Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti affida a OpenAI lo sviluppo di prototipi di AI di frontiera per applicazioni militari e amministrative. Nasce l’iniziativa “OpenAI for Government”, mentre si rafforza la corsa alla leadership tecnologica tra aziende e alleati strategici nel settore della sicurezza nazionale.
Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha assegnato un contratto da 200 milioni di dollari a OpenAI per lo sviluppo di capacità avanzate di intelligenza artificiale in ambito militare e istituzionale. L’annuncio ufficiale segna il primo contratto noto tra la società fondata da Sam Altman e il Pentagono, e rappresenta un significativo passaggio nella crescente integrazione dell’AI generativa nelle infrastrutture strategiche del governo americano.
Un nuovo framework per la trasformazione digitale della difesa
Il contratto, della durata di un anno e gestito da OpenAI Public Sector LLC, prevede la creazione di prototipi AI per affrontare le sfide più complesse della sicurezza nazionale, sia sul fronte operativo (warfighting) che in ambiti gestionali (enterprise).
Tra gli obiettivi dichiarati:
- miglioramento dell’accesso all’assistenza sanitaria per il personale militare e le loro famiglie
- ottimizzazione dell’analisi dei dati relativi a programmi e acquisti
- sviluppo di strumenti per la difesa cibernetica proattiva.
Tutte le applicazioni saranno vincolate dalle policy di utilizzo etico di OpenAI.
OpenAI for Government: strategia istituzionale e sviluppo dedicato
OpenAI for Government e’ un’iniziativa dedicata a fornire modelli personalizzati, assistenza tecnica e roadmap di prodotto alle agenzie federali statunitensi. Il progetto include la piattaforma ChatGPT Gov, progettata per l’ambiente pubblico, con alti standard di sicurezza e interoperabilità.
Le attività si concentreranno principalmente nell’area della National Capital Region, comprendente Washington, D.C. e contee limitrofe in Virginia e Maryland.
AI, sicurezza e potere industriale: la nuova geografia della supremazia tecnologica
L’ingresso diretto di OpenAI nella catena di fornitura della difesa americana evidenzia una dinamica ormai consolidata: la convergenza tra innovazione privata e potere statuale in settori critici come il cloud, l’analisi predittiva, la sorveglianza e la gestione operativa.
In uno scenario già presidiato da aziende come Anduril (già destinataria di un contratto da 100 milioni di dollari) e i concorrenti Anthropic, Palantir e Amazon, OpenAI si colloca come abilitatore di tecnologie strategiche a supporto della leadership geopolitica statunitense.
Nel frattempo, Microsoft – partner infrastrutturale chiave di OpenAI – ha ottenuto l’autorizzazione per far operare Azure OpenAI Services con informazioni classificate a livello “segreto”, rafforzando l’interoperabilità delle soluzioni cloud-IA nei contesti più sensibili della sicurezza nazionale.
Tra business model e diplomazia tecnologica
Pur rappresentando una quota marginale rispetto al volume d’affari annuo di OpenAI (oltre 10 miliardi di dollari), il contratto da 200 milioni assume una valenza strategica elevata: posiziona l’azienda come interlocutore istituzionale di primo livello in un momento in cui la legittimità e la governance dell’AI sono sotto osservazione globale.
In parallelo, OpenAI ha annunciato a gennaio, accanto al presidente Donald Trump, il Progetto Stargate: un investimento da 500 miliardi di dollari in infrastrutture computazionali negli Stati Uniti, funzionale a consolidare la sovranità tecnologica nazionale.
AI come infrastruttura critica
Il contratto tra OpenAI e il Dipartimento della Difesa non è solo una commessa pubblica, ma un segnale geopolitico e industriale. La crescente dipendenza delle strutture pubbliche da modelli linguistici avanzati rende l’AI non più solo una tecnologia abilitante, ma un’infrastruttura critica con implicazioni per la sicurezza, la resilienza e la competitività sistemica.
In questo scenario, le grandi aziende dell’AI si trasformano in attori di politica industriale, con ruoli ibridi tra partner, fornitore e soggetto strategico di lungo termine.