xAI di Elon Musk aderisce al Codice di Condotta UE sull’AI: un passo selettivo per la sicurezza, ma non sulla trasparenza

| 31/07/2025
xAI di Elon Musk aderisce al Codice di Condotta UE sull’AI: un passo selettivo per la sicurezza, ma non sulla trasparenza

Il gruppo fondato da Musk firma il capitolo su Safety & Security dell’AI Act europeo, ma critica le misure su copyright e innovazione. Divergenze strategiche tra Big Tech.

xAI, la società di intelligenza artificiale fondata da Elon Musk, ha annunciato l’intenzione di sottoscrivere il capitolo sulla sicurezza e protezione del Codice di Condotta del Regolamento sull’Intelligenza Artificiale dell’Unione Europea (AI Act). La notizia è rilevante sia sul piano normativo che su quello strategico-industriale, in quanto segna un primo passo verso il riconoscimento dei principi europei di regolazione dell’AI, pur restando critico su altri aspetti del codice.

Il Codice di Condotta è stato elaborato da 13 esperti indipendenti e rappresenta uno strumento volontario, pensato per aiutare le aziende tecnologiche ad allinearsi preventivamente ai requisiti del nuovo Regolamento AI UE. La firma del codice garantisce certezza giuridica e condizioni favorevoli di compliance, ma le aziende non sono obbligate a sottoscriverlo in tutte le sue parti.

Tre capitoli, un solo impegno: sicurezza sì, trasparenza no

Il Codice europeo è strutturato in tre sezioni principali:

  • Trasparenza
  • Proprietà intellettuale e diritto d’autore
  • Sicurezza e protezione (Safety & Security).

Secondo quanto comunicato da xAI su X (ex Twitter), l’azienda condivide i principi relativi alla sicurezza dei modelli AI, ma esprime forti riserve sugli altri capitoli del Codice. In particolare, definisce le norme sul copyright “un’evidente esagerazione” e le disposizioni su trasparenza e tracciabilità “potenzialmente dannose per l’innovazione”.

xAI non ha ancora chiarito se intende sottoscrivere anche i capitoli sulla trasparenza o sulla proprietà intellettuale. Questa adesione parziale potrebbe rappresentare una forma di compliance selettiva per mantenere l’accesso al mercato europeo, senza accettare in toto l’impianto regolatorio proposto da Bruxelles.

Le Big Tech divise sul Codice: tra adesione, attesa e rifiuto

La posizione di xAI si inserisce in un dibattito più ampio tra i principali operatori globali dell’intelligenza artificiale.

  • Google (Alphabet) ha già confermato l’intenzione di firmare il Codice in tutte le sue parti
  • Microsoft, per voce del presidente Brad Smith, ha dichiarato che la firma è “molto probabile”
  • Meta (Facebook) ha annunciato invece che non aderirà al Codice, sostenendo che contiene “misure sproporzionate” e introduce incertezze legali per i produttori di modelli fondamentali.

Queste divergenze riflettono approcci diversi alla governance dell’AI, alla gestione dei diritti d’autore e alla strategia di mercato nei confronti dell’Europa. Mentre alcuni operatori cercano di allinearsi rapidamente alla normativa per anticipare eventuali sanzioni o esclusioni, altri tentano di influenzare la regolazione futura attraverso una partecipazione condizionata.

Implicazioni normative ed economiche dell’adesione selettiva

La scelta di xAI di sottoscrivere solo il capitolo relativo a Safety & Security offre un precedente importante per le future trattative regolatorie. Se confermata, questa adesione potrebbe creare un precedente ibrido in cui le aziende selezionano quali sezioni del codice implementare, alimentando un potenziale pluralismo normativo di fatto.

Tuttavia, secondo esperti in diritto dell’innovazione e compliance digitale, tale approccio non garantisce piena certezza giuridica e potrebbe generare frizioni con le autorità regolatorie nazionali, soprattutto in caso di incidenti o violazioni. Allo stesso tempo, apre un interrogativo cruciale sul bilanciamento tra sicurezza algoritmica e protezione dell’innovazione industriale.

AI Act UE e codice di condotta: uno strumento di soft governance

Il Codice di Condotta si inserisce in una fase di transizione normativa. Il Regolamento AI dell’UE, adottato formalmente nel 2024, entrerà pienamente in vigore nel 2026, ma prevede già meccanismi di adozione volontaria anticipata, come il codice stesso. Questo modello riflette una logica di soft law, dove la conformità iniziale su base volontaria può evolversi in requisiti vincolanti.

Per le aziende, aderire oggi consente di evitare sanzioni future, consolidare la reputazione in materia di responsabilità algoritmica, e ottenere vantaggi competitivi nell’accesso a contratti pubblici e mercati regolati.

Regolazione AI tra compliance strategica e confronto ideologico

La decisione di xAI evidenzia un trend crescente: le grandi aziende dell’AI non si oppongono più alla regolazione in senso assoluto, ma cercano di negoziarne i confini attraverso adesioni selettive, interpretazioni funzionali e lobbying tecnico-normativo. In gioco non c’è solo la compliance, ma la definizione stessa di standard globali per lo sviluppo, l’uso e la diffusione delle tecnologie generative.

La geopolitica della regolazione AI è appena iniziata, e l’Europa — con i suoi strumenti di governance anticipata come il Codice — sta cercando di occupare una posizione normativa centrale. Ma il successo dipenderà dalla capacità di bilanciare sicurezza, innovazione, diritti fondamentali e competitività industriale.

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