La Commissione europea esclude modifiche a DMA e DSA nei negoziati commerciali con Washington, rivendicando la piena autonomia regolatoria sull’economia digitale.
La Commissione europea ha dichiarato che il Digital Markets Act (DMA) e il Digital Services Act (DSA) non saranno oggetto di discussione né tantomeno di compromesso nei negoziati commerciali attualmente in corso con gli Stati Uniti. La presa di posizione arriva dopo le crescenti pressioni da parte di Washington, che accusa le normative europee di penalizzare in modo sproporzionato le Big Tech statunitensi.
Regole europee sotto attacco americano
Le due normative comunitarie — entrate recentemente in vigore — rappresentano un punto di svolta nella regolazione del mercato digitale. Il DMA mira a contenere lo strapotere delle cosiddette “gatekeeper companies”, tra cui Alphabet (Google), Amazon, Apple, Meta Platforms, Microsoft, ByteDance (TikTok) e Booking.com. Il DSA, invece, impone agli operatori digitali maggiori obblighi nella rimozione di contenuti illegali o dannosi online.
Tuttavia, secondo la Casa Bianca, tali misure creerebbero un ambiente regolatorio discriminatorio nei confronti delle aziende americane, con effetti distorsivi sulla concorrenza e potenziali ripercussioni sugli scambi transatlantici.
Bruxelles: “La normativa non si tocca”
La risposta europea, tuttavia, è stata inequivocabile. Thomas Regnier, portavoce della Commissione, ha chiarito in conferenza stampa che “il DMA e il DSA non sono oggetto dei negoziati commerciali con gli Stati Uniti” e che “nessun governo straniero influenzerà l’applicazione delle nostre leggi”.
“La regolamentazione europea è una questione di sovranità interna e di tutela del mercato unico,” ha sottolineato Regnier. “In caso contrario, dovremmo tener conto delle pressioni normative di decine di Paesi terzi, mettendo a rischio la coerenza e l’efficacia dell’intero impianto normativo europeo.”
Sanzioni già in corso per Meta e Apple
L’indipendenza rivendicata dall’UE si è già tradotta in azioni concrete. Nel primo semestre del 2025, Bruxelles ha avviato procedimenti sanzionatori contro Meta e Apple, con multe che potrebbero diventare ricorrenti fino a completo adeguamento alle disposizioni del DMA. Le autorità europee hanno annunciato ulteriori verifiche nei mesi a venire, e non si escludono nuove sanzioni nei confronti di altri operatori globali.
Implicazioni economiche e geopolitiche
La difesa del DMA e del DSA da parte dell’Unione Europea non rappresenta solo una battaglia normativa, ma riflette una visione più ampia sul controllo delle infrastrutture digitali strategiche. In un contesto segnato dalla competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina, l’Europa cerca di affermare una propria autonomia normativa, industriale e geopolitica. La regolazione delle piattaforme digitali è diventata il fulcro di una nuova politica industriale, tesa a rafforzare la sovranità tecnologica europea.
Verso un nuovo equilibrio digitale globale
Il braccio di ferro tra Bruxelles e Washington segna un passaggio decisivo nella definizione dei rapporti di forza nel cyberspazio. Mentre gli Stati Uniti spingono per una deregolamentazione a vantaggio delle loro multinazionali, l’UE rivendica un modello di governance basato su trasparenza, responsabilità e protezione degli utenti.
Se il dialogo transatlantico resta aperto, l’Europa ha tracciato una linea rossa: il diritto di regolamentare l’economia digitale secondo principi autonomi non è negoziabile. Una dichiarazione che avrà ripercussioni non solo sul fronte commerciale, ma anche sull’architettura giuridica e strategica dell’innovazione a livello globale.