Telegram lancia il wallet TON per 87 milioni di americani

RedazioneRedazione
| 23/07/2025
Telegram lancia il wallet TON per 87 milioni di americani

Il lancio di TON Wallet negli Stati Uniti segna un nuovo capitolo nell’integrazione tra piattaforme di messaggistica e servizi finanziari decentralizzati, con implicazioni significative per l’adozione mainstream delle criptovalute.

Telegram ha ufficialmente lanciato negli Stati Uniti il suo portafoglio crittografico integrato, TON Wallet, consentendo agli 87 milioni di utenti americani di inviare, ricevere e gestire criptovalute direttamente all’interno dell’app. Si tratta di un passo significativo nell’evoluzione dell’integrazione tra piattaforme di messaggistica e finanza decentralizzata (DeFi).

L’infrastruttura del TON Wallet: autosovranità e semplificazione dell’esperienza utente

Sviluppato da The Open Platform (TOP) su blockchain TON (The Open Network), il wallet è autosovrano: gli utenti mantengono il pieno controllo delle chiavi private attraverso un sistema di backup suddiviso tra l’account Telegram e l’email. Questa architettura mira a semplificare l’onboarding, superando le barriere tecniche spesso associate alla custodia crittografica tradizionale.

TON Wallet consente trasferimenti peer-to-peer, conversione tra token, staking per rendimento e acquisti crypto a zero commissioni grazie alla partnership con MoonPay. Gli utenti possono, inoltre, accedere a dApp integrate tramite le Mini Apps di Telegram, ampliando le possibilità d’uso quotidiano delle criptovalute.

Rilascio globale e contesto normativo statunitense

Dopo aver registrato oltre 100 milioni di attivazioni globali nel 2024, il lancio negli Stati Uniti era stato posticipato per incertezza regolatoria. Secondo Andrew Rogozov, CEO di TOP, il contesto normativo è divenuto più favorevole nell’ultimo anno, spingendo l’azienda a consolidare la propria presenza in un mercato strategico.

Il wallet, per ora, evita funzioni soggette a regolamentazione diretta, delegando servizi finanziari regolati a partner autorizzati come MoonPay. Ciò consente a Telegram di operare nel rispetto delle normative federali statunitensi, evitando sanzioni e contenziosi simili a quelli affrontati nel 2020 con la SEC, quando l’azienda fu costretta ad abbandonare il lancio del proprio token.

Impatti sul mercato e prospettive di adozione

L’introduzione di TON Wallet rappresenta una minaccia competitiva per operatori consolidati come Coinbase e Cash App, che potrebbero subire un’erosione di quota di mercato se Telegram riuscisse a catalizzare l’adozione mainstream. Il valore aggiunto risiede nella nativa integrazione con la messaggistica istantanea, riducendo drasticamente l’attrito nelle transazioni tra utenti.

Inoltre, la combinazione tra accessibilità, privacy e modularità d’uso rende il wallet uno strumento appetibile per utenti retail e business, con possibili sviluppi anche nel campo dei micropagamenti, del commercio elettronico decentralizzato e della tokenizzazione degli asset.

Considerazioni giuridiche e geopolitiche

Il lancio di TON Wallet negli Stati Uniti solleva questioni legate alla sovranità monetaria e al controllo dei flussi finanziari. In un contesto in cui la digitalizzazione del denaro procede in parallelo alla ridefinizione delle alleanze tecnologiche globali, la mossa di Telegram assume anche una valenza geopolitica, ponendo l’app russa in una posizione chiave nella finanza digitale internazionale.

Il successo del modello sarà condizionato dalla capacità dell’azienda di conciliare innovazione e conformità normativa, gestendo al contempo le aspettative di utenti, partner e autorità di vigilanza.

Nodo centrale nell’ecosistema Web3

L’avvio di TON Wallet sul mercato statunitense rappresenta un punto di svolta per la criptoeconomia integrata in ambienti digitali ad alta penetrazione. Telegram ambisce a diventare un nodo centrale nell’ecosistema Web3, ridefinendo le interazioni tra comunicazione, finanza e identità digitale. Sarà ora fondamentale monitorare l’evoluzione del quadro normativo, le reazioni dei competitor e la risposta dell’utenza mainstream per valutare la reale portata di questa trasformazione.

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