Il lusso italiano torna a casa. Con un’operazione da 1,38 miliardi di dollari in contanti, Prada SpA ha ufficializzato l’acquisizione di Versace, storica maison fondata da Gianni Versace, ceduta nel 2018 al gruppo statunitense Capri Holdings. La chiusura dell’accordo è prevista per il secondo semestre del 2025, secondo quanto comunicato dalle due aziende.
Il passaggio di Versace sotto il controllo della famiglia Prada-Bertelli rappresenta la più grande acquisizione nella storia ultracentenaria della maison milanese, fondata nel 1913. È anche un segnale forte di consolidamento per il made in Italy nel mercato globale del fashion, oggi dominato dai colossi francesi come LVMH e Kering.
Rinascita italiana del lusso: Versace torna a casa
L’acquisizione non è soltanto una mossa strategica sul piano industriale. Si tratta anche di un’operazione simbolica, che riporta sotto bandiera italiana un brand che, nonostante il suo DNA stilistico inconfondibilmente mediterraneo e barocco, aveva perso la sua autonomia dopo la vendita a Capri Holdings per 1,8 miliardi di dollari.
Con questa mossa, Prada punta a rafforzare il proprio portafoglio in segmenti ad alta visibilità – ready-to-wear, accessori, moda uomo e donna – integrando una delle etichette più audaci e riconoscibili del panorama globale. Per Versace, invece, l’operazione potrebbe rappresentare l’inizio di un vero rilancio industriale e creativo, dopo anni di risultati deludenti sotto la guida americana.
Obiettivo: competere con i colossi del lusso globale
L’acquisizione posiziona Prada come la prima holding del lusso italiana per dimensione, e potenzialmente l’unico gruppo europeo in grado di giocare su scala globale contro giganti come LVMH (proprietario di Louis Vuitton, Dior, Fendi) e Kering (Gucci, Saint Laurent, Balenciaga).
Secondo gli analisti, la sinergia tra Prada e Versace potrebbe creare un conglomerato con oltre 7 miliardi di euro di fatturato combinato, ampliando la base clienti e la distribuzione internazionale. L’operazione è vista come un passo necessario per resistere alla crescente pressione competitiva, soprattutto in un mercato dove il consolidamento e l’integrazione verticale sono diventati fattori chiave per la sopravvivenza e la crescita.
Un’operazione tra turbolenze geopolitiche
La trattativa è andata avanti per mesi, nonostante le turbolenze sui mercati globali legate alla nuova ondata di dazi commerciali imposti dall’amministrazione Trump. Le incertezze derivanti dalla guerra commerciale USA-Cina e dalla revisione delle catene di approvvigionamento globali non hanno fermato il colosso milanese, deciso a chiudere l’affare e rilanciare l’orgoglio della moda italiana.
Con l’acquisizione di Versace, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli imprimono una svolta storica nel panorama del fashion europeo. L’operazione rappresenta non solo una sfida alle egemonie francesi, ma anche un messaggio forte: l’Italia può essere protagonista nell’alta moda globale, non solo per talento creativo, ma anche per visione industriale e forza finanziaria.