Cinque aziende selezionate per sviluppare nuove infrastrutture geostazionarie sicure. Partnership pubblico-privata per accelerare innovazione e resilienza operativa.
La U.S. Space Force ha avviato un ambizioso programma da 4 miliardi di dollari destinato allo sviluppo di satelliti militari avanzati per comunicazioni protette. Cinque aziende – Astranis Space Technologies, Boeing, Northrop Grumman, Intelsat e Viasat – si sono aggiudicate le prime assegnazioni contrattuali nell’ambito dell’iniziativa Protected Tactical Satellite Communications – Global (PTS-G), secondo quanto annunciato dallo Space Systems Command.
Le aziende selezionate riceveranno un totale iniziale di 37,5 milioni di dollari per dimostrare le capacità dei propri sistemi entro gennaio 2026. Il contratto è di tipo IDIQ (Indefinite Delivery, Indefinite Quantity), con un tetto massimo fissato a 4 miliardi di dollari nel lungo periodo.
Il programma PTS-G: sicurezza, flessibilità e rapidità operativa
Il progetto PTS-G prevede il dispiegamento di satelliti resistenti ai disturbi in orbita geostazionaria (GEO), con l’obiettivo di fornire connettività sicura e resiliente alle forze armate USA in ambienti operativi ad alta minaccia, dove il rischio di guerra elettronica e interferenze è elevato.
I nuovi satelliti utilizzeranno la Protected Tactical Waveform (PTW), una tecnologia di modulazione avanzata sviluppata dal Dipartimento della Difesa per prevenire attacchi di jamming e garantire prestazioni anche in contesti operativi ostili.
Il sistema inizierà con una copertura regionale e si espanderà gradualmente a livello globale, sfruttando frequenze X-band e Ka-band militari. I primi lanci sono previsti per il 2028, con ulteriore espansione produttiva entro il 2031.
Integrazione commerciale e spinta all’innovazione dual-use
Una delle novità più significative del programma è l’inclusione di attori non tradizionali, come Astranis, startup con sede a San Francisco, nel gruppo di aziende selezionate. Secondo quanto riportato da Defense News e Military Aerospace, la Space Force punta ad accelerare i tempi di sviluppo, ridurre i costi e promuovere una base industriale satellitare più dinamica, attraverso l’impiego di microsatelliti commerciali da 10 a 100 kg e capacità di lancio agili.
Il modello scelto riflette una crescente apertura del Pentagono verso tecnologie dual-use e una filiera industriale mista, dove startup e contractor storici collaborano in logica modulare. “La concorrenza stimolata da un’architettura aperta garantisce valore per il DOD e sostenibilità di lungo termine per l’intero ecosistema SATCOM,” ha dichiarato Cordell DeLaPena Jr., dirigente esecutivo del programma.
Timeline e roadmap contrattuale fino al 2031
Le attività contrattuali seguiranno una roadmap strutturata in fasi:
- 2025-2026: dimostrazioni di capacità orbitale e compatibilità con PTW
- 2027: selezione dei fornitori per la produzione a pieno regime
- 2028: primo lancio operativo
- 2031: completamento della rete PTS-G a copertura globale.
I contratti prevedono meccanismi flessibili per l’integrazione di nuove capacità tecnologiche in corso d’opera, in linea con le linee guida del programma Protected Tactical SATCOM Family of Systems (PTS FoS) lanciato nel luglio scorso dalla Space Force.
Impatti geopolitici e strategici sullo spazio come dominio operativo
Il programma PTS-G si inserisce in un contesto internazionale segnato da crescente militarizzazione dello spazio, interferenze satellitari da parte di attori statali e necessità di indipendenza tecnologica americana in ambito comunicazioni strategiche. Le recenti attività anti-satellite (ASAT) di Cina e Russia, così come la proliferazione di strumenti di guerra elettronica terrestri e spaziali, hanno spinto il Pentagono ad anticipare lo sviluppo di reti di comunicazione resilienti, ridondanti e protette.
Oltre al valore tecnologico e industriale, il programma PTS-G rappresenta quindi un messaggio politico e militare chiaro sulla volontà degli Stati Uniti di mantenere la supremazia operativa anche nello spettro spaziale, facendo leva sul settore privato e sulla flessibilità dell’industria commerciale per rispondere in tempi rapidi a scenari mutevoli.