Il cammino per il ritorno del nucleare nel nostro Paese (forse con i mini reattori modulari SMR) è comunque ancora lungo: siamo ancora alla definizione del quadro giuridico e normativo in modo tale che nei prossimi anni “l’Italia sia pronta”, come ha spiegato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin a margine dell’evento Bergamo Città Impresa. Festival dei territori industriali tenutosi di recente.
“Nonostante quarant’anni di abbandono della produzione, l’Italia ha preservato delle competenze altissime”, ha inoltre aggiunto il responsabile del dicastero, spingendo per portare avanti di gran carriera il percorso dei decreti attuativi “a fianco di quello parlamentare”.
C’è insomma una comprensibile fretta di recuperare il tempo perduto, mentre il resto del pianeta ha puntato senza remore sul nucleare dando vita anche a realtà imprenditoriali di primo piano. Ci riferiamo alle grandi aziende e società dell’atomo: ma quali sono le più importanti al mondo?
Le 10 compagnie più grandi impegnate nell’energia nucleare: l’ucraina Energoatom
A delineare un quadro ci ha pensato EnergyDigital, con una top dieci stilata in base alla produzione energetica di ogni gruppo. Fanalino di coda, ma ricordiamo delle prime dieci sul pianeta, l’ucraina Energoatom, proprio la realtà che gestisce anche la centrale di Zaporizhzhia, la più grande del Paese con sei reattori e al centro delle cronache relative all’aggressione russa iniziata nel 2022. Fondata nel 1996, questa grande azienda fornisce una produzione energetica che, stando ai dati aggiornati al 2025, è di 86,4 TWh.
Grazie al nucleare viene fornito il 55% del fabbisogno energetico in Ucraina, ma di recente Energoatom è finita al centro di una inchiesta riguardo presunti e sistematici casi di corruzione nel settore energetico. Settore già alle prese con gli attacchi su larga scala di Mosca. “La pulizia dell’azienda è una priorità”, ha commentato il presidente Zelensky.
Le americane Bruce Power, Constellation Energy e TVA
Al nono posto con 145 TWh di energia prodotti al 2024 troviamo Bruce Power, con sede nell’Ontario (il cui 30% di elettricità proviene proprio da questa compagnia). Fondata nel 2001, è l’unica realtà privata operante nell’atomo in Canada, e presenta otto reattori in tutto per due centrali. Inoltre Bruce Power è un’azienda leader nella produzione di isotopi medici antitumorali, in particolare il cobalto-60 HSA, che viene utilizzato nelle cure oncologiche nonché fornito in tutto il mondo.
Con una produzione di 150 TWh la statunitense Constellation Energy occupa l’ottavo posto della classifica delle più grandi compagnie del settore nucleare. L’azienda nata nel 1999 ha base a Baltimora e ha in dotazione 21 reattori in 12 località: secondo Energy Digital l’energia prodotta può alimentare “circa 15 milioni di abitazioni”. Parliamo della più grande realtà americana di energia pulita, visto che opera anche nel settore delle rinnovabili e dell’idroelettrico.
Sempre negli Stati Uniti ha sede la TVA: non parliamo certo della Time Variance Authority bensì della Tennessee Valley Authority, le cui radici storiche affondano nel 1933. Fondata dal presidente Franklin Delano Roosevelt con fondi federali, questa agenzia nacque come risposta alla profonda crisi economica che gli USA stavano vivendo all’epoca. Tra gli obiettivi della TVA anche la produzione di elettricità a prezzi convenienti: oggi sono 50 le dighe che appartengono a questa autorità, che possiede centrali termoelettriche (basate sul carbone) e anche centrali nucleari, con una produzione pari a 152,9 TWh al 2025. La TVA ancora vende energia elettrica a costi bassi, in particolare a sette Stati sudorientali degli USA, oltre a gestire la navigazione e la gestione del sistema fluviale del Tennessee.
