Neuralink avvia la sperimentazione sull’Occhio Bionico Intelligente: verso una nuova interfaccia AI-vista umana

RedazioneRedazione
| 29/07/2025
Neuralink avvia la sperimentazione sull’Occhio Bionico Intelligente: verso una nuova interfaccia AI-vista umana

Collaborazione internazionale con UCSB e laboratori europei per un impianto cerebrale in grado di restituire la percezione visiva ai ciechi. Tecnologia, diritto, finanza e mercato nella corsa all’interfaccia uomo-macchina.

Neuralink, la società fondata da Elon Musk e specializzata in interfacce cervello-computer (BCI), ha avviato una fase di sperimentazione clinica per lo sviluppo di un innovativo “Occhio Bionico Intelligente” in collaborazione con l’Università della California, Santa Barbara (UCSB) e team di ricerca europei, in particolare spagnoli. Il progetto mira a offrire soluzioni per il recupero della vista nei soggetti ciechi, aggirando completamente i percorsi ottici danneggiati.

Attraverso un impianto corticale alimentato da algoritmi di intelligenza artificiale e interfacciato con una fotocamera esterna, il sistema punta a ripristinare funzioni fondamentali come il riconoscimento facciale, la lettura, la navigazione spaziale e l’interazione ambientale.

Il chip Blindsight: architettura neurale e principio di funzionamento

Il cuore della tecnologia è rappresentato dal chip Blindsight, un impianto cerebrale che si distingue da qualsiasi protesi retinica convenzionale. Invece di agire sulla retina o sul nervo ottico, il dispositivo stimola direttamente la corteccia visiva primaria, consentendo un’applicazione anche in soggetti completamente privi di bulbi oculari o nervi ottici.

Il sistema funziona tramite una catena integrata di moduli:

  • Una fotocamera digitale montata su occhiali registra la scena visiva
  • I dati vengono inviati a uno smartphone che esegue elaborazione AI in tempo reale
  • Le informazioni vengono trasformate in schemi di stimolazione neurale codificati
  • Un modulo wireless trasmette i segnali agli array di elettrodi ultra-sottili impiantati nella corteccia cerebrale
  • Gli elettrodi attivano specifici pattern neurali, simulando la percezione visiva.

Questa soluzione corticale rappresenta una frontiera radicale per la neuroprotesica visiva, con potenziali applicazioni anche per soggetti nati ciechi, a condizione che la corteccia visiva sia funzionalmente integra.

Stato dell’arte clinico: arruolamento iniziale e strategia operativa

La sperimentazione clinica, ancora nella fase iniziale, è stata registrata nel portale ClinicalTrials.gov a luglio 2025. I partecipanti vengono reclutati su invito diretto attraverso i laboratori della UCSB e, secondo quanto riferito da Bloomberg e altre fonti accreditate, nessun soggetto umano è ancora stato impiantato per questa specifica applicazione.

Finora, meno di dieci persone hanno ricevuto impianti Neuralink a fini motori, destinati al trattamento della paralisi. Tuttavia, il progetto “Blindsight” è stato individuato come priorità assoluta all’interno della roadmap aziendale.

Neuralink prevede il primo impianto umano per la visione entro il 2030 e punta a costruire cinque centri chirurgici ad alto volume entro il 2031, in grado di realizzare fino a 20.000 procedure l’anno, con un costo stimato per impianto di $50.000. La previsione di ricavi annuali da 1 miliardo di dollari entro il 2031 resta subordinata all’ottenimento di autorizzazioni regolatorie e alla validazione scientifica del dispositivo.

Regolamentazione e politica dell’innovazione: il ruolo della FDA

Nel settembre 2024, la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha attribuito al chip Blindsight la designazione di “breakthrough device”, una qualifica destinata a tecnologie potenzialmente in grado di rispondere a bisogni clinici insoddisfatti e ad alta priorità sanitaria.

Questo riconoscimento offre a Neuralink un percorso accelerato di sviluppo e approvazione, con accesso prioritario a esperti regolatori e una maggiore flessibilità nei protocolli sperimentali. È una mossa che rafforza la posizione geopolitica degli Stati Uniti nell’ecosistema delle neurotecnologie avanzate, segnando una potenziale leadership industriale e normativa nel settore delle BCI.

Criticità tecnologiche e limiti attuali della visione artificiale

Nonostante l’entusiasmo e le prospettive economiche, la qualità della visione generata dal dispositivo è ancora molto lontana da quella biologica. Le immagini simulate indicano una risoluzione ridotta, simile alla grafica di un videogioco degli anni ‘80, con perdita significativa di dettagli nelle scene complesse.

I modelli sviluppati dalla University of Washington, in particolare dal team della professoressa Ione Fine, hanno dimostrato come anche array ad alta densità di elettrodi non siano in grado di replicare la ricchezza sensoriale della vista umana.

Musk ha ipotizzato versioni future in grado di abilitare percezioni “superumane”, tra cui visione infrarossa, ultravioletta o radar, ma queste proiezioni restano speculative e non supportate da evidenze sperimentali attuali.

Prospettive economiche e strategia industriale globale

Il successo di Neuralink con il progetto Blindsight non avrà solo un impatto biomedico, ma potrà ridefinire gli equilibri industriali nel settore delle interfacce uomo-macchina. In uno scenario in cui la neurotecnologia incontra l’intelligenza artificiale applicata al corpo umano, le implicazioni spaziano dall’inclusione sociale alla sovranità tecnologica.

Le aziende che riusciranno a superare le barriere tecniche, cliniche e normative avranno accesso a mercati potenzialmente miliardari, alimentando una nuova era di biotech capitalism. Tuttavia, rimangono aperti i dibattiti etici, giuridici e politici legati all’invasività delle tecnologie neurali, alla privacy cerebrale, al consenso informato e all’uso militare o predittivo delle interfacce neurali.

Tra scienza, diritto e strategia

Neuralink si trova oggi in una fase di transizione critica: da pioniere della sperimentazione a potenziale attore dominante nell’economia delle BCI visive. Il progetto Blindsight rappresenta una frontiera multidisciplinare dove convergono innovazione medica, intelligenza artificiale, neurobiologia computazionale, ingegneria elettronica, e politica sanitaria globale.

Il vero successo non sarà solo tecnologico, ma istituzionale e normativo, e dipenderà dalla capacità di costruire un modello di valutazione clinica trasparente, sostenibile ed etico, in grado di dimostrare benefici tangibili e misurabili per le persone non vedenti.

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