Un balzo senza precedenti nell’esplorazione spaziale: per la prima volta al mondo la Cina ha effettuato una misurazione laser verso un satellite lunare, colpendo il retro-riflettore di Tiandu‑1, in orbita attorno alla Luna, da 130mila km di distanza. Una precisione paragonabile a quella di “centrare un capello da 10 km”. Un passo importante per le comunicazioni, il posizionamento e le future missioni lunari.
Il Deep Space Exploration Laboratory (DSEL) della Chinese Academy of Sciences, tramite il telescopio da 1,2 m dello Yunnan Observatories, ha inviato un raggio laser nello spazio Terra‑Luna, colpendo il retro-riflettore del satellite Tiandu‑1, orbitante a circa 130 mila km. Il segnale di ritorno è stato ricevuto nonostante la luce solare, per la prima volta in assoluto durante le ore diurne. L’esperimento è avvenuto ad aprile di quest’anno.
Immagine: Chinese Academy of Sciences
Precisione estrema: “Come colpire un capello da 10 km”
Secondo il DSEL, centrare un obiettivo così piccolo con la luce solare intensa equivale a “mirare un capello da 10 km di distanza”. Questo livello di accuratezza amplia le opportunità di misurazione, rendendo possibile un tracking quasi continuo dei satelliti lunari.
Il successo consente misure orbitalmente precise non solo di notte ma anche di giorno, raddoppiando i punti dati disponibili. È un elemento fondamentale per supportare gli approcci e gli atterraggi, la gestione autonoma di rover e le comunicazioni con equipaggi vicini rispetto alla Luna.
La misurazione ha risolto sfide tecniche chiave come la soppressione del forte rumore di fondo solare, che contribuirà a migliorare le capacità di navigazione e posizionamento nello spazio Terra-Luna.
Il team che ha effettuato l’esperimento era formato da ricercatori del Deep Space Exploration Lab cinese, degli osservatori dello Yunnan e dell’Osservatorio astronomico di Shanghai del CAS, dell’Università Sun Yat-sen, dell’Istituto di ingegneria satellitare di Shanghai e del Centro di controllo aerospaziale di Pechino.
Il gruppo supporterà missioni automatiche e umane anticipate entro il 2030, inclusa la stazione internazionale lunare nel 2035 con la Russia
Tiandu‑1 e la futura costellazione
Tiandu‑1, lanciato il 20 marzo 2024 insieme a Tiandu‑2 e Queqiao‑2, fa parte della futura e ambiziosa costellazione Queqiao. È un satellite di prova per le comunicazioni e la navigazione in orbita tra la Terra e la Luna.
Contestualizzazione internazionale e tecnologie correlate
Con l’abilitazione del telemetro laser alla luce diurna, la Cina ha rimosso un importante ostacolo al tracciamento Terra-Luna. Questa capacità è essenziale per le operazioni autonome dei veicoli spaziali, fornendo una guida di atterraggio ad alta precisione e facilitando il coordinamento in tempo reale delle flotte di rover sulla superficie lunare. La tecnologia è destinata a svolgere un ruolo centrale nei sistemi di avvicinamento, discesa e atterraggio per le missioni future, in particolare quelle che mirano al polo sud lunare.
La Cina si sta preparando per la missione Chang’e-8 nel 2028. Questa missione mira a testare piccoli reattori nucleari e altre infrastrutture critiche per la Stazione Internazionale di Ricerca Lunare (IRL), un progetto di base lunare sviluppato congiuntamente con la Russia. Con lo sviluppo di queste iniziative, la Cina continua ad affermarsi nell’esplorazione spaziale, promuovendo l’innovazione e la collaborazione internazionale.
Il successo dell’esperimento di misurazione del raggio laser diurno è un passo fondamentale verso la realizzazione di questa visione, e dimostra l’impegno della Cina a spingersi oltre i confini del possibile nell’esplorazione spaziale, ponendola in competizione con sistemi avanzati proposti da NASA o ESA.
Impatti futuri: dallo spazio al traffico orbitale
- Orbitamento continuo: misure più frequenti miglioreranno la gestione delle orbite e la sicurezza delle missioni lunari.
- Comunicazioni migliorate: prospettive per data-rate e sincronizzazione superiori, anche in condizioni non ideali.
- Traffico orbitale: con una probabilità di 100mila satelliti in orbita LEO entro la fine del decennio, la Cina studierà sistemi per la gestione del traffico spaziale.
Conclusioni
Con questa innovazione, la Cina conferma la propria leadership tecnologica nello spazio profondo, superando le barriere legate alla luce solare e potenziando l’autonomia dei suoi sistemi lunari. Le missioni future, il confronto internazionale e la crescente densità orbitale si inseriscono in uno scenario strategico dinamico, dove la precisione laser sarà imprescindibile.