I servizi digitali stanno prendendo sempre più piede nelle nostre vite, come dimostrano i dati relativi alle loro esportazioni su scala globale. Scopriamo i Paesi leader e diamo uno sguardo anche alla situazione dell’Italia.
I servizi digitali sono parte della nostra vita e rappresentano ormai delle abitudini quando navighiamo nel web, utilizziamo le piattaforme (da quelle di ricerca a quelle social), condividiamo contenuti, prenotiamo un viaggio o cerchiamo una sistemazione, giochiamo online, gestiamo situazioni patrimoniali o facciamo dei semplici acquisti.
Gli Stati Uniti svettano nell’esportazione dei servizi digitali. Il Regno Unito e l’Irlanda sul podio
Ma quali sono i maggiori esportatori di questi servizi nel mondo? Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Commercio – pubblicati nell’aprile 2024 nel Global Trade Outlook and Statistics – gli Stati Uniti occupano il primo posto di questa speciale classifica, che prende spunto da Visual Capitalist. A seguire il Regno Unito e l’Irlanda, che ha attratto nel suo territorio giganti come Google, Apple o Meta grazie alle politiche fiscali favorevoli per gli investimenti di queste multinazionali.
Allargando, però, lo sguardo, il documento dell’OMS svela come nel 2023 le esportazioni di servizi digitali a livello globale abbiamo toccato quota 4,25 trilioni di dollari, registrando un +9% rispetto al 2022. Nell’insieme dell’export mondiale di beni e servizi, quelli digitali rappresentano il 13,8%. Al tempo stesso, i beni fisici hanno subito invece un calo su scala globale nel 2023.
L’Europa è leader a livello regionale e l’Asia avanza
Ma se gli Stati Uniti sono il Paese in testa con le esportazioni di servizi digitali con i loro 649 miliardi di dollari, pari al 15,3% del totale sul pianeta nel 2023, in termini regionali l’Europa spicca con una quota del 52,4%, seguita dall’Asia con il 23,8%.
A proposito del continente asiatico, Paesi come l’India stanno registrando numeri notevoli, ovvero 257 miliardi di dollari in esportazioni digitali (+17%). Idem sentire per la Cina, che ha toccato i 207 miliardi.
E l’Italia? Nella classifica globale è 19esima con 61 miliardi di dollari al 2023 e una quota a livello mondiale dell’1,4%. Non molto distante da Corea del Sud e Israele, subito prima di noi.

Gli investimenti del PNRR sui servizi digitali
I servizi digitali sono anche oggetto di uno degli investimenti del nostro PNRR. L’obiettivo è far che possano essere sempre più adottati dalle amministrazioni pubbliche ad ogni livello, per semplificare la vita del cittadino.
Con l’investimento che ammonta ad un totale di 2 miliardi di euro (e la realizzazione a tappe sino al 2026) si mira ad avere “una media di 35 servizi per i Comuni, 15 servizi per le Regioni, 15 servizi per le aziende sanitarie, 8 servizi per scuole e università”, come riporta il sito del Governo ItaliaDomani dedicato al Piano.
All’interno di questo investimento anche il potenziamento del Sistema Pubblico di Identità Digitale e servizi di riconoscimento come lo SPID e la carta d’identità elettronica, la digitalizzazione degli avvisi pubblici, il potenziamento della app IO per renderla sempre più sportello unico per il cittadino e della piattaforma PagoPA, e la digitalizzazione dell’esperienza di trasporto locale, adottando il paradigma Mobility as a Service, per rendere più semplice la prenotazione, il pagamento e la fruizione di ogni tipo di trasporto pubblico locale.