Le proposte di bilancio dell’amministrazione statunitense mettono a rischio le missioni Artemis, coinvolgendo aziende europee come Airbus e Thales Alenia Space. L’Agenzia Spaziale Europea convoca il Consiglio per valutare opzioni strategiche e impatti sull’industria.
L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha annunciato di aver avviato un processo di analisi sugli impatti derivanti dalle proposte di bilancio dell’amministrazione statunitense, che prevedono una significativa riduzione dei fondi per i programmi lunari della NASA, in particolare il Space Launch System (SLS), la navetta Orion e il progetto Gateway, piattaforma orbitale lunare chiave per le future missioni Artemis.
In una nota diffusa poche ore fa, l’ESA ha dichiarato che il proprio Consiglio Direttivo — composto da 22 Stati membri — si riunirà l’11 e 12 giugno per discutere “azioni potenziali e scenari alternativi” a fronte delle possibili ricadute industriali e strategiche delle decisioni statunitensi.
Ridimensionamento del programma Artemis: un rischio sistemico per la cooperazione spaziale transatlantica
Secondo quanto riportato nei documenti pubblici del bilancio USA, l’intenzione dell’esecutivo è quella di eliminare gradualmente il razzo SLS e il modulo Orion, definendoli “eccessivamente costosi e fuori controllo in termini di budget”. I tagli coinvolgerebbero anche il progetto Gateway, piattaforma orbitale che avrebbe dovuto supportare le operazioni lunari e, successivamente, fungere da trampolino per missioni marziane.
Il ridimensionamento impatterebbe direttamente sulla fornitura europea del modulo di servizio della navetta Orion, realizzato da Airbus per conto dell’ESA, e su diverse componenti critiche del Gateway prodotte da Thales Alenia Space, tra cui il modulo abitabile Lunar I-Hab, il modulo logistico Lunar View e il sistema di comunicazione Lunar Link.
L’Europa rivede il proprio ruolo nello spazio profondo
Le conseguenze delle proposte americane sono potenzialmente significative per l’industria aerospaziale europea, che negli ultimi anni ha visto rafforzarsi il proprio coinvolgimento nei programmi spaziali congiunti. La cancellazione o il ridimensionamento dei progetti rischia di compromettere investimenti, supply chain e prospettive occupazionali in settori ad alta intensità tecnologica.
L’ESA, pur confermando l’intenzione di mantenere aperto il dialogo con la NASA, ha avviato una valutazione autonoma degli impatti, anche in vista di una ridefinizione della strategia europea per lo spazio profondo. Possibili scenari alternativi potrebbero includere:
- riorientamento delle risorse su progetti interamente europei
- ricerca di partnership bilaterali con altre agenzie spaziali (es. JAXA, CSA o CNSA)
- espansione del programma europeo di esplorazione robotica.
Geopolitica dell’orbita lunare: cosa cambia per l’ordine spaziale multilaterale
L’eventuale riduzione del ruolo americano nelle missioni Artemis rappresenterebbe un cambio di paradigma nella governance spaziale internazionale, che finora ha ruotato intorno alla cooperazione transatlantica come asse portante, modellata sull’esperienza della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
L’accordo ESA-NASA del 2020 per Gateway, modellato sugli accordi ISS, aveva sancito una storica apertura della NASA a fornitori non statunitensi per funzioni chiave del volo spaziale umano. Una sua revisione solleva dubbi sulla continuità normativa e contrattuale delle collaborazioni spaziali internazionali e potrebbe riaccendere dinamiche competitive multilaterali nel settore dell’esplorazione lunare e marziana.
La governance del rischio e il ruolo delle istituzioni europee
Alla luce dell’evoluzione del contesto, l’ESA si prepara a coinvolgere gli Stati membri e le imprese europee in un processo di valutazione condivisa, che includa aspetti:
- finanziari (ricollocazione di fondi e revisione dei contratti in essere)
- tecnologici (preservazione delle competenze e dei brevetti sviluppati)
- giuridici (ridefinizione degli obblighi internazionali e delle proprietà intellettuali)
- strategici (riassetto della politica industriale spaziale europea).
La possibile revisione dei programmi lunari della NASA si configura come un banco di prova per la resilienza della cooperazione spaziale internazionale e una sfida per la politica industriale europea del futuro. L’ESA, nel valutare soluzioni alternative, si trova di fronte a una scelta strategica fondamentale: rafforzare la propria autonomia nel settore dell’esplorazione umana o rilanciare un nuovo modello di partnership multilaterale nel contesto di una governance spaziale sempre più complessa e frammentata.