Sicurezza dei pagamenti: Finlandia, Svezia e altri Paesi nordici accelerano sull’introduzione dei pagamenti offline contro i rischi geopolitici

RedazioneRedazione
| 07/05/2025
Sicurezza dei pagamenti: Finlandia, Svezia e altri Paesi nordici accelerano sull’introduzione dei pagamenti offline contro i rischi geopolitici

Il sistema mira a garantire continuità nei pagamenti in caso di sabotaggi o interruzioni digitali. Obiettivo: rafforzare la resilienza economico-finanziaria e ridurre la dipendenza da circuiti esteri.

In risposta a un contesto geopolitico sempre più instabile e alla crescente minaccia di sabotaggi infrastrutturali, i Paesi nordici stanno sviluppando un’infrastruttura per consentire pagamenti con carta anche offline. L’iniziativa, guidata da Finlandia, Svezia, Norvegia, Danimarca ed Estonia, punta a rafforzare la resilienza del sistema dei pagamenti digitali, sempre più centrale nell’economia contemporanea.

Secondo Tuomas Valimäki, membro del board della Banca di Finlandia, il progetto mira a offrire una soluzione di continuità in caso di interruzioni della connettività Internet, anche causate da atti di guerra ibrida o sabotaggio, come quelli verificatisi negli ultimi anni nella regione del Mar Baltico. “Il rischio di discontinuità sistemiche è aumentato. La guerra in Europa ha modificato le dinamiche di sicurezza, e le infrastrutture digitali, come quelle di pagamento, sono diventate bersagli strategici”, ha dichiarato Valimäki a Reuters.

Un modello nordico di resilienza digitale

Il progetto prevede l’introduzione di terminali in grado di memorizzare e cifrare le transazioni, da sincronizzare con il sistema centrale una volta ristabilita la connessione. La Svezia prevede l’implementazione operativa entro il 1° luglio 2026 per garantire l’acquisto di beni essenziali anche in caso di interruzioni di rete fino a sette giorni.

L’iniziativa nasce in un contesto di crescente vulnerabilità: solo il 10% dei finlandesi utilizza il contante come metodo principale di pagamento, rendendo la popolazione fortemente dipendente dai sistemi elettronici. I Paesi nordici, considerati tra i più avanzati al mondo nella digitalizzazione, si trovano così a dover affrontare il paradosso di un’elevata efficienza tecnologica combinata con una crescente esposizione a minacce sistemiche.

Sovranità digitale e riduzione della dipendenza da attori esteri

Un aspetto critico evidenziato dal board della Banca di Finlandia riguarda la forte dipendenza delle infrastrutture di pagamento europee da circuiti privati statunitensi, in particolare Visa e Mastercard. Anche sistemi apparentemente alternativi come Apple Pay o Google Pay poggiano, in ultima analisi, su queste stesse reti.

Valimäki ha sottolineato la necessità di diversificare e “europeizzare” le infrastrutture critiche. A tal fine, la Finlandia lancerà nei prossimi anni un sistema nazionale di pagamenti istantanei, mentre già dal prossimo anno verranno introdotte soluzioni per i pagamenti offline a livello consumer.

In parallelo, la Banca Centrale Europea sta lavorando al progetto del Digital Euro, valuta digitale che consentirebbe pagamenti istantanei senza l’intermediazione delle reti tradizionali. Tuttavia, il progetto richiederà ancora anni di sviluppo e un ampio consenso politico all’interno dell’Eurozona.

Infrastrutture di emergenza: conti di riserva per la stabilità finanziaria

Nel quadro di una strategia più ampia di sicurezza economico-finanziaria, la Finlandia ha anche annunciato l’introduzione di un sistema nazionale di conti bancari di riserva. Questo meccanismo consentirebbe alla National Financial Stability Authority di garantire l’accesso ai fondi dei cittadini anche in caso di blocco operativo degli istituti di credito, rappresentando una misura aggiuntiva di protezione per il risparmio privato.

La spinta dei Paesi nordici verso soluzioni di pagamento offline e sistemi nazionali di emergenza rappresenta un caso di studio esemplare di adattamento normativo, tecnologico e istituzionale a un nuovo paradigma di rischio sistemico. In una fase storica segnata da conflitti ibridi, instabilità geopolitica e minacce informatiche crescenti, l’intersezione tra finanza, tecnologia e sicurezza nazionale si conferma uno dei principali ambiti strategici per il futuro della sovranità digitale europea.

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