OpenAI prepara un social network in stile X: sfida diretta a Musk, Meta e all’equilibrio del potere nell’AI globale

| 16/04/2025
OpenAI prepara un social network in stile X: sfida diretta a Musk, Meta e all’equilibrio del potere nell’AI globale

Il progetto, ancora in fase sperimentale, potrebbe ridefinire il ruolo di OpenAI nel panorama tecnologico globale, tra tensioni con Elon Musk, modelli di business in evoluzione e la corsa alla supremazia nei dati e nell’intelligenza artificiale.

OpenAI, la società dietro ChatGPT, sta lavorando internamente a un nuovo progetto che potrebbe rivoluzionare il mercato delle piattaforme sociali e al tempo stesso alimentare le già accese tensioni geopolitiche e industriali legate al controllo dell’intelligenza artificiale. Secondo quanto riportato da The Verge, l’azienda guidata da Sam Altman sta testando un prototipo di social network ispirato a X (ex Twitter), dotato di un feed sociale focalizzato sull’immagine generata da AI.

Il progetto è in fase embrionale, ma ha già suscitato l’interesse e il dibattito tra esperti e osservatori, considerando il contesto competitivo e regolatorio sempre più complesso che circonda le Big Tech. Non è ancora chiaro se la nuova piattaforma verrà lanciata come applicazione indipendente o integrata in ChatGPT, che negli ultimi mesi si è arricchito di numerose funzionalità interattive.

Un nuovo attore nell’arena dei social media?

La mossa di OpenAI, se confermata, potrebbe trasformare radicalmente il suo posizionamento: da laboratorio di ricerca AI a player competitivo nel mercato delle piattaforme social, affiancando (o sfidando) giganti come Meta, X, Google e TikTok.

Il vantaggio competitivo risiederebbe nella capacità di OpenAI di integrare in modo nativo la generazione di contenuti tramite modelli come DALL·E e GPT-4, creando un’esperienza immersiva e creativa senza precedenti. Tuttavia, questo porrebbe anche nuove questioni giuridiche e regolatorie, soprattutto in relazione all’utilizzo dei dati per l’addestramento dei modelli.

La frattura Altman-Musk si approfondisce

Il potenziale lancio di un social network da parte di OpenAI arriva in un momento delicato nei rapporti tra Altman e Elon Musk, co-fondatore di OpenAI e oggi proprietario di X. Le tensioni sono aumentate dopo che Musk ha tentato, senza successo, un’acquisizione da 97,4 miliardi di dollari della società, seguita da reciproche cause legali.

Musk accusa Altman e OpenAI di aver tradito la missione originaria “non-profit” per perseguire finalità commerciali. OpenAI ha replicato denunciando un comportamento definito “ostile” da parte del miliardario e cercando protezione legale contro le sue interferenze. Il caso sarà oggetto di un processo con giuria nella primavera 2026.

Implicazioni economiche e geopolitiche

Il progetto si inserisce in una dinamica più ampia: la guerra per i dati e l’intelligenza artificiale, che coinvolge Stati Uniti, Unione Europea e Cina. Mentre Meta lavora su una propria piattaforma AI e Google continua a espandere Gemini, l’ingresso di OpenAI nel mercato social rafforza la corsa al controllo delle piattaforme che generano, distribuiscono e monetizzano contenuti digitali.

Le implicazioni economiche e finanziarie sono notevoli. Un’app sociale integrata in ChatGPT potrebbe aumentare esponenzialmente il tempo di permanenza degli utenti nella piattaforma, moltiplicando le opportunità di monetizzazione via API, pubblicità e sottoscrizioni. Inoltre, ciò attrarrebbe ulteriori investimenti in un momento in cui OpenAI è al centro dell’interesse dei capitali di rischio e dei colossi tech globali, inclusa Microsoft.

Concorrenza e sorveglianza regolatoria

Il potenziale ingresso nel mercato social pone OpenAI sotto la lente delle autorità antitrust statunitensi ed europee, già in allerta per i rischi legati alla concentrazione tecnologica e alla raccolta massiva di dati. Un’eventuale estensione della sua infrastruttura AI a una rete sociale aprirebbe nuovi fronti in materia di privacy, trasparenza degli algoritmi e accountability.

La competizione si gioca anche sulla quantità e qualità dei dati: sia Meta che X, infatti, hanno accesso a vastissimi archivi di contenuti pubblici, utilizzati per addestrare i rispettivi modelli AI. Un social targato OpenAI rappresenterebbe una leva strategica per generare dati “first-party” su larga scala, riducendo la dipendenza da fonti esterne.

Ridefinire le forntiere dell’Intelligenza Artificiale

Con l’eventuale lancio di una piattaforma sociale proprietaria, OpenAI non solo allargherebbe il proprio dominio tecnologico ma ridefinirebbe le frontiere dell’intelligenza artificiale applicata, entrando in collisione diretta con le big tech che dominano l’ecosistema digitale globale. Il progetto, pur ancora in fase sperimentale, potrebbe rappresentare uno snodo cruciale per gli equilibri futuri del mercato, della governance dell’AI e delle relazioni tra potere privato, normazione pubblica e innovazione.

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