Trump rilancia il nucleare: ordini esecutivi in arrivo scuotono i mercati e spingono l’industria dell’atomo negli USA

RedazioneRedazione
| 23/05/2025
Trump rilancia il nucleare: ordini esecutivi in arrivo scuotono i mercati e spingono l’industria dell’atomo negli USA

In un contesto di crescita della domanda energetica alimentata dall’intelligenza artificiale, il presidente Trump prepara un pacchetto di misure per snellire la burocrazia, rafforzare la filiera del combustibile nucleare e stimolare gli investimenti nel settore. Il mercato reagisce con forti rialzi nei titoli di comparto.

Con un colpo di teatro sul fronte energetico, il presidente Donald Trump si prepara a firmare una serie di ordini esecutivi destinati a imprimere un’accelerazione senza precedenti alla rinascita del settore nucleare statunitense. Secondo fonti interne citate da Reuters, le misure potrebbero essere ufficializzate già entro la fine della prossima settimana, con un impatto diretto sul piano normativo, industriale e finanziario dell’intero comparto.

Le indiscrezioni hanno già scatenato un’ondata di entusiasmo sui mercati: i titoli legati all’uranio e alla tecnologia nucleare hanno registrato rialzi a doppia cifra nel pre-market, a testimonianza dell’attenzione crescente degli investitori verso le infrastrutture energetiche di nuova generazione.

Ordini esecutivi e obiettivi strategici

Il pacchetto presidenziale dovrebbe includere almeno due misure chiave:

  • Snellimento del processo autorizzativo per i nuovi reattori nucleari, con una semplificazione dei vincoli normativi a livello federale
  • Rafforzamento della filiera del combustibile nucleare, attraverso incentivi alla produzione nazionale di uranio e alla conversione delle scorte esistenti.

Tali mosse si inseriscono nella dichiarazione di emergenza energetica nazionale firmata da Trump nel suo primo giorno di mandato e puntano a garantire l’autosufficienza strategica in un settore considerato essenziale per la competitività industriale americana.

Impatti finanziari: esplosione dei titoli di settore

La reazione dei mercati è stata immediata e significativa:

  • Uranium Energy Corp ha registrato un +11,8%
  • Energy Fuels ha segnato un +13,2%
  • Centrus Energy è salita del 19,6%
  • Tra le utility nucleari, Constellation Energy ha guadagnato il 5,5%, Vistra il 4%, e GE Vernova il 3,3%
  • Le startup emergenti come Oklo Inc (+16%) e Nano Nuclear Energy (+15,8%) hanno beneficiato del sentiment positivo, così come NuScale Power (+14,1%), leader nello sviluppo di reattori modulari avanzati.

Anche l’ETF Global X Uranium (URA), benchmark per gli investitori del comparto, ha guadagnato il 9%.

Fattori strutturali: AI, fabbisogno energetico e resilienza nazionale

Alla base del rinnovato interesse per il nucleare si colloca un cambio di paradigma nella domanda elettrica. Gli Stati Uniti stanno affrontando la prima impennata dei consumi energetici in oltre vent’anni, trainata dall’esplosione della computazione ad alta intensità energetica, in particolare nei settori dell’intelligenza artificiale, del cloud computing e dei data center. Il nucleare, con la sua alta densità energetica e continuità di produzione, si presenta come una risposta credibile e strategica a tale trend.

Inoltre, in un contesto geopolitico segnato da tensioni nelle forniture energetiche globali, la filiera nucleare viene vista come leva di sovranità tecnologica e autonomia industriale, elementi chiave nella definizione della nuova politica industriale americana.

Dimensione giuridica e diritto dell’innovazione

Sotto il profilo normativo, la semplificazione dei processi autorizzativi potrebbe comportare riforme del quadro della Nuclear Regulatory Commission (NRC) e la revisione di alcuni standard di sicurezza tecnica per favorire la diffusione dei Small Modular Reactors (SMR). Questi ultimi sono considerati centrali per una decarbonizzazione controllata del sistema energetico e per lo sviluppo di infrastrutture resilienti e decentralizzate.

La mossa dell’amministrazione USA apre anche interrogativi sul ruolo dell’investimento pubblico nell’innovazione energetica, sul bilanciamento tra semplificazione e tutela ambientale, e sulla necessità di creare partnership pubblico-private per la costruzione dei nuovi impianti.

Prospettive geopolitiche e industriali

Il rilancio del nucleare statunitense si inserisce in una competizione globale per il controllo delle tecnologie energetiche del futuro. La Cina e la Russia stanno investendo massicciamente nel nucleare di quarta generazione, anche come strumento di proiezione geopolitica nei mercati emergenti. Gli USA cercano di rispondere con un’azione coordinata che tenga insieme innovazione, deregulation e attrazione di capitali privati.

La sfida, tuttavia, sarà anche quella di creare una filiera del combustibile indipendente, dopo anni di dipendenza da fornitori esteri, e di sviluppare capacità produttive e ingegneristiche in grado di sostenere il previsto aumento della domanda.

L’annuncio imminente degli ordini esecutivi sul nucleare rappresenta una svolta per l’intera strategia energetica degli Stati Uniti. In un mondo sempre più interconnesso e ad alta intensità tecnologica, la capacità di garantire energia affidabile, pulita e indipendente diventa un elemento centrale di sicurezza economica, geopolitica e industriale. Il ritorno del nucleare nella politica economica americana segna un passaggio cruciale per la costruzione dell’infrastruttura del XXI secolo.

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