Il Rapporto Rifiuti Speciali 2025, pubblicato dal Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’ISPRA, analizza la produzione, gestione e flussi transfrontalieri dei rifiuti speciali in Italia riferiti all’anno 2023.
Il documento fornisce un quadro aggiornato sull’andamento del settore, sul raggiungimento degli obiettivi europei e sulle dinamiche territoriali della gestione dei rifiuti industriali e di costruzione.
Punti principali
Il report affronta quattro aree tematiche centrali:
- Produzione dei rifiuti speciali – Nel 2023 l’Italia ha prodotto 164,5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali (+1,9% rispetto al 2022). La quota dominante è costituita dai rifiuti non pericolosi (93,8%), mentre i pericolosi rappresentano il 6,2%. I settori più impattanti sono costruzioni e demolizioni (50,6% del totale), trattamento rifiuti e risanamento ambientale (23,5%) e manifattura (16,8%). La produzione è concentrata nel Nord Italia, in particolare in Lombardia.
- Gestione dei rifiuti speciali – I quantitativi gestiti ammontano a 178,9 milioni di tonnellate (+1,3%). L’84,5% è avviato a recupero, soprattutto di materia (73,1%), mentre il 15,5% è destinato a smaltimento. Il riciclo di sostanze inorganiche (R5) è l’operazione più diffusa. La discarica registra un calo dell’11,2%.
- Monitoraggio dei flussi specifici – I rifiuti da costruzione e demolizione raggiungono un tasso di recupero dell’81%, superando l’obiettivo UE del 70%. Buone le performance anche per i veicoli fuori uso (85,8% di reimpiego e riciclaggio), mentre i fanghi da trattamento acque reflue e i rifiuti sanitari mostrano una gestione bilanciata tra recupero e smaltimento.
- Trasporto transfrontaliero – L’Italia ha importato 6,8 milioni di tonnellate (prevalentemente rottami metallici) ed esportato 5,5 milioni di tonnellate, con la Germania come principale partner sia in entrata sia in uscita.
Metodologia
Il rapporto si basa sui dati delle dichiarazioni MUD 2024, che documentano i flussi di rifiuti prodotti e gestiti nel 2023. L’analisi segue la classificazione ATECO per i settori produttivi e il sistema EER (Elenco Europeo dei Rifiuti) per la categorizzazione dei materiali, integrando informazioni statistiche sul PIL e sugli impianti di trattamento.
Obiettivi
Il documento mira a valutare l’efficacia delle politiche nazionali di prevenzione, verificare il raggiungimento degli obiettivi di riduzione e recupero fissati a livello europeo, e fornire una base conoscitiva per orientare le strategie di economia circolare e gestione sostenibile dei rifiuti.
Conclusioni
Il rapporto evidenzia una crescita moderata della produzione di rifiuti speciali in un contesto economico stabile, con un rafforzamento del recupero di materia e un calo dello smaltimento in discarica. Tuttavia, gli obiettivi di prevenzione fissati dal Programma Nazionale non sono stati raggiunti: la produzione di rifiuti per unità di PIL è aumentata del 22,17% per i non pericolosi e del 15,8% per i pericolosi rispetto al 2010.
L’Italia mostra comunque buoni progressi nel riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione e una gestione efficiente dei flussi specifici, ma restano criticità nella riduzione assoluta dei quantitativi generati e nella gestione dei materiali pericolosi.
In sintesi il Rapporto Rifiuti Speciali 2025 delinea un settore in evoluzione, sempre più orientato al recupero, ma che necessita di politiche strutturali per disaccoppiare la crescita economica dalla produzione di rifiuti.
Dettagli del Report
- Autore: ISPRA
- Anno di Pubblicazione: 2025
- Numero di Pagine: 578
- Scarica PDF