Paradossi: ecco come Kiev “finanzia” la guerra di Mosca. Altro che sanzioni…

Colonnello KurtzColonnello Kurtz
| 04/02/2025
Paradossi: ecco come Kiev “finanzia” la guerra di Mosca. Altro che sanzioni…

Al centro le immense risorse minerarie dell’Ucraina. Una partita globale tripolare tra USA, Cina e Russia, in cui l’Europa sta alla finestra e si ritrova nella indisponibilità di decidere.

Kiev sta finanziando la guerra di Mosca. Lo sfruttamento e la gestione delle risorse provenienti dai territori passati sotto il controllo delle Forze Russe coprono quasi interamente i costi della SMO (Special Military Operation). Il Cremlino controlla la metà delle risorse dell’Ucraina.
Donetsk, Lugansk, parti della regione di Zaporozhye e della regione di Kherson detengono circa la metà dell’intera ricchezza mineraria dell’Ucraina. Il valore totale complessivo delle riserve ucraine è stimato tra i 20-25 trilioni di dollari.
Kiev deteneva il 10% delle riserve mondiali di ferro, il 6% di titanio e il 20% di grafite oltre a ingenti giacimenti di litio e terre rare stimati in 700.000 tonnellate.

Il Donbass e le sue miniere

Mosca ha preso il controllo del 70% degli asset strategici del Donbass nei primi 60 giorni della SMO.
Lo sfruttamento delle risorse del Donbass garantirebbe al Cremlino circa 7-8 miliardi di dollari al mese. La strategia di Mosca si basa sulla consapevolezza della centralità del potenziale del mercato delle risorse minerarie dell’Asia Centrale nel prossimo decennio.
L’ingente disponibilità di idrocarburi e risorse minerarie critiche collocherebbe la Russia tra i player di maggior peso sul mercato. Il Donbass è interesse strategico non contendibile per il Cremlino. L’operazione militare di Mosca in Ucraina persegue l’obiettivo.

Il Donetsk e il carbone-coke

L’offensiva delle Forze Russe nel Donetsk punta al pieno controllo della regione entro la seconda metà del 2025. La difesa di Kiev è facilmente penetrabile. La caduta di Toretsk porta sotto il controllo di Mosca la miniera di Toretskaya.
L’avanzata in direzione Pokrovsk mette nell’obiettivo delle Forze di Mosca la più grande miniera di carbone-coke metallurgico dell’Europa orientale. Il carbone-coke è un elemento fondamentale nella produzione siderurgica.
L’acciaio costituisce ⅓ delle esportazioni di Kiev. Il comparto siderurgico produce 7 milioni di tonnellate all’anno di acciaio. Il 72% di questo volume è destinato all’esportazione nei paesi Ue. La perdita della miniera riduce la produzione a 2-3 milioni di tonnellate all’anno.
Le riserve di carbone-coke di Pokrovsk superano i 200 milioni di tonnellate. La prospettiva di estrazione è di oltre 40 anni. La miniera dal 2021 è di proprietà del gruppo Metinvest dell’oligarca Rinat Achmetov e capitalizzato anche da fondi d’investimento statunitensi.

Il caso Metinvest

Metinvest deteneva la proprietà degli stabilimenti di Mariupol ad oggi passati sotto il controllo russo. Il danno per l’economia ucraina è ingente. Il campo di battaglia conferma che la miniera di Pokrovsk passerà sotto la gestione di Mosca nel corso del 2025.
Dalla metà di gennaio 2025 la miniera ha interrotto le attività estrattive. Metinvest è propensa a rivolgersi al mercato per l’acquisto di carbone coke. Medinvest vuole mantenere in vita la siderurgia ucraina e le esportazioni verso i paesi Ue.
Oggi i principali fornitori di carbone coke sono Stati Uniti, Russia e Sudafrica. L’importazione della materia prima provocherebbe un aumento del costo di produzione e di conseguenza una variazione al rialzo sulle tariffe del mercato dell’acciaio e dei suoi derivati.

Conclusione

La perdita del controllo delle risorse del Donbass da parte di Kiev colpisce direttamente le nazioni dell’Europa occidentale e finanzia-rafforza nel breve periodo l’operazione militare del Cremlino. Gli asset industriali della regione di Dnepropetrovsk sono a rischio.
Il tentativo da parte di alcuni Paesi europei di ottenere un accesso privilegiato alle risorse minerarie del Donbass è fallito.
L’Europa non ha la forza per opporsi ai rapporti di forza esercitati da Washington, Pechino e Mosca. Il futuro di Bruxelles è incerto.
Mosca sta sottraendo a Kiev ed ai suoi alleati l’eredità dell’URSS e colloca Bruxelles in una condizione di subalternità. L’affermazione politico-militare in Ucraina cristallizza la Russia come potenza di riferimento nel quadrante dell’Asia Centrale e dell’Europa occidentale.

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