Sicurezza aerea e innovazione: la Cina vieta i power bank senza certificazione “3C” sui voli nazionali

RedazioneRedazione
| 30/06/2025
Sicurezza aerea e innovazione: la Cina vieta i power bank senza certificazione “3C” sui voli nazionali

Dal 1° luglio entra in vigore il divieto di imbarco per i dispositivi non conformi. Cresce la pressione globale per rafforzare la regolamentazione delle batterie al litio in ambito aeronautico.

A partire dal 1° luglio, la Cina introdurrà un nuovo vincolo per tutti i passeggeri in partenza da aeroporti nazionali: sarà vietato trasportare power bank privi di marcatura di sicurezza “3C” (China Compulsory Certification) o oggetto di richiami da parte dei produttori per motivi di sicurezza. Lo ha annunciato l’Amministrazione per l’Aviazione Civile cinese (CAAC), motivando la decisione con il crescente rischio associato al surriscaldamento delle batterie al litio, spesso implicate in incidenti di bordo.

Una risposta a un rischio crescente per la sicurezza dei voli

Il provvedimento arriva in un contesto di preoccupazione internazionale, dopo una serie di incidenti legati a dispositivi a batteria ricaricabile. Solo nel 2024, la Federal Aviation Administration statunitense ha registrato un incidente ogni due settimane per surriscaldamento di batterie su voli commerciali, in netto aumento rispetto al 2018.

Tra i casi più eclatanti del 2025, si segnalano un incendio a bordo di un aereo Air Busan, attribuito con buona probabilità a un power bank di ricambio, e l’atterraggio d’emergenza di un volo Hong Kong Airlines partito dalla Cina, dovuto a un principio d’incendio nel vano bagagli.

Requisiti obbligatori e conseguenze per l’industria

Il requisito della certificazione 3C rappresenta uno standard di conformità obbligatorio in Cina per tutti i prodotti che possono incidere su salute, sicurezza o ambiente. Nel settore batterie, la certificazione è richiesta per garantire la qualità della produzione e la resistenza a guasti critici.

La decisione della CAAC si inserisce in una più ampia strategia di rafforzamento della sorveglianza industriale: diversi produttori cinesi, tra cui Anker e Romoss, hanno recentemente avviato richiami volontari di lotti di power bank, mentre l’ente cinese di regolazione del mercato ha sospeso o revocato il marchio 3C a più fornitori di batterie e celle.

Impatti industriali e nuove sfide per la filiera globale

Il divieto ha immediate implicazioni economiche e operative. Le aziende produttrici e i distributori internazionali che operano nel mercato cinese dovranno adeguarsi rapidamente, rivedendo le strategie di compliance e tracciabilità dei prodotti. A livello geopolitico, il provvedimento conferma la crescente centralità della regolamentazione tecnica nazionale come leva di politica industriale, in un contesto di competizione tecnologica sempre più serrata tra Cina, Stati Uniti e Unione Europea.

Per l’industria aeronautica, il tema diventa parte integrante delle strategie di safety-by-design, in cui la collaborazione tra autorità di volo, produttori di elettronica di consumo e operatori aeroportuali diventa fondamentale. Alcune compagnie, come Southwest Airlines, hanno già introdotto misure restrittive sulla visibilità dei dispositivi in cabina durante il volo.

Prospettive normative e diritto dell’innovazione

L’iniziativa cinese riflette un trend più ampio: l’adeguamento normativo all’espansione delle tecnologie consumer portatili e la crescente complessità del rischio tecnologico. Le batterie agli ioni di litio rappresentano oggi una sfida normativa e industriale di primo piano: non più solo componente tecnica, ma oggetto di regolazione trasversale che coinvolge sicurezza aerea, ambiente, proprietà intellettuale e certificazione internazionale.

In questo contesto, le policy pubbliche dovranno integrare standard tecnici e interoperabilità regolatoria, bilanciando l’innovazione tecnologica con le esigenze di sicurezza e sostenibilità dei trasporti.

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