La metà dell’inquinamento mondiale è prodotto da un gruppo di multinazionali del fossile: i dati

| 11/04/2025

36 multinazionali del fossile hanno contribuito nel 2023 alla produzione di metà dell’inquinamento mondiale e la saudita Aramco, se fosse uno Stato, sarebbe il quarto per emissioni rilasciate dietro Cina, Stati Uniti e India.

Il cammino verso la decarbonizzazione procede, ma non così spedito. Un gruppo di multinazionali, infatti, è ad oggi responsabile di ben la metà delle emissioni di anidride carbonica a livello mondiale.

36 multinazionali del fossile hanno prodotto oltre 20 miliardi di tonnellate di CO2

Questo è quanto si apprende dal report più recente di Carbon Majors, che rileva come 36 grandi compagnie nel settore delle fonti fossili hanno rilasciato nel 2023 più di 20 miliardi di tonnellate di CO2. Parliamo di gruppi come Aramco, ExxonMobil, Petrobas, Gazprom e anche la nostra Eni. Su queste 36 multinazionali, 25 di esse sono a controllo statale.

Lo studio di Carbon Majors ha preso in esami 169 grandi gruppi specializzati nei settori più impattanti a livello ambientale come quelli del carbone, del petrolio, del gas e del cemento. Il primo occupa una posizione relativamente dominante in termine alle emissioni prodotte, con un 41%, seguito dal petrolio (32%), gas (23%) e infine cemento (4%, però con il maggior aumento relativo rispetto al 2022, ovvero del 6,5%).

Aramco quarto inquinatore dopo Cina, Stati Uniti e India

Nonostante gli impegni di queste grandi compagnie verso una maggiore sostenibilità energetica e ambientale e la decarbonizzazione, i dati relativi alla CO2 rilasciata restano al momento impressionanti. Tant’è vero che la saudita Aramco arriva dopo Cina, Stati Uniti e India come realtà più inquinante al mondo. E la sola ExxonMobil produce una quota di emissioni pari a quelle rilasciate dalla Germania.

Sempre ExxonMobil assieme ad altri gruppi petroliferi come Chevron, Shell, TotalEnergies e BP contribuisce per una quota del 5% sulle emissioni globali di anidride carbonica prodotte dalle fonti fossili. Inoltre nel 2023 la Cina con otto sue aziende ha rilasciato nell’atmosfera una quota del 17,3% delle emissioni a livello mondiale di CO2.

Il database di Carbon Majors raccoglie inoltre i dati storici delle emissioni prodotte dal 1854, con numeri che riguardano 180 grandi realtà nel settore fossile (di cui 169 attive tutt’oggi, come abbiamo accennato).

L’articolo qui pubblicato rientra in una collaborazione tra IF-Italia nel Futuro e Visual Capitalist, che ci consente di attingere alle sue banche dati.
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