Papa Leone XIV: “L’intelligenza artificiale non sostituisca l’uomo”. Un appello etico per il governo globale della tecnologia

| 21/06/2025
Papa Leone XIV: “L’intelligenza artificiale non sostituisca l’uomo”. Un appello etico per il governo globale della tecnologia

Nel contesto del Giubileo e davanti a leader politici di 68 paesi, Papa Leone XIV richiama l’urgenza di una governance umana e responsabile dell’IA, con particolare attenzione alle generazioni future e alla tutela della dignità personale nell’era degli algoritmi.

Nel corso di un intervento solenne tenutosi stamane in occasione del Giubileo della Chiesa cattolica, Papa Leone XIV ha lanciato un monito diretto ai leader politici di tutto il mondo sulla necessità di governare con responsabilità l’ascesa dell’intelligenza artificiale (IA). Il Pontefice, di origini statunitensi e salito al soglio pontificio nel maggio 2025, ha parlato alla presenza della premier italiana Giorgia Meloni e di rappresentanze parlamentari provenienti da 68 Paesi.

L’intervento si è distinto per un forte richiamo etico, antropologico e politico: “L’intelligenza artificiale deve essere uno strumento al servizio dell’essere umano, non un sostituto, né una sua riduzione funzionale”, ha dichiarato Papa Leone XIV, sottolineando come la tecnologia debba contribuire al bene comune senza erodere la centralità della persona.

L’intelligenza artificiale tra governance umana e rischio disumanizzazione

Il messaggio del Pontefice si colloca in una fase cruciale del dibattito globale sull’IA, che vede da un lato le promesse di efficienza e progresso, e dall’altro le preoccupazioni legate alla perdita di posti di lavoro, alla sorveglianza sistemica e alla marginalizzazione sociale.

Papa Leone XIV ha ribadito un principio fondativo della dottrina sociale della Chiesa: la tecnologia deve essere sempre subordinata alla dignità umana. In particolare, ha richiamato l’attenzione sull’impatto dell’IA sui più giovani, evidenziando la necessità di salvaguardare “stili di vita sani, giusti ed equilibrati”.

Ha poi posto l’accento su una distinzione concettuale fondamentale: la memoria algoritmica – statica e quantitativa – non è comparabile con la memoria umana, che è “creativa, dinamica e relazionale”. In questa prospettiva, ha affermato che “la vita personale ha un valore superiore a qualsiasi algoritmo, e le relazioni sociali richiedono spazi di sviluppo che travalicano qualsiasi schema predefinito da una macchina senza anima”.

L’AI come leva geopolitica e industriale: il ruolo dell’Italia e della comunità internazionale

Il discorso papale ha trovato un’eco immediata nella dichiarazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha assicurato l’impegno dell’Italia per uno sviluppo dell’IA “governato dall’uomo e orientato al benessere umano, a livello nazionale e internazionale”.

Questo impegno si inserisce in un più ampio scenario in cui l’IA rappresenta oggi una leva strategica sia per la politica industriale sia per la competizione geopolitica. La sfida, tuttavia, è duplice: da un lato definire regole comuni che impediscano derive autoritarie o speculative; dall’altro favorire un ecosistema tecnologico che valorizzi la creatività e l’autonomia dell’essere umano.

Il pensiero di Papa Leone XIV si colloca in continuità con la crescente attenzione globale per un AI Act a livello europeo, per i lavori dell’UNESCO sull’etica dell’intelligenza artificiale, e per la costruzione di modelli di sviluppo tech-human-centric, in grado di integrare diritti fondamentali, sostenibilità sociale e innovazione.

Etica, educazione e responsabilità: le coordinate della nuova cittadinanza digitale

La posizione espressa dal Pontefice non è solo una riflessione teologica o pastorale, ma si configura come un contributo rilevante alla costruzione di una cittadinanza digitale fondata su responsabilità etica, inclusione e giustizia sociale.

In un momento storico in cui l’IA entra sempre più nelle dinamiche quotidiane – dalla medicina all’istruzione, dalla finanza all’informazione – il richiamo all’ascolto, alla relazione autentica e alla creatività personale si traduce in un’agenda concreta per policymaker, imprese e società civile.

Strumento al servizio dell’essere umano

Papa Leone XIV, con la forza della sua voce globale, propone una visione dell’IA come strumento al servizio dell’essere umano, mai fine a sé stesso. In un mondo che rischia di cedere all’illusione dell’automazione totale, il suo appello rappresenta un punto di equilibrio tra innovazione tecnologica e antropologia integrale e invita tutti gli attori istituzionali a riconoscere che governare l’intelligenza artificiale significa, prima di tutto, difendere la libertà, la dignità e la complessità dell’essere umano.

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