Il viaggio di Huang avviene a pochi giorni dalla nuova mossa della Casa Bianca che blocca le esportazioni del chip H20 verso la Cina. Rischi geopolitici, impatti finanziari e sfide tecnologiche al centro del confronto tra Stati Uniti e Cina.
Washington blocca l’H20: un colpo diretto alla strategia commerciale di Nvidia in Cina
In un momento di forte tensione tra Stati Uniti e Cina sul fronte tecnologico e commerciale, il CEO di Nvidia Corp., Jensen Huang, è atterrato a Pechino nella giornata di giovedì, poche ore dopo che la Casa Bianca ha imposto nuove restrizioni sull’esportazione del chip H20, lanciato da Nvidia per il mercato cinese.
La visita di Huang, confermata da fonti cinesi ufficiali come Yuyuantantian, account legato alla China Central Television, giunge in un contesto critico: solo pochi giorni prima, Huang aveva partecipato a una cena con Donald Trump, e successivamente Nvidia aveva annunciato un possibile writedown da 5,5 miliardi di dollari a causa del blocco imposto sull’H20.
Export control e intelligenza artificiale: la nuova fase della guerra tecnologica USA-Cina
Il Department of Commerce degli Stati Uniti ha comunicato a Nvidia che qualsiasi esportazione dell’H20 in Cina sarà soggetta a licenza a tempo indeterminato, di fatto bloccando l’intera linea di prodotto. La misura si inserisce in un pacchetto normativo volto a prevenire l’uso dei chip AI americani in ambiti di supercalcolo o applicazioni militari da parte della Cina.
Nvidia aveva progettato l’H20 per conformarsi alle precedenti restrizioni del governo USA, cercando di salvaguardare la propria quota nel mercato cinese, strategico per i volumi di vendita e la crescita nel comparto AI.
Pressioni legislative: il Congresso chiede chiarezza su DeepSeek
A rendere ancora più complesso il quadro, è intervenuta la commissione bipartisan della Camera dei Rappresentanti, che ha chiesto a Nvidia dettagli sulle vendite di chip che l’AI startup cinese DeepSeek avrebbe utilizzato per sviluppare il proprio chatbot avanzato.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio sforzo legislativo americano per impedire trasferimenti tecnologici a soggetti cinesi considerati potenzialmente legati al settore della difesa o alla competizione strategica con gli Stati Uniti.
Huawei osservata speciale: il rivale domestico di Nvidia
In Cina, il gruppo Huawei Technologies Co. si conferma il principale competitor domestico in ambito chip AI, grazie ai suoi acceleratori per il calcolo avanzato. Tuttavia, le soluzioni Huawei restano ancora distanti in termini di performance rispetto ai prodotti di Nvidia e AMD, anche se progressi recenti mostrano un’accelerazione sostenuta dell’ecosistema tecnologico cinese.
Implicazioni economiche e geopolitiche: Nvidia tra due fuochi
L’impatto finanziario di questa escalation è rilevante: l’H20 rappresentava una soluzione chiave per mantenere la presenza Nvidia in Cina rispettando i limiti imposti da Washington, un equilibrio che oggi sembra impossibile da mantenere. Con la minaccia di un pesante ammortamento e il blocco di una linea strategica, Nvidia si trova ora esposta a rischi sistemici legati alla geopolitica.
D’altra parte, il viaggio di Huang in Cina potrebbe rappresentare un tentativo diplomatico-industriale di salvaguardare relazioni, supply chain e partnership locali, proprio mentre gli Stati Uniti inaspriscono il controllo sull’export di semiconduttori avanzati.
Tecnologia, diplomazia e leadership strategica
Il caso Nvidia-H20 è solo l’ultimo episodio di una guerra tecnologica in piena espansione, che coinvolge attori pubblici e privati su scala globale. Le prossime mosse, tanto a Washington quanto a Pechino, saranno decisive per il futuro dell’industria dei semiconduttori AI, con implicazioni profonde per gli investitori, i fornitori e le policy internazionali.