L’ente federale statunitense approva l’espansione delle attività di volo per il razzo interplanetario di Elon Musk. Starship diventa asset strategico per la nuova agenda spaziale americana, tra ambizioni marziane, tensioni ambientali e visione industriale ad alta intensità tecnologica.
Con una decisione destinata a ridefinire la traiettoria del settore spaziale statunitense, la Federal Aviation Administration (FAA) ha autorizzato SpaceX ad aumentare da cinque a venticinque il numero di lanci annuali del razzo Starship dal sito di Boca Chica, in Texas. L’approvazione include anche i test e gli atterraggi di booster nei pressi del Golfo del Messico e in acque internazionali, rappresentando un’accelerazione significativa nel programma di sviluppo del lanciatore progettato per il trasporto interplanetario, con Marte come obiettivo dichiarato.
La revisione della licenza FAA arriva dopo anni di valutazioni ambientali, culminate in un’analisi secondo cui l’aumento dell’attività aerospaziale da parte di SpaceX “non avrà impatti significativi sulla qualità dell’ambiente umano”, ai sensi del National Environmental Policy Act (NEPA), la legge cardine della protezione ambientale federale.
La nuova fase di Starship: autorizzazione regolatoria e consolidamento territoriale
L’approvazione coincide con un altro passo strategico: gli abitanti dell’area adiacente a Starbase, il campus aerospaziale privato di SpaceX, hanno votato a favore dell’incorporazione della zona come municipalità autonoma. Una mossa che concede all’azienda maggiore autonomia amministrativa e capacità di governance operativa sul sito.
Starship — composto da uno stadio superiore alto 52 metri e dal booster Super Heavy da 71 metri — ha già completato otto lanci di test dal 2023, segnati tanto da successi pionieristici quanto da spettacolari esplosioni. Il modello ingegneristico test-to-failure di SpaceX consente iterazioni rapide, ma pone sfide tecniche e reputazionali crescenti, soprattutto dopo recenti lanci conclusi con dispersione di detriti anche su territori come le isole Turks e Caicos.
Impatti ambientali e condizioni di mitigazione
Nonostante l’autorizzazione, la FAA ha imposto a SpaceX una serie di obblighi per mitigare l’impatto ambientale: pulizie trimestrali delle spiagge, donazioni a ONG ambientaliste, monitoraggio delle acque locali e riduzione dell’inquinamento luminoso, per proteggere specie vulnerabili come le tartarughe marine.
Il rapporto tra innovazione aerospaziale e sostenibilità ambientale rimane uno dei nodi critici. L’espansione a Boca Chica ha già attirato l’opposizione di gruppi ambientalisti e residenti locali, preoccupati per l’impatto su ecosistemi costieri e aree protette, oltre che per l’intensità sonora e la sicurezza degli insediamenti.
Politica spaziale e finanza industriale: Musk al centro del nuovo asse USA
L’importanza strategica del programma Starship va ben oltre l’ingegneria aerospaziale. L’autorizzazione arriva in un contesto politico favorevole per Elon Musk: l’imprenditore ha donato oltre 250 milioni di dollari per sostenere la rielezione di Donald Trump, il cui nuovo programma spaziale si allinea esplicitamente con l’obiettivo di colonizzazione marziana.
La sinergia tra SpaceX e l’amministrazione Trump sta contribuendo a consolidare un’industria spaziale sempre più privatizzata, dove la distinzione tra pubblico e privato si sfuma in una logica di dual-use, proiezione geopolitica e diplomazia tecnologica.
Espansione oltre il Texas: nuova domanda regolatoria per California e Florida
Oltre a Boca Chica, SpaceX ha avviato richieste per raddoppiare i lanci del Falcon 9 in California e ottenere l’accesso a una terza piattaforma in Florida. La strategia punta alla creazione di una rete infrastrutturale di lancio multi-sito, capace di supportare sia missioni scientifiche sia contratti governativi e commerciali su scala globale.
La decisione della FAA rappresenta una pietra miliare per il programma Starship e per la politica spaziale americana del prossimo decennio. L’aumento dei lanci autorizzati apre la strada a una nuova fase di sviluppo per il vettore più potente mai costruito, che ambisce a rivoluzionare l’accesso all’orbita terrestre e alla colonizzazione dello spazio profondo.
In un momento in cui innovazione, finanza, diritto ambientale e geopolitica convergono, Starship non è solo un razzo: è un simbolo del potere trasformativo (e controverso) dell’industria dell’innovazione applicata allo spazio.