Con una perdita netta del 70% nel 2024 e una crisi profonda negli Stati Uniti, il gruppo automobilistico nomina Antonio Filosa alla guida. Le sfide: razionalizzazione dei marchi, relazioni istituzionali, strategia globale e sostenibilità industriale.
Dal 23 giugno 2025, Antonio Filosa assumerà la carica di Chief Executive Officer di Stellantis, multinazionale automobilistica italo-franco-statunitense. Una nomina che arriva in un momento critico per il gruppo, reduce da un crollo del 70% dell’utile netto e da un consumo di cassa superiore ai 6 miliardi di euro nel 2024. La missione di Filosa è chiara: guidare un profondo riposizionamento strategico, industriale e finanziario dell’azienda.
Un contesto di trasformazione e crisi
Dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e PSA Group nel 2021, Stellantis ha mantenuto un portafoglio di 14 marchi globali che, sebbene ampi e ricchi di heritage, stanno rivelando limiti in termini di efficienza produttiva, sinergie commerciali e marginalità. La volatilità geopolitica, le politiche protezionistiche dell’amministrazione Trump, la rivoluzione elettrica e il nuovo quadro normativo ESG stanno accelerando la necessità di una revisione industriale complessiva.
Il profilo di Filosa: visione globale e esperienza operativa
Classe 1973, ingegnere napoletano, Antonio Filosa ha costruito la propria carriera prevalentemente in America Latina e Nord America, diventando prima CEO di Fiat Chrysler Brazil, poi COO di Stellantis South America, fino a essere nominato responsabile delle operazioni nordamericane nel 2023. Ha, inoltre, ricoperto la carica di global head di Jeep, uno dei brand core del gruppo.
Nonostante le sue origini italiane, Filosa rappresenta il prototipo di manager multinazionale con una forte capacità di adattamento a mercati e contesti geopolitici diversi. Una figura considerata chiave per stabilizzare i rapporti con dealer, sindacati, governi e stakeholder finanziari.
Razionalizzazione e governance: le priorità
La razionalizzazione del portafoglio è in cima all’agenda del nuovo CEO. Analisti e investitori concordano sulla necessità di una eventuale dismissione o fusione di marchi meno redditizi. Parallelamente, occorrerà ricostruire relazioni istituzionali con sindacati e governi, specialmente in mercati critici come Francia, Italia e Stati Uniti.
Il dossier sindacale è particolarmente sensibile: in Nord America, i rapporti con la United Auto Workers (UAW) si sono deteriorati nel post-pandemia, mentre in Europa cresce la pressione politica per rilocalizzare produzione e investimenti.
Le sfide finanziarie e di mercato
Il titolo Stellantis ha perso oltre il 66% del proprio valore a Milano nel corso dell’ultimo anno, toccando i minimi storici dal 2021. Gli investitori attendono ora un piano industriale convincente che riporti il gruppo in traiettoria di crescita, puntando su:
- elettrificazione e sostenibilità
- ottimizzazione della supply chain
- leadership in Nord America
- contenimento dei costi operativi.
Filosa dovrà inoltre confrontarsi con una politica commerciale USA sempre più instabile, che minaccia dazi punitivi sull’import di veicoli e componentistica da Europa e Asia.
Il ruolo della governance Agnelli-Exor
Dietro la nomina, il ruolo centrale di John Elkann, presidente e rappresentante della holding Exor, principale azionista di Stellantis. Il gruppo, attraverso una governance sempre più attenta al capitale internazionale, intende mantenere un baricentro decisionale europeo, ma con chiari riferimenti globali, soprattutto nella gestione delle sfide industriali statunitensi.