Gli Stati Uniti hanno annunciato l’inserimento di 50 aziende cinesi nella loro lista nera commerciale, nel tentativo di limitare la capacità della Cina di sviluppare chip avanzati per l’intelligenza artificiale. La decisione, ufficializzata dal Dipartimento del Commercio, segna un’ulteriore escalation nelle tensioni tecnologiche tra Washington e Pechino.
Obiettivo: bloccare l’accesso ai semiconduttori avanzati
Le aziende colpite dal provvedimento non potranno più acquistare tecnologie e componenti americani senza una licenza speciale, rendendo più difficile per la Cina accedere ai semiconduttori di ultima generazione necessari per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e delle applicazioni militari avanzate.
Secondo il governo statunitense, queste aziende avrebbero avuto legami diretti con il governo cinese e con programmi di sviluppo della difesa, aumentando i timori per l’uso militare della tecnologia AI.
L’impatto sul settore tecnologico cinese
Tra le società colpite figurano produttori di semiconduttori, aziende di supercalcolo e startup emergenti nel settore AI. Alcuni nomi di spicco includono Cambricon Technologies, Loongson e iFlytek, che svolgono un ruolo chiave nello sviluppo di chip e software AI in Cina.
L’inserimento nella lista nera potrebbe compromettere la capacità di queste aziende di acquisire tecnologie critiche da fornitori americani come Nvidia e AMD, rallentando il progresso della Cina nel settore dell’intelligenza artificiale.
Pechino risponde: “Atto di protezionismo ostile”
Il governo cinese ha condannato la mossa di Washington, definendola un tentativo di soffocare lo sviluppo tecnologico del Paese e accusando gli Stati Uniti di protezionismo economico. Il Ministero degli Esteri cinese ha promesso misure di ritorsione, lasciando intendere che Pechino potrebbe imporre restrizioni alle esportazioni di minerali rari essenziali per la produzione di chip.
Una guerra tecnologica senza fine?
Questa nuova ondata di restrizioni si inserisce in una più ampia strategia americana per contenere l’espansione della Cina nel settore AI e semiconduttori, dopo il divieto imposto nel 2022 sulle esportazioni di chip avanzati verso Pechino.
Gli analisti ritengono che la Cina potrebbe accelerare i propri piani per sviluppare una filiera indipendente di chip AI, riducendo la dipendenza dalle tecnologie occidentali. Tuttavia, nel breve termine, l’accesso limitato a componenti chiave potrebbe rappresentare un ostacolo significativo per le aziende cinesi.
La guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina sembra destinata a intensificarsi, con ripercussioni non solo per i due Paesi, ma per l’intero ecosistema globale dei semiconduttori.