Solvay rilancia sull’autonomia strategica dell’Europa: in Francia il primo impianto per terre rare

RedazioneRedazione
| 08/04/2025
Solvay rilancia sull’autonomia strategica dell’Europa: in Francia il primo impianto per terre rare

Il gruppo chimico belga Solvay ha annunciato l’ampliamento della sua storica struttura di lavorazione delle terre rare a La Rochelle, con l’obiettivo di creare il primo impianto europeo integrato per il trattamento di terre rare destinate alla produzione di magneti permanenti. Una mossa che segna una svolta strategica nel tentativo dell’Europa di ridurre la dipendenza critica dalla Cina per materiali fondamentali nell’elettronica, nella mobilità elettrica e nelle energie rinnovabili.

Un investimento per la sovranità tecnologica europea

Con un investimento iniziale di diversi milioni di euro – e una proiezione fino a 100 milioni di euro in fasi successive – Solvay punta a creare una supply chain europea per i magneti destinati a veicoli elettrici, turbine eoliche e applicazioni industriali avanzate. Il gruppo prevede di soddisfare fino al 30% della domanda europea entro il 2030.

Terre rare: un nuovo polo industriale in risposta alla dominanza cinese

Il progetto si inserisce in un contesto geopolitico teso, dove la Cina controlla circa il 90% della produzione globale di terre rare. La riapertura e potenziamento dello stabilimento francese – già attivo da oltre 70 anni – rappresenta una risposta concreta alle restrizioni cinesi sulle esportazioni di materiali critici, rafforzando la posizione dell’Europa in un settore strategico.

Al fianco del Critical Raw Materials Act

L’iniziativa di Solvay è pienamente allineata con gli obiettivi del Critical Raw Materials Act dell’Unione Europea, che mira ad assicurare l’estrazione, il riciclo e la lavorazione interna di almeno il 40% dei materiali critici entro il 2030. In questo contesto, l’impianto di La Rochelle fungerà da asset industriale chiave per la sicurezza delle catene del valore europee.

Un progetto ad alto impatto industriale e ambientale

Oltre alla lavorazione delle terre rare, Solvay sta esplorando sinergie industriali con attori europei per sviluppare una filiera integrata dei magneti permanenti, dalle materie prime al prodotto finito. L’iniziativa si distingue anche per l’attenzione all’efficienza ambientale e alla sostenibilità dei processi industriali, in linea con le direttive UE sul Green Deal.

La sfida: creare una domanda industriale stabile

Philippe Kehren, CEO di Solvay, ha sottolineato che la fattibilità dell’investimento su larga scala dipenderà dal supporto concreto dei clienti industriali, in particolare dell’automotive elettrico e del settore eolico. “La capacità produttiva si può adattare – ha dichiarato – ma è essenziale che le aziende europee scelgano una filiera resiliente e continentale.”

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