Dopo il debutto in Germania, il minivan elettrico a guida autonoma sviluppato da Volkswagen sbarca nel mercato statunitense grazie a un accordo con Uber. Un’operazione che intreccia innovazione tecnologica, strategia industriale e geopolitica della mobilità.
Il gruppo Volkswagen accelera sul fronte della mobilità autonoma con il lancio operativo del suo primo robotaxi a guida completamente automatizzata: si tratta dell’ID.Buzz AD, una versione autonoma del minivan elettrico ID.Buzz, sviluppato nell’ambito del programma ride-pooling di Moia, società controllata dal colosso tedesco. Dopo i test sulle strade tedesche, il veicolo si prepara a sbarcare negli Stati Uniti nel 2026 grazie a una partnership strategica con Uber, segnando una nuova fase di competizione diretta con i pionieri del settore: Waymo (Alphabet) e Tesla.
Tecnologia proprietaria e sfida agli incumbent della guida autonoma
La piattaforma tecnologica dell’ID.Buzz AD integra hardware e software sviluppati in collaborazione con Argo AI (fino al 2022) e oggi internamente evoluta da Volkswagen Group ADMT (Autonomous Driving Mobility & Technology). Il sistema utilizza una combinazione di LIDAR ad alta risoluzione, radar e telecamere AI-driven, con un’architettura di calcolo edge-based progettata per supportare decisioni in tempo reale in ambienti urbani complessi.
Tuttavia, come ha recentemente ammesso Christian Senger, responsabile globale per la guida autonoma di Volkswagen, il veicolo non è ancora privo di errori. In un test pubblico ad Amburgo, il robotaxi ha evitato un furgone, ma è finito temporaneamente nella corsia opposta. Un episodio che riflette le sfide tecniche, etiche e normative ancora aperte nel settore.
Un piano di internazionalizzazione supportato da Uber
L’ingresso nel mercato nordamericano avverrà grazie a un accordo esclusivo con Uber Technologies Inc., che prevede l’integrazione dell’ID.Buzz AD all’interno della piattaforma ride-hailing in alcune città pilota statunitensi. L’obiettivo è duplice: testare la scalabilità del servizio in contesti ad alta densità urbana e offrire ai consumatori un’alternativa 100% elettrica e autonoma nel trasporto on-demand.
L’intesa Volkswagen–Uber risponde all’esigenza di accelerare l’adozione commerciale della guida autonoma in uno scenario fortemente competitivo, dove Alphabet ha già consolidato la presenza di Waymo in Arizona e California, mentre Tesla punta a una soluzione software-first completamente basata su visione artificiale.
Proprietà intellettuale, regolazione e diritti di responsabilità
L’avvento del robotaxi tedesco negli Stati Uniti apre anche questioni giuridiche complesse: dalle autorizzazioni statali alla responsabilità civile in caso di incidente, dalla tutela dei dati personali raccolti dai sensori, fino alla compliance normativa con NHTSA, GDPR (per i cittadini europei in viaggio) e le leggi californiane sulla guida autonoma.
Volkswagen sta negoziando attivamente con le autorità locali e federali per garantire un framework legale armonizzato. Gli esperti sottolineano l’importanza di clausole trasversali nei contratti con Uber per disciplinare la ripartizione della responsabilità, l’accesso ai dati telematici e la proprietà degli algoritmi decisionali.
Implicazioni industriali e politiche di reshoring strategico
Il progetto ID.Buzz AD si colloca anche nel quadro della reindustrializzazione verde dell’Europa e nella transizione verso la mobilità software-defined. Volkswagen ha già annunciato un piano da oltre 7 miliardi di euro per potenziare le capacità R&D legate all’intelligenza artificiale applicata ai trasporti e ha siglato accordi con i governi di Germania e Spagna per la localizzazione della produzione elettronica crittografata.
Secondo la società di consulenza McKinsey, il mercato globale della guida autonoma potrebbe superare i 400 miliardi di dollari entro il 2035, con una quota crescente destinata ai veicoli passeggeri condivisi (robotaxi). Volkswagen punta a essere tra i primi tre player globali, sfruttando un vantaggio competitivo nella modularità produttiva, nella capacità di scala manifatturiera e nella fiducia del brand in mercati altamente regolamentati.
Tra tecnologia, alleanze e geopolitica della mobilità
L’ID.Buzz AD non è solo un veicolo, ma un manifesto strategico della nuova industria automobilistica europea: software-centrica, interoperabile, connessa, autonoma. L’ingresso nel mercato statunitense attraverso Uber segna una fase di consolidamento globale, in cui la cooperazione tra operatori tecnologici e piattaforme digitali sarà determinante per la definizione dei nuovi equilibri del trasporto urbano.
Nel confronto tra modelli full-stack verticali (Tesla), ecosistemi modulabili (Waymo) e alleanze integrate pubblico-private (Volkswagen-Uber) si giocherà una delle sfide industriali e normative più importanti del prossimo decennio.