecnologie chiave per lo sviluppo di sistemi AI avanzati.

Prestazioni elevate, architettura evoluta

Secondo fonti vicine al progetto, il 910C non rappresenta un salto tecnologico radicale, ma una significativa evoluzione architetturale. Il chip integra due processori 910B in un singolo pacchetto attraverso tecniche di integrazione avanzate, raggiungendo performance comparabili all’H100 di Nvidia.

Il risultato: potenza di calcolo e memoria raddoppiate rispetto al predecessore, con una maggiore versatilità nell’elaborazione di carichi AI eterogenei. Una strategia di ingegneria scalabile che permette a Huawei di affermarsi come attore credibile nel mercato globale dell’hardware AI.

Riconfigurazione del mercato globale dei chip

Con le nuove restrizioni imposte da Washington sull’export dei chip H20, il 910C è destinato a diventare il punto di riferimento per le aziende cinesi attive nello sviluppo di modelli di intelligenza artificiale. Secondo Paul Triolo, partner del gruppo di consulenza Albright Stonebridge, il processore Huawei diventerà lo standard di riferimento per l’inferenza AI in Cina, riempiendo il vuoto lasciato da Nvidia.

Huawei ha già distribuito i primi campioni del 910C alla fine del 2024, accettando ordini da aziende tech cinesi.

Produzione complessa e sfida regolatoria

La produzione del chip coinvolge lo SMIC, il principale produttore cinese di semiconduttori, che utilizza un processo a 7 nm N+2, sebbene con bassi tassi di rendimento. Alcune componenti sembrerebbero basarsi su design elaborati da Sophgo, azienda cinese che in passato ha fatto realizzare chip da TSMC.

Questa connessione ha attirato l’attenzione del Dipartimento del Commercio USA, che ha avviato un’indagine per verificare possibili violazioni delle sanzioni contro Huawei. TSMC ha confermato di non fornire più chip a Huawei dal settembre 2020, pur ammettendo di aver prodotto milioni di chip su richiesta di Sophgo.

Huawei, da parte sua, ha smentito l’uso di semiconduttori TSMC-made nei propri prodotti.

Sovranità digitale e confronto geopolitico

Il lancio del 910C rafforza l’ambizione cinese di costruire una catena del valore autonoma per la tecnologia AI. In un contesto segnato dal decoupling tecnologico tra Stati Uniti e Cina, il chip Huawei rappresenta una mossa strategica nella nuova geopolitica dei semiconduttori.

La corsa al dominio tecnologico nel settore AI non sarà solo una questione di performance, ma anche di autonomia industriale, controllo delle filiere e capacità di resistere a pressioni esterne.

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