Bruxelles prepara un intervento normativo sui consumi energetici dei data centre: focus su AI, sostenibilità, diritto dell’innovazione e competitività industriale.
La Commissione europea si appresta a introdurre un pacchetto normativo dedicato all’efficienza energetica dei data centre. Lo ha annunciato il commissario europeo all’Energia, Dan Jørgensen, intervenendo, oggi, a una conferenza a Bruxelles. Il pacchetto, ancora in fase di definizione, punta a rafforzare la sostenibilità del settore digitale europeo, sempre più energivoro per effetto della crescita esponenziale dell’intelligenza artificiale e dei servizi cloud.
“Proporrò un pacchetto sull’efficienza energetica dei data centre,” ha dichiarato Jørgensen, senza però fornire ulteriori dettagli sui contenuti della proposta.
Il contesto energetico e tecnologico: la sfida dell’AI
Secondo stime della Commissione, i data centre rappresentano oggi circa il 3% della domanda elettrica complessiva dell’Unione Europea. Una percentuale destinata a crescere rapidamente nel corso di questo decennio, alimentata dall’espansione di modelli di intelligenza artificiale sempre più complessi, dal traffico dati in aumento e dall’evoluzione delle tecnologie emergenti come edge computing e machine learning distribuito.
Il fabbisogno energetico dei centri dati rappresenta una sfida strategica per la transizione verde dell’Europa: un settore ad alta intensità tecnologica che rischia di trasformarsi in un punto critico per gli obiettivi climatici dell’UE se non gestito con un quadro normativo chiaro e lungimirante.
Prospettive normative e impatti per industria e finanza
Il pacchetto annunciato da Jørgensen si inserisce nella più ampia strategia europea per la digitalizzazione sostenibile, che mira a coniugare competitività industriale, sicurezza energetica e innovazione tecnologica. Sul piano giuridico, è attesa una regolazione multilivello: standard minimi obbligatori per l’efficienza energetica, requisiti di trasparenza sui consumi e potenziali incentivi fiscali o finanziari per le infrastrutture “green”.
La proposta potrebbe avere ricadute rilevanti non solo per gli operatori del cloud e dell’AI, ma anche per investitori ESG, policy maker nazionali e fornitori energetici. Un impianto normativo armonizzato a livello europeo favorirebbe inoltre l’integrazione del mercato interno dei dati, riducendo il rischio di frammentazione normativa e creando un contesto favorevole per la nascita di campioni europei del digitale.
Data governance, sovranità tecnologica e politica industriale
Dal punto di vista geopolitico, il controllo sul consumo energetico dei data centre è strettamente legato alla sovranità tecnologica dell’Unione. In un mercato dominato da big tech extra-UE, l’efficienza energetica diventa anche uno strumento di politica industriale, utile a promuovere soluzioni locali, infrastrutture resilienti e un ecosistema di innovazione sostenibile.
Inoltre, la futura normativa potrebbe intersecarsi con altri ambiti chiave del diritto dell’innovazione, come il regolamento sull’AI, la direttiva sulla cybersecurity (NIS2) e le iniziative sul Digital Green Certificate, creando una rete normativa sinergica e coerente.
Un’opportunità per l’Europa digitale
Il pacchetto europeo per l’efficienza energetica dei data centre rappresenta un passaggio cruciale nella definizione del futuro digitale e sostenibile dell’Unione. In un contesto globale sempre più competitivo, in cui la sicurezza dei dati, l’approvvigionamento energetico e la leadership tecnologica sono strettamente connessi, l’iniziativa potrebbe segnare una svolta strategica.
Gli stakeholder – aziende, investitori, regulator, governi – sono ora chiamati a contribuire attivamente al dibattito, per fare in modo che la trasformazione digitale dell’Europa sia non solo innovativa, ma anche giuridicamente solida, economicamente efficiente ed ecologicamente responsabile.