Ma chi finanzia l’OMS? Cosa succede se gli Stati Uniti si ritirano e il peso dell’Italia

| 19/02/2025

Gli Stati Uniti lasciano l’OMS, privando l’Organizzazione Mondiale della Sanità del principale finanziatore. Ma quali sono gli altri contributori per l’Agenzia delle Nazioni Unite? Dopo gli USA non c’è un altro Paese, ma un ente non profit: ecco qual è e come si posiziona l’Italia dopo le polemiche su una sua uscita sulla scorta di quanto deciso dalla presidenza Trump.

Uno dei primi atti della seconda era Trump alla Casa Bianca ha riguardato il ritiro degli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Si tratta di uno degli innumerevoli ordini esecutivi firmati nel furore del ritorno alla Presidenza americana, pur lasciando aperto uno spiraglio su un possibile reintegro all’interno dell’OMS.

Il ritiro degli Stati Uniti dall’OMS: a cosa mira Trump

D’altronde il modus operandi del tycoon è così: prima agisce, poi riflette. Ma intanto raggiunge il suo scopo, ovvero spiazzare, mettere alle corde i rivali (come con i dazi, o come il braccio di ferro per annettere il Canada) e tenerli sotto pressione e sulle spine, sfinendoli in modo da strappare un accordo conveniente.
Sta di fatto, comunque, che gli USA sono (o meglio, erano) tra i principali finanziatori dell’Organizzazione in seno alle Nazioni Unite, più di quella Cina, che, secondo Trump, avrebbe un rapporto opaco con l’OMS (uno dei motivi alla base dell’allontanamento voluto dal tycoon, che già ci aveva provato nella sua prima amministrazione all’epoca della pandemia, accusando l’ente di aver coperto Pechino in merito alla reale origine del COVID). Infatti, il presidente degli Stati Uniti intende spingere all’angolo il rivale asiatico, che dovrà spendere di più per sostenere una OMS rea di scarsa trasparenza.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità da tempo è accusata di eccessiva burocrazia e di una politica di due pesi e due misure. Urgerebbe, perciò, una decisa riforma, un altro degli obiettivi a cui mira Trump con la sua mossa. Al tempo stesso, pero’, depurata delle sue ruggini, l’OMS svolge un ruolo fondamentale in particolare nella vigilanza di malattie e agenti patogeni che, l’abbiamo capito, in particolare con il coronavirus, non hanno giurisdizione.

Ma come viene finanziata l’OMS?

In attesa diventi definitiva l’uscita degli Stati Uniti dall’agenzia di Ginevra, scopriamo dai dati della stessa OMS riferiti al periodo 2022-2023 che l’81% dei finanziamenti ricevuti sono di tipo volontari (destinati a scopi determinati e quindi con precisi vincoli di utilizzo da parte dell’Organizzazione). Il 12%, invece, è rappresentato da versamenti obbligatori previsti per gli Stati che aderiscono all’OMS. Si tratta di vere e proprie quote di partecipazione, definite in base al PIL del Paese che le versa.

I contributi di Stati Uniti e Cina a confronto

Al di là degli USA, che come abbiamo detto coprono larghissima parte delle donazioni volontarie specifiche (siamo sul miliardo di dollari versati), la Cina è decisamente più staccata contribuendo solo per lo 0,6% del totale dei finanziamenti, pari ad una cifra di 41 milioni di dollari. Discorso diverso per il sostegno obbligatorio, che ammonta per Pechino per il periodo 2022-2023 a 115 milioni di dollari, calcolati in base al PIL di circa 13.000 miliardi di dollari. Gli USA, il cui Prodotto Interno Lordo è superiore a 20.000 miliardi di dollari, hanno contribuito per circa 240 milioni di dollari.

Ma dietro gli Stati Uniti il principale finanziatore dell’OMS è la Fondazione Gates

L’OMS riceve fondi anche da organizzazioni governative e non profit. E nella classifica relativa ai contributi volontari per il 2022/2023 spicca al secondo posto l’ente filantropico Bill & Melinda Gates Foundation, con un finanziamento che ammonta a circa 830 milioni di dollari. Sul podio il primo Paese europeo per versamenti, ovvero la Germania, a quota 722 milioni di dollari.

Quanto contribuisce l’Italia?

E l’Italia, che tramite la recente iniziativa della Lega potrebbe – improbabilmente – seguire le orme di Trump? Di recente il ministro della Salute Orazio Schillaci (che ha escluso però l’ipotesi di uscita del nostro Paese) ha svelato in un question time alla Camera che il nostro contributo in termini volontari nel 2024 per l’OMS è stato di 7,8 milioni di dollari. Mentre la quota obbligatoria è stata di 18 milioni di dollari. In buona sostanza siamo 19esimi al mondo per finanziamenti all’Agenzia di Ginevra.

L’articolo qui pubblicato rientra in una collaborazione tra IF-Italia nel Futuro e Visual Capitalist, che ci consente di attingere alle sue banche dati.

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