Il nucleare in Asia: il colosso KEPCO
Lasciamo gli Stati Uniti per andare in Corea del Sud, con la KEPCO (Korea Electric Power Corporation), una realtà che sul nucleare basa il 96% dell’energia elettrica prodotta a basse emissioni. Con 25 siti e 26 reattori, questo colosso statale che nasce nel 1898 produce al 2024 180,5 TWh, vendono elettricità a prezzi bassi anche in contesti di aumenti delle materie prime. E come riporta il Korea Times rappresenta la prima realtà al mondo selezionata dagli investitori tra le aziende non nel settore dei semiconduttori. Ben 846,4 milioni di dollari di azioni KEPCO sono stati infatti acquistate da investitori stranieri nel periodo tra il 2 gennaio e il 10 ottobre di quest’anno.
La top 5: c’è anche la Cina. Il caso Rosatom
Entriamo quindi nella top 5 delle più grandi aziende nel settore dell’energia nucleare. Al quinto posto riecco gli Stati Uniti con la Duke Energy, nata nel 1904 e oggi produttrice di 195,4 TWh di energia grazie ai suoi tre siti e 11 reattori tra le due Carolina, del Nord e del Sud. Una realtà in ottima salute come riportano i recenti dati del terzo trimestre di quest’anno, con un utile netto che aumenta rispetto al 2024 e si attesta a 1,42 miliardi di dollari, e un fatturato che attualmente è di 8,54 miliardi di dollari. Inoltre Duke Energy ha annunciato un grande piano di investimenti per l’energia pulita che tocca i 105 miliardi di dollari nel prossimo quinquennio.
Al quarto posto fa il suo ingresso la Cina con la realtà statale della China National Nuclear Corporation (CNNC). Fondata nel 1955, produce attualmente 195,4 TWh di energia con 25 reattori attivi, e altri 18 che vedranno la luce in futuro. Un colosso da 180.000 dipendenti, che si posiziona subito dietro la russa Rosatom. In questo caso parliamo di un’azienda (anche qui statale) più giovane rispetto alle altre, essendo nata nel 2007. Ma questo non le ha impedito di assumere una posizione di leadership globale nelle esportazioni dei reattori nucleari, con una quota del 70%.
Di recente, nell’ambito della collaborazione tra i BRICS, Rosatom è stata protagonista degli accordi tra Russia e India per sviluppare “urgentemente” progetti di costruzione per centrali nucleari nel Paese asiatico dopo l’impianto di Kudankulam. La società, che detiene anche 38 centrali in Russia, è molto attiva nelle collaborazioni anche con il resto del mondo, Europa inclusa. E questo nonostante le sanzioni a Mosca dopo la guerra in Ucraina: rispetto agli altri settori energetici, infatti, il nucleare sfugge alle misure di Bruxelles. Non a caso diversi reattori in Europa, dalla Germania alla Bulgaria passando per la Francia, sono frutto di collaborazione russa per quanto riguarda la loro costruzione.
La Cina tra le più grandi realtà dell’atomo al mondo. Ma al primo posto c’è un colosso europeo
Arriviamo quindi alla piazza d’onore delle grandi aziende dell’atomo: al secondo posto riecco Pechino con la China General Nuclear (CGN), altra realtà statale che produce 242,2 TWh e non solo controlla più del 50% del mercato cinese del nucleare, come riporta Energy Digital, ma è anche attivamente impegnata ad investire all’estero, progettando centrali nel Regno Unito, in Romania, in Pakistan e in Argentina. Inoltre la CGN ha sviluppato un reattore ad acqua pressurizzata di terza generazione, l’Hualong One, che punta a ridurre le emissioni radioattive con un impianto che presenta un significativo passo in avanti in termini di sicurezza (sono oltre 30 i reattori di questo tipo che CGN ha costruito, o sta costruendo, in Cina).
Infine, al primo posto delle più grandi realtà dell’energia nucleare nel mondo abbiamo un colosso europeo, EDF. Nato nel 1946 in Francia, nasce come azienda elettrica per poi diversificare il suo business energetico, abbracciando anche il nucleare. Parliamo di una multinazionale che oltre a gestire i suoi 56 reattori che garantiscono al Paese transalpino l’autosufficienza energetica investe anche all’estero, in primis nel Regno Unito dove fornisce otto centrali che coprono il 20% del fabbisogno elettrico. Inoltre a gennaio EDF ha firmato con le nostre Edison ed ENEA un memorandum per lo sviluppo delle applicazioni industriali dei micro reattori SMR. Attualmente EDF produce dai 358 ai 364 TWh di energia.
