Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che sarebbe disposto a ridurre i dazi imposti alla Cina per concludere un accordo con ByteDance, la società madre di TikTok, al fine di garantire la vendita dell’app a un acquirente non cinese. La piattaforma di video brevi, utilizzata da oltre 170 milioni di americani, è al centro di una controversia politico-economica che coinvolge sicurezza nazionale, interessi tecnologici globali e relazioni USA-Cina.
5 aprile, ultima chiamata per ByteDance
Secondo la legge approvata nel 2024 con ampio consenso bipartisan, ByteDance ha tempo fino al 5 aprile per vendere TikTok a una società non cinese, pena il divieto totale dell’app sul territorio americano. Tale legge nasce da preoccupazioni crescenti a Washington circa la possibilità che TikTok, sotto il controllo cinese, possa essere utilizzata per attività di sorveglianza o operazioni di influenza da parte del governo di Pechino.
Possibile riduzione dei dazi per concludere l’accordo
In una dichiarazione ai giornalisti, Trump ha ammesso che la Cina avrà un ruolo fondamentale nella conclusione dell’intesa, aggiungendo: “Magari concederò loro una piccola riduzione dei dazi per far andare in porto l’accordo”. Questo dimostra quanto l’amministrazione americana consideri la cessione di TikTok una priorità strategica, tanto da utilizzare i dazi commerciali come leva negoziale con Pechino.
Cosa cambia dopo l’insediamento di Trump
Dopo il suo ritorno alla Casa Bianca il 20 gennaio, Trump ha emesso un ordine esecutivo per posticipare al 5 aprile l’entrata in vigore del divieto. Questo ha permesso a TikTok di tornare operativa, dopo un breve blackout seguito alla decisione della Corte Suprema di confermare il ban. Il presidente ha dichiarato che potrebbe anche concedere un’ulteriore proroga, se necessario per concludere l’accordo.
Possibile acquisizione da parte di investitori americani
Secondo fonti riportate da Reuters, le trattative guidate dalla Casa Bianca stanno convergendo su un piano che vedrebbe i maggiori investitori non cinesi di ByteDance aumentare la propria partecipazione per acquisire le operazioni statunitensi di TikTok. L’obiettivo è trasferire il controllo dell’app in mani americane senza dover interrompere il servizio per milioni di utenti.
Preoccupazioni per la libertà di espressione
Mentre il governo USA cerca di risolvere la questione, i sostenitori della libertà di parola hanno sollevato dubbi costituzionali sul divieto, sostenendo che limiterebbe l’accesso degli americani a contenuti e media stranieri, in violazione del Primo Emendamento della Costituzione.
La partita su TikTok è tutt’altro che chiusa. Con una scadenza imminente e una posta in gioco altissima — tra sicurezza nazionale, libertà digitale e relazioni commerciali — il futuro dell’app negli Stati Uniti resta incerto. Tuttavia, le aperture di Trump, incluso l’uso strategico dei dazi, indicano che una soluzione politica e commerciale è ancora possibile. Tutto si deciderà nelle prossime settimane.