UniCredit Russia: proposta di acquisto dagli Emirati con sconto del 60%. Nuove pressioni sul disimpegno dell’istituto italiano

RedazioneRedazione
| 28/05/2025
UniCredit Russia: proposta di acquisto dagli Emirati con sconto del 60%. Nuove pressioni sul disimpegno dell’istituto italiano

Un consorzio emiratino propone l’acquisizione delle attività russe di UniCredit a condizioni fortemente ribassate. Il Tesoro italiano valuta. In gioco ci sono equilibri geopolitici, dossier regolatori e l’operazione Banco BPM.

Tre società di investimento con base negli Emirati Arabi Uniti hanno presentato una proposta al Tesoro italiano per l’acquisizione della controllata russa di UniCredit, tra i pochi istituti europei ancora operativi nel Paese. Il piano prevede la creazione di una special purpose vehicle (SPV) guidata da Asas Capital e Mada Capital, in collaborazione con Inweasta, società specializzata in transazioni cross-border e già attiva in Russia.

Il contesto geopolitico e regolamentare

L’offerta prevede una valutazione delle attività russe di UniCredit con un discount del 60% rispetto al valore di mercato. Secondo quanto emerge dal documento visionato da Reuters, la presenza di Inweasta faciliterebbe l’iter autorizzativo in Russia, forte dell’esperienza maturata nell’acquisizione della compagnia assicurativa PPF Life Insurance.

In Russia, infatti, per procedere con operazioni di dismissione da parte di società occidentali sono necessari un decreto presidenziale e l’approvazione della Banca Centrale russa. Il coinvolgimento di operatori già “compliant” con l’ecosistema normativo moscovita è quindi strategico.

Le pressioni dell’Europa e del governo italiano

La questione è diventata centrale anche per la politica industriale italiana. Il governo di Roma ha infatti subordinato il via libera all’offerta pubblica di UniCredit su Banco BPM alla chiusura delle attività in Russia entro gennaio. La BCE, da parte sua, ha imposto scadenze più stringenti, contestate però dall’istituto guidato da Andrea Orcel, che ha reiterato la volontà di procedere a un’uscita ordinata e non penalizzante per gli azionisti.

Impatti su UniCredit e sulla finanza internazionale

L’accettazione di un prezzo scontato potrebbe tradursi in minusvalenze rilevanti a bilancio, ma anche in un’accelerazione della de-risking strategy di UniCredit, in linea con le richieste degli enti regolatori e degli investitori istituzionali ESG-oriented.

Tuttavia, cedere asset in un contesto sanzionatorio fortemente politizzato espone il gruppo a rischi reputazionali e geopolitici, oltre a indebolire la posizione negoziale in eventuali round successivi di M&A sul mercato bancario europeo.

Una partita globale

La possibile uscita di UniCredit dalla Russia segna un altro snodo della ridefinizione della presenza europea nei mercati dell’Est, in uno scenario segnato da nuovi attori finanziari emergenti come fondi mediorientali e istituzioni finanziarie connessi a economie non occidentali.

Le operazioni bancarie in territori ad alta tensione geopolitica sono sempre più legate a diplomazia economica, compliance multilivello, strumenti giuridici internazionali e gestione del rischio politico. La partita su UniCredit Russia, quindi, è molto più di un’operazione di dismissione: è uno specchio delle trasformazioni sistemiche della finanza globale post-2022.

Video del Giorno

Il Consorzio Italia Cloud lancia un appello alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai ministri competenti: “Servono politiche urgenti per difendere la sovranità digitale nazionale”

"Eppure non è così difficile riconoscere qualcosa di prezioso, quando lo incontri. Non brilla, Riempie"

Anonimo

Articoli recenti

Tecnologie in video

Drone View

Barberio & Partners s.r.l.

Via Donatello 67/D - 00196 Roma
P.IVA 16376771008

Policy
Privacy Policy
Cookie Policy
Termini e Condizioni
iscriviti alla nostra newsletter
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e la Informativa sulla Privacy di Google, nonché i Termini di Servizio sono applicabili.