Il colosso cinese delle telecomunicazioni propone un’acquisizione da quasi un miliardo di dollari, ma la società di Hong Kong punta a valorizzare meglio il proprio potenziale industriale. La competizione resta aperta, con possibili implicazioni su governance, sovranità digitale e concorrenza globale.
In uno scenario sempre più complesso e competitivo per le infrastrutture digitali dell’Asia-Pacifico, l’offerta pubblica di acquisto da parte di China Mobile su HKBN — uno dei principali operatori broadband di Hong Kong — si scontra con la ferma opposizione del vertice aziendale e solleva questioni strategiche sulla governance industriale, la valorizzazione degli asset digitali e la libertà di manovra delle imprese locali di fronte ai giganti statali.
Nel dicembre 2024, il gruppo statale China Mobile ha presentato un’offerta di acquisizione del valore di 7,8 miliardi di dollari di Hong Kong (pari a circa 996 milioni di dollari statunitensi) per rilevare HKBN a un prezzo di HK$5,23 per azione. Tuttavia, secondo quanto dichiarato dal CEO e vice presidente esecutivo William Yeung, tale proposta “non riflette il valore reale né le prospettive di crescita della società”.
Una valutazione ritenuta inadeguata
HKBN ha infatti registrato una crescita dell’EBITDA del 5% nel semestre terminato a maggio 2025, superando la performance del principale concorrente Hong Kong Telecom, fermo al 3%. Secondo Yeung, l’offerta di China Mobile non terrebbe conto dei significativi investimenti in conto capitale effettuati dalla società — oltre 11 miliardi di dollari di Hong Kong — né delle proiezioni di crescita a medio termine, che stimano un ulteriore incremento del 4-5% dell’EBITDA annuo.
Inoltre, detraendo i dividendi, il valore effettivo dell’offerta scenderebbe a circa HK$4,91 per azione, riducendo ulteriormente l’attrattività per gli azionisti.
Pressioni geopolitiche e concorrenza aperta
La trattativa non si limita alla sfera strettamente finanziaria. Il contesto vede attori globali posizionarsi strategicamente nel mercato delle telecomunicazioni della regione. Tra i potenziali concorrenti figura il fondo statunitense I Squared Capital, attraverso la controllata HGC Global Communications, di cui China Investment Corporation (CIC), il fondo sovrano cinese, detiene una partecipazione di minoranza.
Secondo fonti Reuters, CIC avrebbe inizialmente ostacolato l’offerta di I Squared, ma Yeung smentisce: “Stiamo ancora dialogando con entrambe le parti, e siamo aperti ad altre proposte. La priorità è massimizzare il valore per tutti gli azionisti, inclusi i soci di minoranza.”
I Squared aveva indicato di essere disposto a formulare un’offerta superiore a quella di China Mobile, ma non oltre i HK$6 per azione. L’assenza di una posizione univoca da parte del consiglio di amministrazione di HKBN complica ulteriormente il quadro, con opinioni divergenti tra i membri.
Implicazioni giuridiche e industriali
L’operazione solleva anche interrogativi sul fronte della regolamentazione antitrust, della concorrenza e della protezione degli asset strategici. Hong Kong resta una piazza sensibile, per la sua posizione di snodo digitale tra Cina continentale e mercati internazionali. Un’acquisizione da parte di China Mobile — società controllata dallo Stato — potrebbe riaccendere il dibattito sulla neutralità delle infrastrutture di rete, sulla sovranità tecnologica e sull’accesso equo ai servizi da parte di operatori terzi.
Inoltre, la posizione ambigua di CIC in HGC Global e le sue relazioni con entrambe le parti potrebbero complicare le dinamiche di mercato e generare tensioni sul piano delle regole di concorrenza internazionale e della trasparenza finanziaria.
Prospettive e scenari
Mentre HKBN mantiene una posizione di apertura a nuovi interlocutori, il caso rappresenta un banco di prova per la capacità delle aziende di medie dimensioni di difendere la propria autonomia strategica in un mercato dominato da grandi player istituzionali e fondi sovrani.
Con l’aumento della rilevanza geopolitica delle infrastrutture digitali — fibra ottica, cloud, 5G — l’esito della vicenda potrebbe costituire un precedente per il futuro delle operazioni di M&A nel settore delle telecomunicazioni in Asia, e per la capacità dei mercati locali di esercitare una governance indipendente e orientata al valore.
Il dossier HKBN-China Mobile riflette la crescente interconnessione tra valutazioni industriali, interessi strategici statali e dinamiche geopolitiche nel settore delle telecomunicazioni. Mentre le trattative proseguono, si delinea un equilibrio delicato tra apertura al capitale e difesa dell’autonomia economica. Un tema destinato a restare centrale nei prossimi anni.