I numeri della povertà nel mondo secondo la Banca Mondiale

RedazioneRedazione
| 11 Gennaio 2025

La riduzione globale della povertà è rallentata sino ad arrivare ad una condizione di stallo, al punto che il decennio 2020-2030 è destinato ad esser considerato come un “decennio perduto”.

L’8,5% della popolazione mondiale – quasi 700 milioni di persone – vive oggi con meno di 2,15 dollari al giorno, una soglia di povertà estremamente rilevante per i Paesi a basso reddito.
I 3/4 di tutte le persone che nel mondo vivono in estrema povertà si trovano nell’Africa subsahariana o in Paesi fragili e colpiti da conflitti.

Il 44% della popolazione mondiale – circa 3,5 miliardi di persone – vive oggi con meno di 6,85 dollari al giorno, che è già una soglia di povertà rilevante per i Paesi a reddito medio-alto.
Il numero totale di persone che vivono al di sotto di questa soglia di povertà è cambiato, in valore assoluto, in modo del tutto irrisorio dal 1990 a causa della crescita della popolazione mondiale.

I progressi sulla prosperità condivisa si sono fermati con la pandemia, a causa della lenta crescita economica che ne è scaturita e di una aumentata forbice tra i redditi medi.
Oggi, i redditi in tutto il mondo, in media, dovrebbero aumentare di 5 volte per raggiungere il livello di 25 dollari a persona al giorno, che è lo standard minimo di prosperità per i Paesi ad alto reddito.

Circa 1/5 della popolazione mondiale vive in economie ad alta disuguaglianza, concentrate principalmente in America Latina e nell’Africa subsahariana. Solo il 7% della popolazione mondiale vive in Paesi con livelli molto contenuti di disuguaglianze.

Il cambiamento climatico rappresenta un rischio fondamentale per la riduzione della povertà e della disuguaglianza.
È probabile che quasi 1 persona su 5 a livello globale sia destinato a patire le conseguenze di un grave shock meteorologico nella loro vita, circostanza da cui faranno fatica a riprendersi.

Il cambiamento climatico minaccia, inoltre, di aumentare la disuguaglianza globale, poiché è inevitabile che i Paesi e le persone più povere soffrano maggiormente delle conseguenze negative che tali fenomeni determinano.

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