I 10 più grandi data center al mondo alimentati con energia rinnovabile

| 17/11/2025
Tecnico di spalle che analizza dati su un laptop davanti a pannelli solari, con turbine eoliche e un grande data center sullo sfondo

I data center richiedono un consumo notevole di energia e sono molto impattanti sulle risorse naturali, ma queste 10 strutture coniugano potenza di calcolo di tipo hyperscale allo sfruttamento di fonti rinnovabili.

In un’era in cui l’intelligenza artificiale sta prendendo piede e cambiando abitudini e settori economici, i data center rappresentano il cuore pulsante che dà vita a questa tecnologia sfruttata in tutto il mondo, dagli usi più semplici e banali a quelli per funzioni più sofisticate e di grandi responsabilità.

Queste infrastrutture fisiche che alimentano lo strumento immateriale che sta rivoluzionando interi settori hanno però dei costi. Non soltanto quelli per edificarle, ma anche quelli operativi, e in particolare ciò che consumano.

L’impatto dei data center nel consumo energetico e delle risorse naturali

Dai dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia risulta infatti che i data center nel 2024 hanno sfruttato l’1,45% dell’energia elettrica di tutto il pianeta. Può sembrare una percentuale irrisoria, ma così non è. L’IA rispetto alle altre tecnologie è molto più energivora, e secondo Goldman Sachs la richiesta energetica dei data center entro il 2030 salirà del 160%. Data entro la quale, secondo invece Morgan Stanley, le emissioni di CO2 prodotte da queste infrastrutture toccheranno quota 2,5 miliardi di tonnellate. Inoltre non bisogna dimenticare lo sfruttamento di risorse naturali come il suolo, oppure l’acqua per raffreddare gli impianti. E in quest’ultimo caso parliamo di milioni di litri per alimentare i vari data center più importanti nel mondo. Infine secondo il Guardian è sorto un altro problema, ovvero l’utilizzo di “inquinanti eterni” come i PFAS nei vari componenti di queste strutture e dei sistemi di raffreddamento.

Di conseguenza i data center devono almeno basarsi su fonti rinnovabili se vogliono mitigare il notevole impatto che hanno sul pianeta. Energy Digital ha scovato dieci di queste strutture tra le più grandi e importanti al mondo che si basano proprio su energia non fossile, classificati in base alla quantità di dati prodotti e alle pratiche sostenibili che portano avanti.

I data center sostenibili: gli impianti inglesi

In coda alla classifica il data center di Telehouse South, nella zona londinese dei Docklands, un’area portuale poi riqualificata. E che ospita questa infrastruttura sorta nel 2022, alimentata con energia rinnovabile “certificata al 100%” da fotovoltaico, dall’eolico, dall’idroelettrico e dalle biomasse. Produrrà una capacità di 18 MW, 2,7 per ogni piano della struttura da 12.000 m2 totali, e in futuro il calore in eccesso verrà distribuito negli edifici del circondario. Nel 2024 è stato approvato il progetto per l’espansione dell’impianto.

A Slough, a circa un’ora e mezzo da Londra e nei pressi di Windsor, è situato il data center di Iron Mountain, al nono posto della classifica e con una capacità di 27 MW. Costruito nel 2021, questo impianto è alimentato completamente da fonti rinnovabili, e le aziende e i privati che sfruttano i servizi del data center possono verificare l’impatto sostenibile delle loro azioni grazie al Green Power Pass.

I data center scandinavi: c’è anche quello di Apple

All’ottavo posto ci spostiamo in Svezia, per l’EcoDataCenter 1 di Falun, in Svezia. Qui saliamo ad una capacità complessiva pari a 90 MW, tutta da energie rinnovabili: per la precisione il 75% proviene da fonti idroelettriche e il restante 25% da impianti eolici. Energy Digital riporta che questo impianto ha un punteggio di 1,2 relativo al PUE, ovvero Power Usage Effectiveness, una metrica che quantifica nei data center l’efficienza energetica. In particolare si tratta del rapporto tra l’energia totale della struttura e quella degli apparecchi al suo interno dedicati alle tecnologie informatiche. In buona sostanza è il confronto tra tutta l’energia che la struttura utilizza per svariati scopi (dall’illuminazione al raffreddamento) e quella che effettivamente è dedicata esclusivamente all’elaborazione dei dati.

Restando in Scandinavia, nella località di Viborg in Danimarca sorge il data center di Apple. Si tratta di una struttura di 45.000 m2 inaugurato nel 2020, con piani di espansione annunciati nel 2022. L’impianto ha la particolarità di creare un beneficio energetico per la zona limitrofa, con un piano per collegare il data center ad una rete di teleriscaldamento per far sì che l’energia di scarto venga convertita e distribuita nelle case come riscaldamento e acqua calda.

A Dubai il data center più grande al mondo alimentato da fotovoltaico

Al sesto posto ci spostiamo a Dubai con il Data Center di Moro, il più grande al mondo alimentato da pannelli solari. Situato all’interno del Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park, l’impianto ha una capacità che supera i 100 MW e garantisce una riduzione annuale della CO₂ di oltre 10.000 tonnellate.

Arriviamo quindi alla top 5, aperta dal basso verso l’alto dal Campus Tamboré nei pressi di San Paolo, gestito da Scala Data Centers. Per funzionare questo impianto sfrutta l’eolico e l’idroelettrico, e quando sarà ultimato garantirà una capacità di 600 MW. “Il più grande e avanzato campus di data center dell’America Latina”, l’ha definito l’azienda leader in Sudamerica in centri dati sostenibili. Lo scorso ottobre è stato firmato un Memorandum d’Intesa cona municipalità di Barueri per il masterplan del Campus che prevede anche investimenti a livello urbanistico.

Al quarto posto troviamo lo Switch SuperNAP di Las Vegas, edificato nel 2008 e che al momento prevede una capacità di 315 MW, tutti da energia rinnovabile e zero emissioni. E che in futuro, una volta ultimato, toccherà una capacità totale di 495 MW.

Il podio dei data center sostenibili e l’immenso impianto in Europa

Arriviamo quindi al podio dei più importanti data center al mondo alimentati da fonti sostenibili. Al terzo posto quello di Eagle Mountain, nello Utah, di proprietà di Meta. La capacità è di diverse centinaia di MW basati su un sistema fotovoltaico non solo nel sito ma anche nel resto dello Stato (toccando una capacità di 800 MW di pannelli solari). Ma ciò che colpisce è l’estensione di questo data center, con ben 86.000 m2.

Secondo posto il data center di Tahoe Reno nel Nevada, sorto nel 2017 e che raggiunge dimensioni notevoli: una superficie di ben 670.000 m2 e una capacità che può toccare i 650 MW. Eppure tutto questo è alimentato da fonti rinnovabili, in particolare quella solare. Oltre ad essere estremamente efficiente nei processi di raffreddamento.

Infine, per la vetta dei data center sostenibili torniamo in Europa, in particolare in Portogallo, con il sito di Sines. Parliamo dello Start Campus, che mira ad una capacità di 1,2 GW (attualmente siamo alla Fase 2 del progetto nato nel 2024). Al momento è operativo uno dei sei edifici, il SIN01, ma intanto è notizia recente che Microsoft ha deciso di investire 10 miliardi nell’infrastruttura lusitana di intelligenza artificiale. Sines inoltre fa ampio uso di energie rinnovabili, come l’acqua di mare utilizzare per il raffreddamento. Inoltre la rete elettrica che lo alimenta è da fonti sostenibili grazie agli investimenti green pari a 8,5 miliardi di euro.

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