Il CEO Benedetto Vigna conferma l’approccio proprietario della casa di Maranello nello sviluppo tecnologico. L’elettrico Ferrari debutterà il 9 ottobre: autonomia industriale, selezione dei fornitori e controllo strategico al centro della strategia.
Ferrari, storico simbolo del Made in Italy industriale e tecnologico, si prepara a entrare in una nuova era. Il prossimo 9 ottobre 2025, presso la sede storica di Maranello, il marchio presenterà il suo primo veicolo 100% elettrico, segnando una svolta nella propria filosofia di prodotto, tradizionalmente associata a motori a combustione ad alte prestazioni.
In un’intervista rilasciata a Bloomberg TV, durante un evento di Norges Bank, a Oslo, l’amministratore delegato Benedetto Vigna ha delineato con precisione l’approccio strategico di Ferrari alla transizione elettrica: componenti chiave progettati e sviluppati internamente, con una forte enfasi sul controllo tecnologico e industriale. “I componenti strategici sono sempre stati e continueranno a essere sotto il nostro controllo”, ha dichiarato Vigna.
Nessun accordo con Leapmotor: il chiarimento
La dichiarazione arriva dopo che, nei giorni precedenti, aveva preso piede un flusso speculativo su una possibile cooperazione con Leapmotor, produttore cinese di veicoli elettrici. Le voci erano alimentate da una foto pubblicata dal CEO di Leapmotor, Zhu Jiangming, insieme a Vigna, accompagnata da un commento che lasciava intendere future opportunità di collaborazione.
Il chiarimento è arrivato da entrambe le parti: non esistono trattative in corso tra Ferrari e Leapmotor. Vigna ha specificato che la presenza di fornitori cinesi nella catena di approvvigionamento Ferrari riguarda esclusivamente componenti non strategici, sottolineando inoltre che, nei suoi viaggi d’affari in Cina, ha avuto modo di rivedere contatti professionali ereditati dalla sua lunga esperienza nel settore dei semiconduttori.
Proprietà intellettuale e autonomia industriale: la strategia Ferrari
Ferrari ribadisce la volontà di non adottare piattaforme modulari, né acquistare architetture di veicoli da fornitori terzi, in netta controtendenza rispetto all’approccio di scala adottato da molti gruppi automobilistici globali. “Le nostre vetture sono uniche, non basate su piattaforme standard”, ha precisato Vigna, rimarcando l’orientamento verso una produzione su misura e integrata verticalmente.
Questa scelta ha importanti implicazioni economiche e giuridiche: da un lato salvaguarda la proprietà intellettuale e l’identità tecnologica del brand; dall’altro limita la dipendenza da attori terzi, inclusi quelli di Paesi geopoliticamente sensibili come la Cina.
Vigna ha, inoltre, confermato che Ferrari si affida a fornitori internazionali per componenti non critici, selezionati in base a criteri di qualità e affidabilità, senza vincoli geografici: partner europei, americani, giapponesi e asiatici figurano nella supply chain non strategica dell’azienda.
Il ruolo della transizione energetica nel posizionamento globale
La posizione di Ferrari si inserisce in un più ampio contesto geopolitico e industriale: il controllo dei componenti chiave nei veicoli elettrici – in particolare motori, assi e software – rappresenta un asset strategico non solo per la competitività commerciale ma anche per la sicurezza industriale e tecnologica. In questo senso, la decisione di non esternalizzare lo sviluppo degli elementi core si allinea alle recenti linee guida europee in materia di autonomia strategica e di rilocalizzazione produttiva nei settori avanzati.
Sul piano finanziario, il debutto dell’elettrico Ferrari è atteso con grande interesse dai mercati, in quanto rappresenterà un banco di prova per l’adattabilità del marchio alle nuove tendenze della mobilità premium e sostenibile. La politica industriale adottata da Ferrari potrebbe costituire un modello alternativo di transizione elettrica ad alto valore aggiunto, basata sulla distintività piuttosto che sulla standardizzazione.
La transizione elettrica
La transizione elettrica di Ferrari non è solo un’evoluzione tecnica, ma una chiara affermazione strategica: preservare unicità, controllo e qualità nel cuore della trasformazione. In un mercato sempre più orientato alla scalabilita’ e alla velocità, Ferrari sceglie la via dell’autonomia industriale e della coerenza identitaria, ponendosi come caso studio nella governance dell’innovazione e nella difesa del valore tecnologico made in Europe.