Un’anomalia durante i collaudi al sito Starbase rilancia interrogativi sulla sicurezza e affidabilità del razzo simbolo delle missioni lunari Artemis e della colonizzazione di Marte.
Il razzo Starship di SpaceX, il più grande e ambizioso mai realizzato, è esploso durante un test di routine presso il sito Starbase, in Texas. L’incidente ha generato una vasta palla di fuoco documentata in tempo reale dai sistemi di streaming presenti sul posto. SpaceX ha confermato “una grave anomalia durante il collaudo statico” e ha rassicurato che non ci sono stati feriti, grazie al mantenimento delle distanze di sicurezza.
Impatto sul programma di lanci
L’incidente avviene a pochi giorni da un nuovo volo di prova previsto entro la fine del mese. Starship, alta 120 metri considerando il propulsore Super Heavy, è al centro della strategia di SpaceX per rendere il trasporto spaziale orbitale e interplanetario più accessibile e ricorrente. Tuttavia, i ripetuti insuccessi nei voli precedenti — con esplosioni, perdite di controllo e detriti sparsi nell’atmosfera — alimentano dubbi su tempistiche e affidabilità.
Starship e le missioni Artemis della NASA
Starship è il veicolo prescelto dalla NASA per le missioni Artemis III e IV, previste rispettivamente nel 2027 e 2028, con l’obiettivo di riportare l’uomo sulla Luna dopo più di cinquant’anni. L’incidente solleva interrogativi cruciali sulla tenuta del cronoprogramma americano per l’esplorazione lunare, già soggetto a pressioni geopolitiche in un contesto in cui la Cina accelera i propri piani per un insediamento stabile sul nostro satellite.
Applicazioni commerciali e strategiche
Oltre al ruolo nel programma Artemis, Starship è destinata al lancio della stazione spaziale privata Starlab, che sostituirà l’ISS dopo il suo pensionamento previsto nel 2030. Si tratta di un passaggio fondamentale nel processo di commercializzazione dell’orbita bassa terrestre, con implicazioni importanti per le telecomunicazioni, l’industria dei materiali avanzati e l’osservazione terrestre.
Il sogno marziano e il capitale politico
L’esplosione rappresenta anche un ostacolo simbolico alla visione marziana di Elon Musk, supportata a fasi alterne dall’ex Presidente Donald Trump, che include il trasporto di robot autonomi “Optimus” su Marte entro il 2026. Musk ha indicato il 2031 come la data più probabile per un atterraggio umano sul pianeta rosso, subordinando però tutto al successo dei prossimi lanci.
Sicurezza e governance dell’esplorazione spaziale
L’incidente alimenta riflessioni cruciali su governance, sostenibilità e responsabilità nell’esplorazione spaziale commerciale. La necessità di un quadro normativo internazionale più robusto si fa urgente, soprattutto in un momento in cui attori privati stanno progressivamente ridefinendo le traiettorie della geopolitica spaziale. Nel frattempo, il futuro del programma Starship resta sospeso tra ambizione tecnologica e concretezza operativa.