Starlink, blackout globale e resilienza orbitale: cosa rivela l’ultima interruzione del network satellitare di SpaceX

RedazioneRedazione
| 26/07/2025
Starlink, blackout globale e resilienza orbitale: cosa rivela l’ultima interruzione del network satellitare di SpaceX

Un guasto interno al software causa una delle peggiori interruzioni di servizio per la costellazione Starlink. Impatti su scala globale, implicazioni operative per la difesa ucraina e interrogativi sulla sicurezza delle reti spaziali private.

Un’improvvisa interruzione del servizio ha colpito Starlink, la rete satellitare globale di SpaceX. Secondo Downdetector, oltre 61.000 segnalazioni da parte di utenti negli Stati Uniti e in Europa sono state registrate nel giro di poche ore. Il blackout, durato circa 2,5 ore, è stato attribuito a un malfunzionamento interno del software.

A renderlo ancora più rilevante è la natura eccezionalmente rara dell’evento: si tratta, secondo gli esperti, della più lunga interruzione di servizio da quando Starlink è divenuto un’infrastruttura internet di livello globale.

Starlink: infrastruttura critica in ambienti operativi e teatri di guerra

Il blackout ha avuto conseguenze concrete anche in ambiti militari. In Ucraina, dove le forze armate fanno affidamento su Starlink per le comunicazioni sul campo, l’interruzione ha compromesso temporaneamente operazioni lungo tutto il fronte, come confermato da Robert Brovdi, comandante delle forze droniche ucraine.

Il caso riaccende il dibattito sulla dipendenza strategica da infrastrutture private nel contesto della sicurezza nazionale e della guerra ibrida, dove le piattaforme commerciali si trasformano in nodi essenziali per le operazioni belliche.

Le cause: software interno o vulnerabilità cyber?

Michael Nicolls, vicepresidente ingegneristico di Starlink, ha confermato che il blackout è stato causato da “un guasto ai servizi software interni fondamentali che operano il core network”. In seguito, Elon Musk si è scusato pubblicamente via X (Twitter), promettendo una revisione completa per prevenire ulteriori incidenti.

Secondo Gregory Falco, direttore del laboratorio di cybersicurezza spaziale presso la Cornell University, l’ipotesi più plausibile è un aggiornamento software fallito, paragonabile al disastroso caso CrowdStrike, che ha colpito milioni di sistemi Windows nel 2024. Tuttavia, non si esclude del tutto un attacco informatico, ipotesi che resta senza conferme ufficiali.

Un’infrastruttura spaziale in espansione continua

Starlink ha superato 6 milioni di utenti in oltre 140 Paesi e territori ed è oggi la costellazione satellitare a bassa orbita (LEO) più estesa al mondo, con oltre 8.000 satelliti lanciati dal 2020. La rete serve clienti consumer, enti governativi e forze armate, offrendo connettività in aree prive di accesso alla rete terrestre in fibra.

In parallelo, SpaceX ha avviato un’espansione dei propri servizi, tra cui il Direct-to-Cell, sviluppato in partnership con T-Mobile, che abiliterà l’invio di messaggi di emergenza da smartphone direttamente via satellite.

Rischi operativi e governance dell’orbita bassa

L’interruzione mette in evidenza una questione spesso trascurata: l’assenza di standard internazionali condivisi per la resilienza e la sicurezza delle reti satellitari private. A differenza delle reti telecom tradizionali, i servizi basati su costellazioni LEO operano in uno spazio normativo frammentato, con implicazioni legali ancora poco definite.

È il caso del ramo militare di Starlink, denominato Starshield, già assegnatario di contratti miliardari con il Pentagono e le agenzie d’intelligence USA. Non è chiaro se il blackout abbia interessato anche questa componente, ma l’episodio sottolinea l’urgente necessità di linee guida più robuste per le infrastrutture a doppio uso.

Precedenti controversi e gestione del potere privato nelle guerre moderne

Secondo un’inchiesta Reuters del 2023, Elon Musk ordinò la sospensione parziale del servizio Starlink in Ucraina nel settembre 2022, durante una fase cruciale delle controffensive. Un potere decisionale esercitato da un attore privato in un contesto di conflitto armato solleva seri interrogativi sulla sovranità tecnologica, sulla legittimità delle scelte operative e sulla necessità di accordi vincolanti tra Stati e provider commerciali.

Una lezione sulla fragilità delle reti più potenti

Il blackout di Starlink rappresenta un campanello d’allarme tecnologico, industriale e geopolitico. Dimostra che neppure le reti più avanzate sono esenti da criticità e che l’interconnessione tra spazio, software e sicurezza richiede una nuova governance.

Per governi, aziende e investitori, il messaggio è chiaro: nella corsa all’autonomia digitale, la resilienza sistemica è tanto importante quanto la velocità di innovazione. E, come sempre più spesso accade, anche una singola linea di codice può impattare su un’intera architettura di potere.

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