Neolix: la startup cinese dei robovan raccoglie 600 milioni di dollari e punta a conquistare il mondo

| 23/10/2025
Neolix: la startup cinese dei robovan raccoglie 600 milioni di dollari e punta a conquistare il mondo

La società di Pechino ottiene un finanziamento record guidato dal fondo emiratino Stone Venture per potenziare la flotta di veicoli autonomi e accelerare la transizione globale verso la logistica automatizzata.

Con oltre 10.000 robovan già in circolazione in Cina, Neolix si posiziona come leader mondiale nel settore delle consegne autonome. Tra intelligenza artificiale, geopolitica e sostenibilità, la startup incarna il nuovo volto della mobilità intelligente cinese.

La corsa cinese verso la logistica autonoma

C’è un nuovo protagonista nella competizione globale per la logistica del futuro. Si chiama Neolix, è nata a Pechino e oggi vale centinaia di milioni di dollari. La startup ha appena raccolto 600 milioni di dollari in un round di finanziamento guidato dal fondo emiratino Stone Venture, con la partecipazione di diversi investitori istituzionali cinesi e asiatici.

L’obiettivo è ambizioso: espandere la produzione e la distribuzione dei suoi robovan, piccoli furgoni elettrici a guida autonoma progettati per le consegne urbane.
Con oltre 10.000 veicoli già operativi in tutta la Cina, Neolix è il simbolo di una nuova generazione di aziende che stanno ridefinendo il modo in cui merci, dati e persone si muovono all’interno delle metropoli.

“Il nostro sogno è costruire la spina dorsale della logistica intelligente” ha dichiarato Yu Enyuan, fondatore e CEO di Neolix “Non si tratta solo di consegnare più velocemente, ma di rendere la mobilità urbana più efficiente, sostenibile e umana”.

Il capitale emiratino entra nell’ecosistema tecnologico cinese

L’ingresso di Stone Venture, con sede ad Abu Dhabi, segna un nuovo capitolo nei rapporti tra Medio Oriente e Cina.
Il fondo sovrano emiratino, già attivo in settori come l’intelligenza artificiale e le energie rinnovabili, vede nei robovan di Neolix un tassello chiave per costruire città più automatizzate e sostenibili.

Secondo indiscrezioni, parte dei fondi sarà destinata alla ricerca e sviluppo, parte all’espansione nei mercati internazionali — in particolare Medio Oriente, Sud-est asiatico e Europa — e una quota significativa al rafforzamento della produzione di massa dei veicoli.

“Gli Emirati non stanno solo investendo in tecnologia” spiega Zhang Wei, analista di geopolitica industriale a Singapore “Stanno comprando accesso a un futuro in cui la logistica è il cuore delle economie digitali. E la Cina è il Paese che sta costruendo quel futuro più velocemente di tutti”.

Neolix: la fabbrica dell’autonomia urbana

Neolix è nata nel 2018, ma in pochi anni ha compiuto un salto evolutivo che altre aziende del settore hanno impiegato decenni a realizzare.
I suoi robovan — piccoli furgoni elettrici dotati di intelligenza artificiale, sensori LIDAR, radar e sistemi di percezione 3D — possono muoversi autonomamente in aree urbane ad alta densità di traffico, evitando ostacoli e seguendo percorsi ottimizzati in tempo reale.

Ogni veicolo è connesso a una piattaforma cloud centralizzata, che coordina la flotta e raccoglie miliardi di dati per migliorare la guida autonoma.
Ad oggi, Neolix ha accumulato oltre 50 milioni di chilometri di guida autonoma, diventando una delle aziende con il dataset più vasto al mondo.

“Non costruiamo solo veicoli” ha dichiarato Yu. “Costruiamo un’infrastruttura digitale mobile, capace di connettere persone, merci e intelligenze artificiali. La logistica autonoma è la nuova Internet del mondo fisico”.

Un ecosistema che cresce tra AI, smart city e e-commerce

Il successo di Neolix è strettamente legato alla strategia del governo cinese per la digitalizzazione urbana.
Nelle città di Pechino, Shanghai e Shenzhen, i robovan vengono già impiegati per consegne alimentari, distribuzione sanitaria e logistica di prossimità.
Il loro impatto è visibile: meno traffico, meno emissioni, maggiore efficienza nelle aree urbane densamente popolate.

L’azienda collabora, inoltre, con colossi come Alibaba, JD.com e Meituan, integrando i propri veicoli nei sistemi di consegna già esistenti.
Questa sinergia tra pubblico e privato, unita alla disponibilità di infrastrutture 5G e all’ampiezza del mercato interno, ha permesso a Neolix di scalare più rapidamente rispetto alle concorrenti occidentali come Nuro (USA) o Starship Technologies (Europa).

“La Cina è l’unico Paese dove la sperimentazione tecnologica può diventare industriale in pochi mesi” sottolinea Liu Hong, docente di robotica all’Università di Tsinghua. “Le startup non innovano nel vuoto, ma dentro un sistema che le sostiene, le connette e le trasforma in industrie”.

La dimensione geopolitica della mobilità autonoma

Oltre alla tecnologia, l’ascesa di Neolix ha un peso geopolitico.
La capacità di controllare le catene logistiche autonome e digitali è ormai vista come una leva di potere economico e strategico.
Gli Stati Uniti puntano su startup come Cruise (GM) e Waymo (Alphabet), mentre la Cina risponde costruendo un ecosistema nazionale integrato, sostenuto da capitali pubblici e alleanze internazionali.

L’accordo con gli Emirati riflette anche la ristrutturazione delle alleanze tecnologiche globali: i Paesi del Golfo, forti di capitali e visione strategica, stanno diventando ponti tra Oriente e Occidente nella corsa all’intelligenza artificiale e alla robotica applicata.

Tra sostenibilità, etica e regolazione

L’espansione dei robovan non è priva di sfide.
Le autorità cinesi stanno introducendo nuove normative sulla sicurezza e la privacy dei dati, mentre cresce il dibattito sul lavoro umano sostituito dall’automazione.
Neolix afferma di voler affrontare queste questioni “con responsabilità e trasparenza”, sviluppando soluzioni energeticamente efficienti e creando nuove figure professionali nel settore del controllo e della manutenzione autonoma.

Sul piano ambientale, la startup punta a utilizzare batterie al sodio e materiali riciclabili, in linea con la visione di una “mobilità a impatto zero”.

La nuova geografia del movimento

Il finanziamento da 600 milioni di dollari non è solo un successo imprenditoriale: è un segnale di trasformazione globale.
La logistica autonoma non è più un esperimento di laboratorio, ma un’infrastruttura reale che sta ridisegnando il rapporto tra tecnologia, territorio e lavoro umano.

Neolix non è semplicemente una startup di veicoli autonomi: è l’architetto di una nuova mobilità urbana, dove ogni consegna diventa un algoritmo, ogni strada un circuito di dati, e ogni città un organismo intelligente.

La domanda non è più se le macchine sostituiranno i corrieri, ma quando i robovan diventeranno parte invisibile del nostro paesaggio urbano.
E in quella trasformazione silenziosa, la Cina sembra già guidare il convoglio del futuro.

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