Nucleare, la nuova corsa globale: i dieci colossi che guidano la transizione energetica

| 25/08/2025
Nucleare, la nuova corsa globale: i dieci colossi che guidano la transizione energetica

Dal francese EDF al gruppo ucraino Energoatom, dieci protagonisti definiscono la nuova mappa del nucleare mondiale. Nonostante non sia considerata energia rinnovabile, la fissione torna al centro delle strategie globali per la decarbonizzazione. Con oltre 420 reattori attivi, il settore fornisce il 10% dell’elettricità mondiale e punta a triplicare entro il 2050.

Alla Conferenza ONU sul Clima del 2023, oltre 20 Paesi hanno firmato un patto storico: triplicare la capacità nucleare mondiale entro il 2050. Nonostante non sia considerata una fonte rinnovabile, l’energia nucleare rimane una delle principali soluzioni per produrre elettricità senza emissioni di carbonio. Oggi, con circa 420 reattori attivi nel mondo, copre il 10% della domanda globale secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA).

Questa è la classifica delle dieci aziende che dominano il settore, ordinate per capacità produttiva.

1. EDF, il colosso francese

Fondata nel 1946 e guidata da Simone Rossi, Électricité de France (EDF) è il più grande operatore nucleare al mondo. Con sede a Parigi, gestisce 56 reattori in 18 centrali, producendo oltre 350 TWh annui. L’azienda fornisce gran parte del fabbisogno elettrico francese e il 20% di quello britannico. Il progetto Sizewell C nel Regno Unito conferma la leadership europea di EDF, che punta alla neutralità carbonica entro il 2050.

2. CGN, la potenza cinese

China General Nuclear (CGN), fondata nel 1994 e guidata da Yang Changli, controlla oltre metà del mercato nucleare cinese. Con 23 reattori in otto centrali, produce più di 240 TWh annui. CGN è anche all’avanguardia tecnologica: ha sviluppato il reattore Hualong One (HPR1000), progettato per garantire la massima sicurezza. Oltre alla Cina, è attiva in progetti in UK, Pakistan, Romania e Argentina.

3. Rosatom, il braccio atomico di Mosca

Fondata nel 2007, Rosatom è la corporation statale russa dell’energia nucleare, diretta da Alexey Likhachev. Con 38 reattori in 11 siti, non solo soddisfa il fabbisogno interno, ma domina l’export mondiale: 70% del mercato dei reattori in costruzione all’estero. La sua strategia al 2050 punta su reattori intrinsecamente sicuri e cicli chiusi del combustibile.

4. CNNC, la spina dorsale della Cina

Fondata nel 1955 e guidata da Yu Jianfeng, la China National Nuclear Corporation (CNNC) gestisce 25 reattori operativi e ne ha 18 in costruzione. Con 180mila dipendenti, è attiva in tutto il ciclo del nucleare, dall’estrazione dell’uranio alla protezione ambientale. Copre circa il 42% del mercato cinese.

5. Duke Energy, il gigante del Sud-Est USA

Fondata nel 1904, Duke Energy – guidata da Lynn Good – gestisce 11 reattori in sei centrali tra Carolina del Nord e del Sud. Produce quasi 200 TWh annui e ha fissato standard di sicurezza e affidabilità in oltre 50 anni di attività. L’azienda investe anche in formazione: solo in Florida ha finanziato con 789mila dollari programmi educativi per studenti.

6. KEPCO, il colosso sudcoreano

Le origini della Korea Electric Power Corporation (KEPCO) risalgono al 1898, ma è dal 1961 che è controllata dallo Stato. Oggi, sotto la guida di Kim Dong-Cheo, controlla il 65% della produzione elettrica sudcoreana. Con 26 reattori, il nucleare rappresenta il 96% della sua produzione low carbon. Vanta oltre 40 anni di esperienza nello sviluppo e nella gestione di centrali.

7. Tennessee Valley Authority (TVA), la storica potenza americana

Fondata nel 1933, la TVA – oggi diretta da Jeff Lyash – è il terzo produttore energetico degli Stati Uniti. Con sette reattori in tre centrali, produce circa 153 TWh annui. L’azienda punta anche sulla diversificazione, con un mix che include idroelettrico, eolico e gas. Recentemente ha introdotto turbine aero-derivate capaci di entrare in funzione in cinque minuti, garantendo fino a 59 megawatt.

8. Constellation Energy, il gigante statunitense del carbon free

Nata nel 1999 a Baltimora, Constellation Energy è diretta da Joseph Dominguez. Con 21 reattori in 12 siti, fornisce energia a circa 15 milioni di famiglie. È da dieci anni consecutivi il più grande produttore statunitense di elettricità carbon free. Sta investendo miliardi in Pennsylvania per sostenere la crescita economica e i settori emergenti come l’intelligenza artificiale.

9. Bruce Power, l’orgoglio canadese

Fondata nel 2001 e guidata da Eric Chassard, Bruce Power è l’unico operatore nucleare privato del Canada. In Ontario gestisce otto reattori che coprono circa il 30% della domanda provinciale. Oltre all’energia, produce isotopi medici come il Cobalto-60, fondamentale per la cura del cancro. Ha avviato un piano di ristrutturazione delle sue unità per estendere le operazioni fino al 2064.

10. Energoatom, il cuore energetico dell’Ucraina

Fondata nel 1996, la statale Energoatom – guidata da Petro Kotin – gestisce 15 reattori in quattro centrali. La centrale di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, da sola ospita sei unità. Nonostante il contesto di guerra, Energoatom continua a garantire circa il 55% della domanda elettrica nazionale, rappresentando un pilastro strategico per l’indipendenza e la sicurezza energetica del Paese.

Conclusione: il nucleare come leva geopolitica

La classifica dei grandi operatori nucleari non è soltanto un elenco di capacità produttive: è un ritratto delle nuove gerarchie energetiche globali. L’Europa, con EDF, conferma il suo ruolo da protagonista, mentre la Cina avanza con due giganti – CGN e CNNC – che simboleggiano la volontà di Pechino di conquistare una leadership tecnologica oltre che industriale.

La Russia, attraverso Rosatom, utilizza il nucleare come strumento di soft power e leva diplomatica, forte del suo predominio nell’export di reattori. Gli Stati Uniti, con un mosaico di player pubblici e privati (Duke, Constellation, TVA), restano competitivi ma frammentati, puntando su investimenti per sostenere innovazione e intelligenza artificiale.

In questo scenario, attori come Energoatom in Ucraina e Bruce Power in Canada mostrano come il nucleare sia anche una questione di resilienza nazionale e sicurezza energetica.

La corsa all’atomo, dunque, non è soltanto ambientale o tecnologica: è politica, economica e strategica. In un mondo diviso tra nuove alleanze e rivalità crescenti, l’energia nucleare diventa uno dei terreni chiave su cui si giocherà l’equilibrio geopolitico dei prossimi decenni.

Barberio & Partners s.r.l.

Via Donatello 67/D - 00196 Roma
P.IVA 16376771008

Policy
Privacy Policy
Cookie Policy
Termini e Condizioni
iscriviti alla nostra newsletter
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e la Informativa sulla Privacy di Google, nonché i Termini di Servizio sono applicabili.