Il nuovo programma “Tech EU” punta a colmare il divario con Stati Uniti e Cina, mobilitando capitali pubblici e privati per sostenere l’innovazione in AI, supercalcolo, materie prime critiche, difesa e tecnologie verdi.
La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) è pronta ad annunciare un’iniziativa di rilievo per il rilancio dell’ecosistema tecnologico europeo. Secondo fonti comunitarie, il piano — denominato “Tech EU” — prevede un investimento diretto di 70 miliardi di euro tra il 2025 e il 2027 con l’obiettivo di mobilitare fino a 250 miliardi di euro aggiuntivi da parte del settore privato. Una manovra finanziaria che mira a colmare il crescente divario tra l’Unione Europea e i leader globali della tecnologia: Stati Uniti e Cina.
Struttura finanziaria e obiettivi del programma
Il pacchetto di 70 miliardi sarà articolato in:
- 20 miliardi di euro in capitale di rischio ed equity
- 40 miliardi di euro in prestiti e finanziamenti diretti
- 10 miliardi di euro in garanzie pubbliche a copertura di operazioni ad alto rischio.
Questa struttura è pensata per sostenere l’intero ciclo di sviluppo dell’innovazione, dalla fase di proof of concept fino alla quotazione in Borsa (IPO), integrando le iniziative già in essere da parte della Commissione Europea e di programmi come InvestEU, Horizon Europe e Chips Act.
Settori strategici: tecnologia, difesa, sostenibilità
La BEI concentrerà il supporto finanziario su ambiti ritenuti ad alta priorità strategica:
- Supercalcolo e intelligenza artificiale
- Infrastrutture digitali e reti di nuova generazione
- Materie prime critiche e supply chain resilienti
- Tecnologie verdi, offshore wind e decarbonizzazione industriale
- Sicurezza, difesa e tecnologie dual-use
- Sanità digitale, robotica e materiali avanzati
Si tratta di comparti essenziali per l’autonomia strategica europea e per sostenere la transizione ecologica e digitale in coerenza con gli obiettivi del Green Deal e dell’Agenda digitale 2030.
Una leva per attrarre investimenti privati e ridurre la dipendenza esterna
Il piano si propone anche di attivare capitali privati grazie alla “credibilità” dell’intervento pubblico garantito dalla BEI. Questa funzione di leva è cruciale in un contesto in cui gli investimenti in innovazione in Europa risultano ancora significativamente inferiori rispetto a quelli americani o cinesi. Con un bilancio attivo da 556 miliardi di euro, la BEI è la maggiore banca multilaterale al mondo e un attore chiave per guidare capitali verso progetti tecnologici ad alto impatto.
Governance, timing e implicazioni politiche
La presentazione ufficiale del programma “Tech EU” è in concomitanza con importanti riunioni politiche dell’Eurogruppo e del Consiglio ECOFIN. L’annuncio potrebbe rappresentare anche una svolta geopolitica: un segnale forte a favore della sovranità tecnologica europea in un periodo di instabilità internazionale e di transizione competitiva globale.
Il coordinamento tra Commissione Europea, BEI e Stati membri sarà cruciale per assicurare l’effettiva implementazione dei fondi, l’armonizzazione delle regole di accesso e l’allineamento con la normativa sugli aiuti di Stato.
Con “Tech EU”, l’Unione Europea si propone di creare un ecosistema competitivo, resiliente e autosufficiente nell’ambito delle tecnologie avanzate, intervenendo in modo deciso sul fronte del capitale, delle infrastrutture e dell’innovazione. Un passo fondamentale per consolidare il ruolo dell’Europa come attore globale nel panorama digitale e industriale del XXI secolo.