Robotaxi in Europa: Lyft lancia l’offensiva con Baidu per battere Uber e Way

RedazioneRedazione
| 04/08/2025
Robotaxi in Europa: Lyft lancia l’offensiva con Baidu per battere Uber e Way

Lyft sigla la partnership strategica con Baidu per introdurre il servizio robotaxi in Germania e Regno Unito dal 2026, sfruttando l’acquisizione di FreeNow e aprendo una nuova fase di competitività globale nel mobility tech.

Lyft ha annunciato che collaborerà con la cinese Baidu per distribuire robotaxi elettrici RT6 di nuova generazione Apollo Go su diverse città europee, a partire da Germania e Regno Unito nel 2026, previo via libera regolatorio. Si tratta della prima operazione commerciale di Baidu nel mercato europeo dei taxi autonomi.

La strategia si basa sull’acquisizione da parte di Lyft dell’app europea FreeNow per 200 milioni di dollari: FreeNow opera in oltre 180 città in nove Paesi, fornendo la piattaforma ideale per scalare rapidamente il servizio in tutto il continente.

Competenza e responsabilità: ruolo di Lyft e Baidu

Nel nuovo assetto, Lyft gestirà la piattaforma, il servizio clienti e la logistica operativa del fleet. Baidu, invece, fornirà tecnologia, veicoli autonomi e know-how tecnico. Jeremy Bird, EVP di Lyft, ha evidenziato l’importanza del rapporto consolidato di FreeNow con i regolatori europei, indispensabile per facilitare la sperimentazione e l’implementazione.

Timing regolatorio e contesto giurisprudenziale

Nel Regno Unito il Governo ha accelerato i tempi per robotaxi commerciali senza conducente: i primi servizi a pagamento potrebbero partire entro la primavera 2026, grazie al nuovo Automated Vehicles Act, che mira a portare il settore dell’autonomia veicolare ad aggiungere 38.000 posti di lavoro e 42 miliardi di sterline all’economia entro il 2035.

Anche aziende come Uber e Wayve si preparano al lancio nel Regno Unito, creando un contesto competitivo regolato e regolamentato.

Pressione competitiva e scenari finanziari globali

La mossa rafforza Lyft in un mercato europeo ancora inesplorato, favorendo la sfida aperta con Uber, che sta già espandendo i propri robotaxi attraverso alleanze con Waymo, Pony.ai, WeRide e Momenta, con lancio previsto anch’esso nel 2026.

L’annuncio ha avuto impatto positivo sui mercati: le azioni Lyft e Baidu hanno registrato rialzi fino al +4‑5 % nelle contrattazioni pre-market, segnalando un’elevata sensibilità degli investitori verso le opportunità nel mobility tech europeo.

Tecnologia, sostenibilità e sfide industriali

Baidu già opera con oltre 1.000 veicoli autonomi in 15 città, con oltre 11 milioni di corse completate tramite Apollo Go. Il debutto in Europa segna quindi un punto di svolta per l’azienda nella competizione globale dei robotaxi.

Il rollout europeo prevede di arrivare a migliaia di veicoli distribuiti nel medio-lungo termine, con una logica di industrializzazione asset-light, tipica delle partnership tecnologiche avanzate.

Implicazioni geopolitiche e normativo-industriali

Questa partnership ribadisce la centralità delle tecnologie autonome cinesi nei piani globali: Baidu si inserisce in un contesto dove la corsa tecnologica tra Cina e Occidente e le questioni di cybersecurity su software connessi ai veicoli diventano terreno di policy e posizionamento geopolitico.

La regolazione nei mercati europei sarà cruciale per stabilire standard di sicurezza, privacy e responsabilità legale nelle nuove forme di mobilità.

Mobilità autonoma come leva industriale e competitiva

La partnership Lyft‑Baidu costituisce un passaggio strategico e loch-in nella mobilità autonoma in Europa. Riflette la convergenza di dimensioni economiche, legali, tecnologiche e geopolitiche nel contesto della trasformazione digitale del settore auto.

Per stakeholder, policy maker, esperti di tecnologia e finanza, il progetto rappresenta un banco di prova sulle capacità di integrazione tra innovazione, regolazione e governance globale, all’alba di un’economia dei servizi altamente tecnologica.

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